Scommesse, a Bari accertamenti anche sulle società

Calcio
Lo scandalo sul calcioscommesse si potrebbe allargare anche alle società (Getty)
DINSLAKEN, GERMANY - OCTOBER 02:  This photo illustration shows betting slips together with Euro bank notes and a table soccer game on October 2, 2010 in Dinslaken, Germany. The first two suspects in Germany in Europe's biggest football betting scandal ever will face charges in a trial to begin in Bochum on October 6 over attempting to rig at least 24 matches in Europe, including matches in Germany's second division 2. Bundesliga league. In all prosecutors are investigating 250 suspects for attempting to influence the outcome of some 270 matches across Europe. Prosecutor claim the betting ring made profits of at least EUR 7.5 million on manipulated games.  (Photo Illustration by Lars Baron/Bongarts/Getty Images)

Si allargano le indagini della procura di Bari sullo scandalo del calcioscommese. Nel giro delle partite truccate e delle puntate, ipotizzano gli investigatori, potrebbero aver avuto un ruolo anche i dirigenti di alcune squadre e non solo i giocatori

NEWS: L'inchiesta sul calcio scommesse della Procura di Napoli - ... e quella di Cremona, che ha portato alle squalifiche di Signori e Doni - Last bet: le sentenze della Giustizia sportiva

L'indagine della Procura di Bari sul calcioscommesse si allarga al possibile coinvolgimento di alcune società. Nel giro delle partite truccate e delle scommesse, ipotizzano gli investigatori, potrebbero aver avuto un ruolo anche i dirigenti di alcune squadre e non solo i giocatori, come era emerso fino a questo momento.

La conferma che le indagini della Procura stanno riguardando anche le società arriva dagli ultimi interrogatori fatti dai carabinieri. Gli investigatori avrebbero chiesto ad alcuni indagati, in particolare a quelli vicini ad Andrea Masiello (ex difensore del Bari, ora in forza all'Atalanta), se fossero mai entrati in contatto con i dirigenti di alcune squadre, senza specificare - a quanto si è saputo - quali e, pare, senza aver ottenuto fino ad ora risposte affermative. Alla base degli accertamenti della magistratura barese, ci sono anche i contatti telefonici ricostruiti attraverso i tabulati, particolarmente intensi alla vigilia delle partite sospette.

Gli interrogatori continueranno nei prossimi giorni. Per mercoledì mattina è stato convocato uno dei tre ristoratori baresi indagati con l'accusa - emerge dagli atti - di "associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, in concorso con altri". Si tratta di Onofrio De Benedictis, titolare del ristorante 'Il pescatore', a Bari vecchia, frequentato dai calciatori della squadra cittadina indagati.

Gli interrogatori a Maurinho e Pederzoli - Verificare le dichiarazioni di Nicola Santoni su Doni e sull'eventuale ruolo dell'Atalanta, e quelle del pentito Micolucci su Pederzoli. Questi alcuni dei motivi che hanno spinto la Procura federale di Palazzi ad interrogare rispettivamente Maurinho Ernandes e Alessandro Pederzoli. Il primo ad entrare negli uffici di via Po è stato l'ex allenatore del Sud Tirol di calcio femminile. Il tecnico compare una sola volta nell'inchiesta del calcioscommesse: quando i poliziotti ascoltano - grazie a un'intercettazione ambientale - una conversazione con Nicola Santoni, sulla macchina di quest'ultimo. Nell'occasione - oltre alle millanterie di Santoni che tira in ballo a sproposito Buffon, Gattuso e Cannavaro - c'è una frase che riguarda Doni e l'Atalanta. Santoni assicura che Cristiano può stare nella società: "Tutti i casini che abbiamo fatto... perchè tanto alla fine di casini ne abbiamo fatti tanti, dentro ci sono anche loro, capito? Quindi è inutile che lo abbandonino perchè...". Conclude Ernandes: Perchè non possono. Ed è proprio questo che gli uomini di Palazzi hanno cercato di approfondire con l'allenatore brasiliano, che dopo tre ore di interrogatorio ha lasciato gli uffici della Procura senza rilasciare alcuna dichiarazione. In silenzio è rimasto anche Alex Pederzoli dell'Ascoli, convocato per via delle dichiarazioni del suo ex compagno, Vittorio Micolucci. Il primo pentito dell'inchiesta del calcioscommesse aveva infatti sostenuto che Pederzoli fosse stato avvicinato da uno dell'organizzazione prima di Ascoli-Sassuolo, ma non avesse accettato la combine. L'incontro è stato negato sia da Pederzoli che dall'uomo in questione.