Agnelli: sistema calcio da cambiare. Riformare la giustizia

Calcio
Andrea Agnelli

Con queste parole il presidente della Juve ha parlato all'assemblea degli azionisti. "Serve una riforma dei campionati, del numero delle squadre prof e del settore giovanile ma soprattutto una riforma complessiva della giustizia sportiva"

"In 24 mesi abbiamo bruciato le tappe anche se lo scudetto vinto non ci deve far dimenticare il nostro mandato, vincere mantenendo un equilibrio finanziario che dia prospettive". Sono le parole del presidente bianconero, Andrea Agnelli, in occasione dell'assemblea degli azionisti. "La Juventus ha sempre promosso i principali cambiamenti nel mondo del calcio. Non intendiamo sottrarci a questa missione - ha aggiunto -. Bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo. Il mondo del calcio si sta evolvendo, ma non aspetterà l'Italia. Questa è una presunzione mortale".

"Riforma dei campionati, del numero delle squadre prof e del settore giovanile, riforma dello status del professionista sportivo, ora regolato da una legge dell'81, riforma della legge Melandri, senza tornare alla contrattazione individuale ma per una migliore applicazione dei principi da essa stabiliti". Sono le priorità del calcio italiano evidenziate da Andrea Agnelli. Il presidente bianconero ha aggiunto come necessaria "la riforma complessiva della giustizia sportiva".

Per Agnelli la giustizia "non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo". La Juventus, inoltre, "sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico che non può essere trattato alla pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario, condanna l'Italia alla marginalità europea e mondiale".

"Questo - ha aggiunto il presidente bianconero - non significa interrompere meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni. Vorremmo che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere alla pari delle altre".