Ma l'Italia può davvero aver paura di Malta?
CalcioLa nazionale maltese detiene diversi record poco invidiabili. Sempre ultima nei gironi di qualificazione, segna pochissimo e perde da oltre un anno. E, come se non bastasse, ha anche una discreta sfortuna quando prova a difendere lo 0-0
di Vanni Spinella
Partite come questa impongono che si predichino calma e sangue freddo. Senza dimenticare il rispetto, che nel calcio non si nega a nessuno (“rispetto sì, paura no” è un’altra classica frase fatta). In realtà, nessuno ci crede.
Insomma, siamo seri: l’Italia può veramente temere la nazionale di Malta?
A giudicare da alcuni dei “record” maltesi, si direbbe proprio di no. Non c’è partita. Con tutto il rispetto, sia chiaro.
Eterno fanalino - Malta non ha mai partecipato alla fase finale di un Mondiale o di un Europeo (e va bene, può capitare), ma non ci è neanche mai andata minimamente vicino. Gironi di qualificazione sempre chiusi all’ultimo posto, spesso senza neanche una vittoria.
Qualche numero? Prendiamo ad esempio le qualificazioni agli ultimi Mondiali di Sudafrica 2010 e quelle agli Europei 2012. In tutto 20 partite giocate: 2 pareggi e 18 sconfitte. Alle qualificazioni Mondiali, addirittura, 0 gol fatti e 26 subiti (4 fatti e 21 subiti il bilancio alle qualificazioni per gli Europei).
L’ultima impresa - Con un gol del mini-bomber Mifsud (“mini” perché è alto quanto Giovinco, “bomber” perché è il miglior marcatore della storia di Malta con 32 reti in 88 partite), Malta passa in vantaggio sulla Georgia in una gara di qualificazione agli Europei 2012. La Georgia pareggerà: quell’1-1 è l’ultimo risultato utile dei maltesi in una gara ufficiale. Era il 6 settembre 2011: un anno fa.
Piccole grandi vittorie - In realtà il 2012 è stato un anno di grande crescita per Malta, che ha portato a casa ben 2 vittorie in amichevoli organizzate contro altre due “piccole”: il 29 febbraio ha battuto 2-1 il Liechtenstein (contro cui aveva stabilito un record il 26 marzo 2008: vittoria più larga nella storia di Malta, 7-1, con 5 gol di Mifsud), il 2 giugno ha superato il Lussemburgo per 2-0.
Pace in Israele - Le qualificazioni agli Europei 2012, l’ultimo torneo ufficiale giocato da Malta, iniziarono con la gara contro Israele. Dopo 7’ Malta è già sotto, gol di Benayoun, che non a caso si è fatto un nome in Premier League. Pareggio di Pace (occhio alla pronuncia, è nato a Londra), illusione maltese.
Nella ripresa ci pensa ancora Benayoun, con altri 2 gol in 10’, a spezzare il sogno. Nelle successive 4 partite, contro Lettonia, Georgia, Croazia e Grecia, Malta non segnerà più.
La sfortuna fa 90 (e oltre) - Se poi ci si mette anche la sfortuna, per i maltesi non ci sono più speranze. Recentemente, in ben due occasioni, Malta è riuscita a difendere lo 0-0 per 90’. Il problema è stato il recupero. Contro la Georgia prende gol al 91’ (Siradze), con la Grecia resiste fino al 92’, prima di essere beffata da Torosidis.
“Armeno” un gol - Non è andata molto diversamente nella prima gara di qualificazione ai Mondiali 2014, giocata con l’Armenia il 7 settembre. Al 65’, sullo 0-0, il ct armeno pesca il jolly e manda in campo Artur Sarkisov. Passano 5’ ed è suo il gol decisivo che, complici i pareggi delle altre (Bulgaria-Italia, Danimarca-Repubblica Ceca) proietta l'Armenia al comando della classifica del girone. All’Italia basterebbe fare lo stesso: un gol…
Partite come questa impongono che si predichino calma e sangue freddo. Senza dimenticare il rispetto, che nel calcio non si nega a nessuno (“rispetto sì, paura no” è un’altra classica frase fatta). In realtà, nessuno ci crede.
Insomma, siamo seri: l’Italia può veramente temere la nazionale di Malta?
A giudicare da alcuni dei “record” maltesi, si direbbe proprio di no. Non c’è partita. Con tutto il rispetto, sia chiaro.
Eterno fanalino - Malta non ha mai partecipato alla fase finale di un Mondiale o di un Europeo (e va bene, può capitare), ma non ci è neanche mai andata minimamente vicino. Gironi di qualificazione sempre chiusi all’ultimo posto, spesso senza neanche una vittoria.
Qualche numero? Prendiamo ad esempio le qualificazioni agli ultimi Mondiali di Sudafrica 2010 e quelle agli Europei 2012. In tutto 20 partite giocate: 2 pareggi e 18 sconfitte. Alle qualificazioni Mondiali, addirittura, 0 gol fatti e 26 subiti (4 fatti e 21 subiti il bilancio alle qualificazioni per gli Europei).
L’ultima impresa - Con un gol del mini-bomber Mifsud (“mini” perché è alto quanto Giovinco, “bomber” perché è il miglior marcatore della storia di Malta con 32 reti in 88 partite), Malta passa in vantaggio sulla Georgia in una gara di qualificazione agli Europei 2012. La Georgia pareggerà: quell’1-1 è l’ultimo risultato utile dei maltesi in una gara ufficiale. Era il 6 settembre 2011: un anno fa.
Piccole grandi vittorie - In realtà il 2012 è stato un anno di grande crescita per Malta, che ha portato a casa ben 2 vittorie in amichevoli organizzate contro altre due “piccole”: il 29 febbraio ha battuto 2-1 il Liechtenstein (contro cui aveva stabilito un record il 26 marzo 2008: vittoria più larga nella storia di Malta, 7-1, con 5 gol di Mifsud), il 2 giugno ha superato il Lussemburgo per 2-0.
Pace in Israele - Le qualificazioni agli Europei 2012, l’ultimo torneo ufficiale giocato da Malta, iniziarono con la gara contro Israele. Dopo 7’ Malta è già sotto, gol di Benayoun, che non a caso si è fatto un nome in Premier League. Pareggio di Pace (occhio alla pronuncia, è nato a Londra), illusione maltese.
Nella ripresa ci pensa ancora Benayoun, con altri 2 gol in 10’, a spezzare il sogno. Nelle successive 4 partite, contro Lettonia, Georgia, Croazia e Grecia, Malta non segnerà più.
La sfortuna fa 90 (e oltre) - Se poi ci si mette anche la sfortuna, per i maltesi non ci sono più speranze. Recentemente, in ben due occasioni, Malta è riuscita a difendere lo 0-0 per 90’. Il problema è stato il recupero. Contro la Georgia prende gol al 91’ (Siradze), con la Grecia resiste fino al 92’, prima di essere beffata da Torosidis.
“Armeno” un gol - Non è andata molto diversamente nella prima gara di qualificazione ai Mondiali 2014, giocata con l’Armenia il 7 settembre. Al 65’, sullo 0-0, il ct armeno pesca il jolly e manda in campo Artur Sarkisov. Passano 5’ ed è suo il gol decisivo che, complici i pareggi delle altre (Bulgaria-Italia, Danimarca-Repubblica Ceca) proietta l'Armenia al comando della classifica del girone. All’Italia basterebbe fare lo stesso: un gol…