Scommesse, Cassano: "Nessun accordo con Doni su quel rigore"

Calcio
L'ex portiere del Piacenza, Mario Cassano
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L'ex portiere del Piacenza durante l'interrogatorio tenutosi a Empoli dove si trova agli arresti domiciliari ha negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo del calcioscommese e qualsiasi rapporto con Doni e con il gruppo degli Zingari

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"Nessun coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse, nessun rapporto nè con Doni nè con il gruppo degli 'zingari' ". E' questa, in estrema sintesi, la posizione che l'ex portiere del Piacenza, Mario Cassano, ha preso nel corso dell'interrogatorio tenutosi ad Empoli, dove si trova agli arresti domiciliari, davanti agli 007 della procura federale, rigettando dunque al mittente - ovvero il 'superpentito' Carlo Gervasoni - tutte le accuse rivolte dal suo ex compagno e amico al Piacenza, e confermando di fatto quanto già detto al gip Salvini a Cremona dopo il suo arresto: "Specificando, però, dei dettagli in più che hanno evidenziato una netta contraddizione con quanto affermato da Gervasoni e Doni nei loro interrogatori". "Il mio assistito - ha spiegato al termine dell'interrogatorio (durato oltre 5 ore) l'avvocato Maresca - non ha niente a che vedere con il calcioscommesse. Cassano era amico di Gervasoni al Piacenza, ma non ha mai commesso alcun tipo di illecito e non è nemmeno a conoscenza di questi fatti (mentre ha ammesso di conoscere Zamperini, in maniera superficiale, ma di non averlo mai messo in contatto con Gervasoni ndr). E' troppo facile tirare in ballo un portiere in questo tipo di vicende". Insomma, fare il nome di Cassano sarebbe servito a Gervasoni e Doni per mostrarsi collaborativi agli occhi della Procura di Cremona.

I fatti cui si riferisce il legale dell'ex portiere del Piacenza, che ha presentato ieri istanza per la riduzione delle misure cautelari, sono stati snocciolati da Gervasoni nel suo interrogatorio a Cremona. Lì ha tirato in ballo Cassano non solo per Atalanta-Piacenza (3-0) del 19/3/2011, ma anche per Siena-Piacenza (2-3) del 19/2/2011, Piacenza-Albinoleffe (3-3) del 20/12/2010 ("Cassano mi confidò che la partita fu combinata dalle due società e che lui scommise una bella cifra tramite Zamperini") e Piacenza-Mantova (1-2) del 23/5/2009 ("Cassano mi confidò come Passoni agì per conto del Mantova per comprare la vittoria)". Sull'ormai nota Atalanta-Piacenza, Gervasoni racconta: "Cassano mi invitò a dire a Doni che, qualora ci fosse stato un rigore a favore dell'Atalanta, lo tirasse centrale - si legge nel verbale - Effettivamente, sempre in zona spogliatoio e comunque prima della partita, incontrai nuovamente Doni riportandogli quello che mi aveva detto Cassano. Accadde poi che in occasione del primo rigore Doni tirò al centro".
Circostanze, queste, negate da Cassano che nel corso dell'interrogatorio, in cui gli è stato anche mostrato il video del rigore, ha negato di aver parlato con Doni prima del match e, di conseguenza, di non aver raggiunto un accordo per non parare il rigore calciato dal bergamasco, ma anche di non aver mai conosciuto nessuno degli 'Zingari', mentre avrebbe raccontato di aver cominciato a sospettare di Gervasoni proprio al termine della gara. "Quanto a Siena-Piacenza (2-3) - racconta ancora Gervasoni - gli slavi sono venuti in albergo per concordare. Loro volevano che noi perdessimo con l'over, ma avevamo una classifica che non era compatibile con un ko. Pertanto si decise per un over. Io Cassano e Catinali abbiamo percepito 20 mila euro a testa". Ricostruzione anche questa negata da Cassano, che ha, invece, fornito alla procura federale le pagelle dei giornali, all'indomani del match, che evidenziano la sua ottima prestazione tra i pali. Ascoltati dalla procura federale, anche l'ex Albinoleffe, Caremi, e l'ex Livorno, Perticone, entrambi tirati in ballo da Gervasoni: il primo per Pisa-Albinoleffe 2-0 (7/3/2009), il secondo per Atalanta-Livorno 0-2 (26/11/2010). Domani la procura punterà i riflettori su Lecce-Lazio (2-4) del 22/5/2011, con l'audizione dell'ex giallorosso Ferrario. In quest'ottica, in attesa di capire se arriverà il giorno di Mauri, si deve leggere la convocazione di Benassi (il 28), anche lui 'nominato' da Gervasoni: "Quanto a Lecce-Lazio - racconta - Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero in contatto con Mauri per manipolare la partita. Dopo questo contatto con Mauri furono corrotti sei o sette giocatori del Lecce tra i quali ricordo Benassi e Rosati".