Cassano in lacrime: pensavo che non avrei rivisto mio figlio

Calcio

FantAntonio, a Milan Channel, è tornato sulla notte del malore post Roma-Milan: "Pensavo ma non uscivano le parole. In quel momento ho iniziato a pensare a mio figlio, volevo vederlo almeno ancora una volta. Tavana mi ha sempre detto tutto"

Una notte che ha cambiato la sua vita. Antonio Cassano ha parlato, a Milan Channel, del momento più toccante della sua carriera, quello della notte di Roma-Milan: "Stavo bene, ero contento di entrare in campo anche se ero partito dalla panchina. Sull'aereo mi sentivo bene. Tutto ad un tratto sul pulmino all'aeroporto, dopo essere sceso, ha iniziato a girarmi la testa, non vedevo bene con l'occhio sinistro. Il dottore mi ha detto: 'Ti porto all'ospedale'. Io non volevo, abbiamo discusso per mezz'ora. Quando ci siamo decisi, nel tragitto verso l'ospedale ho iniziato ad avere difficoltà a parlare. Pensavo ma non uscivano le parole. In quel momento ho iniziato a pensare a mio figlio, di vederlo almeno ancora una volta, poi semmai".

Le parole lasciano spazio all'emozione, poi ancora: "Mi ha fatto piacere l'affetto di tutti, dal mondo del calcio e non. Avevano capito che sono un pazzo, ma sono un ragazzo genuino e autentico. Mio figlio e mia moglie erano le cose fondamentali ma ho sempre chiesto ai dottori di dirmi la verità, per me è importante la mia vita e la mia famiglia. Tavana mi ha sempre detto tutto schiettamente", conclude Cassano.