Agnelli attacca: sistema dittatoriale. Figc: inaccettabile
CalcioIl presidente della Juve commenta la richiesta di 15 mesi di squalifica per Conte: "Fuori da ogni logica di diritto". La Figc: "Valutazioni inaccettabili". I bianconeri avanti con Conte a prescindere dall'esito del processo
Un sistema "dittatoriale", del tutto "non adeguato", "paradossale" e "inaccettabile". E' il durissimo sfogo del presidente della Juventus Andrea Agnelli dopo la richiesta del procuratore Palazzi di 15 mesi di squalifica per l'allenatore bianconero Antonio Conte nell'ambito del processo calciopoli. "Constato che la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la sua giustizia sportiva - dichiara Agnelli sul sito della Juve - continuano a operare fuori da ogni logica di diritto e di correttezza sostanziale".
"Per molto tempo e con grande senso di responsabilità - prosegue Agnelli - la Juventus e i suoi tesserati hanno mantenuto un atteggiamento sereno e coerente rispetto alle Istituzioni e rispetto ad atteggiamenti che, fin da subito, suggerivano che fosse in atto un nuovo attacco ai suoi danni e ai danni dei suoi tesserati. Le risultanze dei vari deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi. Questo è paradossale e non può essere accettato".
E ancora: "Anche avendo scelto la strada del patteggiamento per poter limitare i danni di una giustizia sportiva vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all'onorabilità. La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterrà in tutti i gradi di giudizio. Sarà una stagione complessa ed impegnativa, ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della Squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta con l'obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013".
La replica della Figc: "Inaccettabile" - "Le valutazioni del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio del diritto di critica". Così la Federcalcio risponde, con una nota ufficiale, alle dichiarazioni del patron bianconero sulla vicenda del Calcioscommesse che coinvolge Antonio Conte. Dichiarazioni che, secondo la Figc, "contrastano peraltro con quelle del 26 luglio, in cui si esprimeva la consapevolezza che le regole del processo sportivo arriveranno a fare chiarezza nei vari gradi di giudizio".
"Per molto tempo e con grande senso di responsabilità - prosegue Agnelli - la Juventus e i suoi tesserati hanno mantenuto un atteggiamento sereno e coerente rispetto alle Istituzioni e rispetto ad atteggiamenti che, fin da subito, suggerivano che fosse in atto un nuovo attacco ai suoi danni e ai danni dei suoi tesserati. Le risultanze dei vari deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi. Questo è paradossale e non può essere accettato".
E ancora: "Anche avendo scelto la strada del patteggiamento per poter limitare i danni di una giustizia sportiva vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all'onorabilità. La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterrà in tutti i gradi di giudizio. Sarà una stagione complessa ed impegnativa, ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della Squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta con l'obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013".
La replica della Figc: "Inaccettabile" - "Le valutazioni del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio del diritto di critica". Così la Federcalcio risponde, con una nota ufficiale, alle dichiarazioni del patron bianconero sulla vicenda del Calcioscommesse che coinvolge Antonio Conte. Dichiarazioni che, secondo la Figc, "contrastano peraltro con quelle del 26 luglio, in cui si esprimeva la consapevolezza che le regole del processo sportivo arriveranno a fare chiarezza nei vari gradi di giudizio".