Due partite, due vittorie: va forte il Varese di Castori

Calcio
Il Varese durante un allenamento: la home page del sito ufficiale del club biancorosso
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B COME BARONE. La squadra lombarda viaggerebbe a punteggio pieno senza la penalizzazione (1 pt) per il caso scommesse. Una sciocchezza per il tecnico che otto anni fa, alla guida del Cesena, fu squalificato per tre stagioni (poi diventate due)

di Daniele Barone

Ha vinto sette campionati e si è inerpicato su tutte le salite del nostro calcio, dall'Eccellenza fino alla serie B, eppure c'è chi se lo ricorda solo per quella rissa. E questo lo fa arrabbiare un bel po'. "Ho fatto un errore e ho pagato, vorrei non parlarne più". Era la finale play off tra il suo Cesena e il Lumezzane, la serie B in palio, giugno di otto anni fa.

Scappano i nervi, scoppia una clamorosa gazzarra. Fabrizio Castori vince il campionato ma prende tre anni di squalifica. La squalifica gli verrà ridotta poi a due, lui viene confermato alla guida della squadra bianconera ma il giorno della partita va a sistemarsi in tribuna. Come Antonio Conte oggi ("è fondamentale il supporto che ti da la società e la squadra riesce a responsabilizzarsi anche di più").

Due volte alla settimana, di sera, prende la macchina, fa i venticinque chilometri per arrivare a S.Patrignano e lí va ad allenare la squadra di quei ragazzi che, come lui, hanno fatto scelte pesanti e  sbagliate e che, come lui, stanno cercando una via per riemergere. "Una bellissima esperienza".

Quando la parentesi di Cesena si chiude, con una retrocessione, dopo un esonero e un richiamo, trova solo altre amarezze, altri esoneri, a Salerno, a Piacenza. È ad Ascoli che comincia la risalita: prende dopo una dozzina di partite una squadra al buio, martoriata da continue penalizzazioni (alla fine si conteranno sei punti) ma lui riesce a portarla alla salvezza quasi in tranquillità. Un mezzo miracolo. Che non gli riesce nella stagione scorsa: altre penalizzazioni (dieci punti), un nuovo esonero, la magia riesce al suo successore, Massimo Silva.

Il Varese ha puntato sulla sua "rabbia" e sulla sostanza del suo calcio. Dopo le semifinali play off di due stagioni fa e le finali dello scorso giugno, con una squadra cambiata il meno possibile (ma ha perso Kurtic e De Luca) Castori è diventato l'allenatore che può e che deve tenersi dentro la traccia disegnata da Sannino e poi da Maran. Insomma, quello che riproverà l'assalto alla serie A. "Nessuno qui mi ha chiesto la promozione, viviamo alla giornata".

Pronti via, due partite e due vittorie. Castori e il Varese non sono in testa alla classifica solo perchè c'è quel -1 di partenza (per uno come lui, figuriamoci, una sciocchezza...) ma, intanto, è un bel cominciare. Troppo presto per dire se durerà, il campionato è appena iniziato. Per Fabrizio Castori pure un'altra salita. Lui ci è abituato.