Juve, lo scudetto torna a casa e la festa continua

Calcio

Chiellini e Vucinic trasformano il pullman bianconero in una discoteca ambulante. Poi l'ultimo volo di una squadra al settimo cielo e lo sbarco a Caselle: gioia pura, con tremila tifosi che accolgono i loro campioni con canti e cori

Lo scudetto torna a casa, e non è un modo di dire. L'ultima tappa del lungo viaggio della Juventus inizia nella notte di Trieste, bagnata di pioggia birra e champagne. La festa dei giocatori, prima quasi soffocata dall'amore dei tifosi, esplode dove può. Sul pullman a trascinare i compagni ci pensano Chiellini e Vucinic. Si immaginano nel privé di una discoteca, si improvvisano disk jockey, ballerini, animatori, percussionisti; tra un ballo ed un coro non si perdono un attimo dell'estasi collettiva e lo immortalano su tablet e smartphone. Il check-in e l'imbarco scivolano via veloci, il via libera al decollo era arrivato da San Siro qualche ora prima. In volo verso casa c'è chi pensa al prossimo colpo di mercato e chi ringrazia chi gli ha garantito tanti assist, chi si porta addosso i colori del proprio paese e chi semplicemente si gusta, sorridendo, ogni attimo del trionfo.

Lo sbarco a Caselle è gioia pura, tremila tifosi sono lì ad aspettare i campioni, da queste parti cori del genere non si sentivano da un bel po'.
Tutti in tuta, giallo tendente oro, qualche maglietta celebrativa. Non è un caso che in divisa sociale restino orgogliosamente in due: Antonio Conte e Alessandro Del Piero, i due simboli: allenatore-ancora-capitano e capitano-quasi-non giocatore. E' l'alba a Torino, ma nessuno ha voglia di andare a dormire.