Juve, Cobolli: più gol, meno parole. Conte: niente lezioni

Calcio
L'ex presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, non risparmia le sue critiche
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Duro l'ex presidente bianconero: "La notizia più importante è che Conte si sta occupando dell'attacco perché con qualche gol in più ci saranno meno occasioni di lamentarsi". Il tecnico bianconero: "Ho solo chiesto parità di trattamento, senza arrabbiarmi"

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"Ho soltanto chiesto parità di trattamento senza arrabbiarmi e senza avere contestato gli episodi di Parma. Non accetto lezioni di stile da nessuno. Se ho mancato, vorrà dire che andrò a lezioni di bon ton". Antonio Conte torna oggi sulle polemiche del dopo Parma in seguito all'intervento della società a suo favore. "Se c'è un rigore al 90' per il Catania - ha aggiunto il tecnico, in riferimento alla partita di sabato sera - è giusto che venga dato, così come a nostro favore".
Conte risponde così a chi gli fa notare che la squadra è poco concreta in attacco: "Infatti a Parma mi sono arrabbiato con i miei nello spogliatoio chiedendo loro perchè non abbiamo vinto una partita dominata". "Certo - aggiunge - dobbiamo migliorare, ma sono convinto che si tratti di momenti: il palo, il portiere e la nostra poca freddezza sono le cause di questa situazione poco felice. Ma il calcio è pieno di questi casi: prendete Milito, ha passato un periodo in cui non la metteva dentro mai e adesso - conclude - è tornato il grande cannoniere di un tempo". 

Intanto, in mattinata l'ex presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto a Sky Sport 24, aveva così commentato le proteste del club bianconero per i mancati rigori concessi in questo campionato: "La notizia più importante è che Conte si sta occupando dell'attacco perché con qualche gol in più ci saranno meno occasioni di lamentarsi. Questa squadra ha dimostrato di non essere in grado di sfruttare il lavoro in attacco".

"Dovremmo con fede sportiva pensare che l'arbitro è un uomo che sbaglia - continua - certo dal punto di vista numerico un solo rigore per una squadra votata all'attacco sembra poco, però credo che non ci sia questa intenzione strategicamente discussa in qualche stanza dell'associazione arbitri di non dare rigori alla Juve".

Cobolli Gigli parla anche di Alessandro Del Piero: "Qualche minuto in più, da tifoso, lo auspicherei per Del Piero. Ha confermato di essere sempre un grandissimo campione col bellissimo gol che ha fatto alla Roma. Dal mio bar sport mi aspetto sempre che Del Piero possa fare la sua mezz'ora". L'ex presidente elogia il tecnico Antonio Conte: "Non posso che manifestare apprezzamento per il lavoro che fa, quando vedo la squadra festeggiare con Storari e Del Piero che si abbracciano, due che hanno poco spazio, è segno che Conte è capace di tenere saldo lo spogliatoio e questo è un fatto importante. Se ho pensato a Conte quando ero presidente? Era nella griglia di valutazione di Blanc quando poi è stato riconfermato Ferrara".

Presto ci sarà lo scontro diretto tra la Juve e il Milan e non si sa ancora se i rossoneri potranno contare su Ibrahimovic, sul quale attualmente pende la squalifica: "Vorrei Ibra in campo? Sì, con la Juve. Noi abbiamo fatto di tutto per trattenerlo, Nedved ha provato in tutti i modi a cercare di convincerlo. Se non ci sarà contro di noi non sarò dispiaciuto. E' stato un fatto economico? Ibra oltre a essere un grande campione è sensibile alle remunerazioni. Ricordo la notte dei grandi pugni sul tavolo nella riunione tra Ibra, il suo agente, Blanc e Secco, io ero in un'altra stanza. Passò all'Inter che gli diede una remunerazione tre volte superiore alla nostra. In primo luogo era una questione economica e la serie B non lo motivava a rimanere. Del resto non aveva un senso di juventinità come Del Piero oppure un senso di ironia come Buffon".

Juve e Inter continuano a rimanere sulla propria posizione in riferimento a Calciopoli e allo scudetto 2006: "Con Moratti obiettivamente non ricordo di aver preso mai neppure un the. E' una grande persona, però tra i due club c'è stata sempre tanta tensione sportiva. Tavolo della pace un fallimento? Me lo aspettavo. Auricchio e Narducci però dovrebbero spiegare perché giudicarono ininfluenti alcune intercettazioni che poi sono state giudicate da Palazzi come illecito sportivo. La Juve non ha difeso Moggi? Era inevitabile una presa di posizione di separazione. Le strade si sono separate, ma non è stato fatto nulla neppure per danneggiarlo".