Juve-Napoli, conto alla rovescia. Mica una partita qualunque
CalcioLa sfida di Torino può tornare ad essere decisiva per lo scudetto, come nella stagione 1986-1987. I numeri descrivono due squadre che subiscono poco e oggi piuttosto simili sul piano tattico. Tutto esaurito sabato allo Juventus Stadium
di Alessandro Sugoni
Davanti mettono paura, ma la loro vera forza è la difesa. Juventus-Napoli è una partita a porte blindate. Imbattuta - fuori casa- quella di De Sanctis. Zero gol subiti, e anche pochi tiri. Buffon invece a Torino è stato superato solo da un rigore del romanista Osvaldo, ma a partita ormai ampiamente decisa. Un gol che dunque conta nulla o quasi.
Il grande merito di questi numeri è soprattutto di Antonio Conte e Walter Mazzarri. Che cercano costantemente l'equilibrio delle loro squadre in campo. Equilibrio, come quello dei loro scontri diretti. Due vittorie a testa e un pareggio
Ma quel 3 a 3 del 29 novembre 2011 al San Paolo è passato alla storia. Non solo per lo spettacolo in campo: quella sera, infatti, per la prima volta Conte schierò i suoi con un modulo diverso dal 4-3-3 (a al limite da 4-2-4) utilizzato fin lì. Svoltò verso il 3-5-2, per mettersi a specchio con il Napoli e contrastare al meglio il gioco di Mazzarri.
Ne uscì una partita fantastica, la Juve cominciò a volare e Conte non cambiò più. Con il 3-5-2 è arrivato lo scudetto, con il 3-5-2 ha costruito la Juve di oggi: fortissima, imbattibile. Nata molto per meriti suoi, e un po' anche grazie ad un grande avversario.
Davanti mettono paura, ma la loro vera forza è la difesa. Juventus-Napoli è una partita a porte blindate. Imbattuta - fuori casa- quella di De Sanctis. Zero gol subiti, e anche pochi tiri. Buffon invece a Torino è stato superato solo da un rigore del romanista Osvaldo, ma a partita ormai ampiamente decisa. Un gol che dunque conta nulla o quasi.
Il grande merito di questi numeri è soprattutto di Antonio Conte e Walter Mazzarri. Che cercano costantemente l'equilibrio delle loro squadre in campo. Equilibrio, come quello dei loro scontri diretti. Due vittorie a testa e un pareggio
Ma quel 3 a 3 del 29 novembre 2011 al San Paolo è passato alla storia. Non solo per lo spettacolo in campo: quella sera, infatti, per la prima volta Conte schierò i suoi con un modulo diverso dal 4-3-3 (a al limite da 4-2-4) utilizzato fin lì. Svoltò verso il 3-5-2, per mettersi a specchio con il Napoli e contrastare al meglio il gioco di Mazzarri.
Ne uscì una partita fantastica, la Juve cominciò a volare e Conte non cambiò più. Con il 3-5-2 è arrivato lo scudetto, con il 3-5-2 ha costruito la Juve di oggi: fortissima, imbattibile. Nata molto per meriti suoi, e un po' anche grazie ad un grande avversario.