Caos a Udine: se un fischio manda in tilt il calcio
CalcioA tempo quasi scaduto Pereyra segna il 2-0 dei bianconeri sulla Lazio: Marchetti è fuori dalla porta perché confonde un fischio dalla tribuna con quello conclusivo dell'arbitro. Si scatena il parapiglia. Solo una settimana fa la follia ultras di Genova
Diamoci una calmata: tutti, altrimenti il giocattolo si romperà definitivamente. A Udine abbiamo assistito a una scena di follia collettiva originata dal meno prevedibile degli equivoci: un fischio arrivato dalla tribuna interpretato da tutti come la conclusione della partita, da tutti meno che da un giocatore dell'Udinese che ha chiuso con un gol un'azione che sembrava ferma.
Quel che si è visto dopo è davvero inaccettabile: dirigenti che si picchiano come in una rissa al bar, giocatori che spintonano l’arbitro come in un torneo di periferia, uno spettacolo francamente indecoroso ripreso però da una quindicina di telecamere che esporteranno queste immagini in tutto il mondo.
Era una partita del campionato una volta definito il più bello del mondo, in campo si giocava per conquistare il terzo posto e la qualificazione nella Champions League, il supercampionato d'Europa, la vetrina più prestigiosa che il calcio possa offrire. In vetrina, per ora va questo delirio corale, chiusura di una giornata che avrebbe dovuto essere di riscatto dopo un'altra follia, quella vissuta domenica scorsa a Genova con la trattativa del disonore tra un gruppetto di ultras restati impuniti e dei giocatori terrorizzati. Stavolta gli ultras erano in giacca e cravatta, ma il risultato non cambia: sconfitto ne esce sempre il calcio italiano. Diamoci una calmata, prima che sia troppo tardi.