Telenovela Lazio finita, Reja: "La mia avventura continua"

Calcio
Edy Reja resta sulla panchina della Lazio (Foto Getty)
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Dopo una giornata ricca di voci e colpi di scena, il tecnico biancoceleste scioglie ogni dubbio in conferenza stampa: "Abbiamo chiarito le situazioni. Ci tengo a questa squadra, ai colori e ai ragazzi. Non potevo andarmene e sono rimasto al mio posto"

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"La mia avventura continua": Edy Reja resta l'allenatore della Lazio. Quando ormai sembrava ad un passo l'arrivo di Gianfranco Zola - pare che il presidente Claudio Lotito avesse trovato con "Magic Box", giunto a Roma dall'Inghilterra, un accordo sino al 2013 dopo oltre tre ore di confronto - ecco il 'coup de theatre' che chiude una settimana a dir poco turbolenta per la società biancoceleste. Intorno alle 20.20, con circa tre ore di ritardo rispetto all'orario in cui era stata fissata la conferenza stampa - che non si sapeva chi avrebbe tenuto - il tecnico goriziano si è presentato nella sala stampa di Formello per comunicare la pace, sancita nel colloquio di oltre un'ora con Lotito, giunto nel centro sportivo biancoceleste poco prima delle 19. Un confronto richiesto dallo stesso tecnico goriziano nel post-partita con l'Atletico Madrid giovedì sera, all'indomani delle dimissioni presentate per iscritto e poi respinte dalla società Reja, del resto, aveva altre volte minacciato o dato le dimissioni, sia alla Lazio sia quando era al Napoli.

"Nell'ultimo periodo qualcosa si era incrinato e ho sentito perdere la fiducia nei miei confronti - ha spiegato Reja -, ma adesso abbiamo chiarito e pertanto la mia avventura continua. Ci tengo a questa squadra, a questa società e a questi colori. In tutte le famiglie ci sono dei problemi, noi abbiamo chiuso questi argomenti. Dimentichiamo questa settimana ricca di eventi negativi e puntiamo al terzo posto". Che peraltro la Lazio già occupa, ex aequo con l'Udinese a 42 punti. Sembra quindi che i mal di pancia siano tutti guariti dopo il faccia a faccia di stasera e Reja è pronto a mettersi il tutto alle spalle. Sino al termine della stagione. E forse anche oltre. Riconoscendo un po' di avventatezza in quelle dimissioni presentate ufficialmente mercoledì alle 14, a poche ore dalla partenza della squadra per Madrid per affrontare, nel ritorno dei sedicesimi di Europa League, l'Atletico, che ha poi eliminato i biancocelesti.

"Qualche volta vado anche oltre il seminato. Non mi sembrava giusto chiudere il mio ruolo in questa società andandomene cosi dando le dimissioni. La società le ha rifiutate, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci. L'avventura continua, e secondo quello che dice il presidente, anche per il futuro. Lotito l'ha detto anche nello spogliatoio, 'questo è l'allenatore di ora e per il futuro", ha rivelato Reja, smentendo peraltro le indiscrezioni che legavano una sua permanenza all'allontanamento del ds Igli Tare. "Non ho mai fatto questa richiesta - ha precisato -. Magari qualche scambio di opinioni c'è sempre, qualche incazzatura c'è sempre, fa parte del rapporto tecnico- direttore sportivo, ma queste aiutano a maturare, a dire ho sbagliato".

Il giallo che ha accompagnato negli ultimi giorni la società biancoceleste si chiude quindi senza vittime nè assassini. Ma rimane comunque un thriller sceneggiato alla perfezione, con continui colpi di scena e comparsa di allenatori come De Canio (ieri sembrava che Lotito avesse in mano l'accordo sino a fine anno), Zola e Lippi (che ha subito rifiutato il copione dichiarando di non voler allenare pi- in Italia). Nonostante tutto, Reja ha continuato a recitare la sua parte presentandosi oggi a guidare l'allenamento, anche quando fuori Formello il toto-allenatore impazzava. "Certo che di fronte alle mie dimissioni è logico che si guardino intorno. Io però ho dei vincoli di fronte alla società Sono rimasto sempre costantemente al mio posto nonostante avessi dato le dimissioni. Se la società avesse accettato, avrebbe scelto qualche altro allenatore. Era nel diritto sacrosanto di vedere altre persone". L'avventura della Lazio con il 66enne Reja continua, ma è sconsigliabile ai deboli di cuore.

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