"Scandaloso al Cibali". Catania-Juve, è polemica infinita

Calcio
La falsa pagina Facebook di Maggiani con lo scudetto Juve segnalata dal presidente del Catania, Pulvirenti
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Il presidente del Catania torna sul gol annullato a Bergessio. Ma l'Aia precisa: infondata la notizia di un profilo Facebook di Maggiani con lo scudetto Juve. Marotta: respingo le accuse. Rizzoli arbitrerà Palermo-Milan

"Scandaloso al Cibali, il day after": sul proprio sito Internet il Catania torna sulla gara al Massimino con la Juventus citando la frase resa famosa via radio da Sandro Ciotti il 4 giugno 1961 quando gli etnei sconfissero la squadra guidata da Helenio Herrera. "Il Catania ha sempre sostenuto l'accettazione dell'errore arbitrale - afferma la società etnea - ed intende farlo ancora oggi, pur avendo subito ieri una somma ingiustizia: la trasformazione di un netto 1-0 (gol di Bergessio regolare, gol di Vidal viziato dall'off-side determinante di Bendtner) in un inverosimile 0-1. 0-1 a referto, 1-0 sul campo". Il Catania sottolinea che "al di là delle certezze palesate da chi sostiene che la Juventus avrebbe vinto comunque (il risultato finale resta sempre ovviamente impossibile da prevedere, almeno per noi), resta il fatto inevitabile che: l'arbitro può sbagliare". Secondo la società etnea, quindi, "le parole del designatore della Can Serie A Stefano Braschi si sposano perfettamente con le nostre idee".

"La panchina della Juve ha interferito"
- "Noi, inoltre, non abbiamo avanzato il dubbio che la panchina della Juventus potesse aver interferito nella decisione di non convalidare la rete di Bergessio - aggiunge il Catania - noi abbiamo purtroppo constatato questa evidenza, considerando immagini e tempi delle convulse fasi successive all'assegnazione del gol. Impossibile nascondersi: impossibile nascondere questo gravissimo episodio che mina alle fondamenta l'immagine del nostro calcio, proponendo un quadro di confusione in cui basta insinuare un dubbio e fare la voce grossa per rimettere in discussione una decisione (regolarissima) e "costringere" a cambiarla (in una sbagliatissima). Ciò che un direttore di gara non può e non deve fare, per tutelare la sua autorevolezza e credibilità e per il bene del calcio italiano - conclude la società etnea - è lasciare che i calciatori di una squadra, addirittura partendo dalla panchina, giungano a circondare un assistente di gara, sorvegliando e reclamando attenzioni, senza incorrere in sanzioni disciplinari".

Non è di Maggiani il profilo Facebook
- La notizia secondo cui Luca Maggiani, il guardalinee di Catania-Juventus, "sia titolare di un profilo personale o di una pagina sul social network Facebook è destituita di ogni fondamento". E' quanto rende noto l'Associazione italiana arbitri (Aia) in un comunicato dopo le accuse rivolte all'assistente arbitrale da Antonino Pulvirenti. Il presidente del  Catania aveva affermato che sul presunto profilo Facebook dell'assistente arbitrale "c'è lo scudetto della Juve". L'Aia ha anche segnalato l'episodio alla procura federale "affinché accerti le responsabilità di soggetti eventualmente tesserati". L'Aia fa sapere nella nota che "ha ricevuto dall'assistente arbitrale della C.A.N. A Luca Maggiani attestato in cui egli precisa che la notizia secondo cui lo stesso sia titolare di un profilo personale o di una pagina sul social network Facebook è destituita di ogni fondamento".

"Azioni legali a difesa di Maggiani" - "Al fine di tutelare l'integrità etica dell'arbitro e l'immagine istituzionale, l'A.I.A fa riserva di intraprendere le azioni legali più opportune nei confronti degli autori dell'iniziativa mediatica, realizzata attraverso la suddetta piattaforma new media (Radio Anch'io Lo Sport su Radio Uno, ndr), e verso chiunque abbia diffuso e diffonda la notizia palesemente falsa  mediante qualsiasi mezzo di comunicazione", si legge ancora nel  comunicato. "Analoga segnalazione -conclude l'Aia- viene inviata alla  Procura Federale affinché accerti le responsabilità di soggetti eventualmente tesserati".

Pulvirenti: Maggiani denunci però il fatto
- "Se il profilo Facebook con lo stemma Juve non è di Luca Maggiani mi aspetto che il guardalinee denunci subito il fatto, a sua tutela, alla polizia postale: così sapremo in tempi brevissimi chi ha messo le sue foto e postato il resto sul sito" ha affermato il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, commentando le
dichiarazioni dell'Aia.

Le prime dure parole di Pulvirenti
- "Serve un a punizione severa per i giocatori della Juve. Agnelli che vuole riformare il calcio inizi dalle cose più semplici. Chieda lo 0-3 a tavolino per la sua squadra. Farebbe un gran gesto". E' questa la provocazione del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, dopo le polemiche arbitrali per la partita di ieri al Massimino. Pulvirenti ribadisce che quello che accaduto ieri è "inaudito, mai successo. A parti inverse ci avrebbero espulso tre giocatori della panchina".

Quel sospetto (infondato) del profilo Facebook - "C'è lo scudetto della Juve sul profilo Facebook di Luca Maggiani. Tutti possono tifare per la squadra che vogliono. Ma dopo quello che è successo ieri e di come si sia fatto influenzare, ditemi voi cosa dobbiamo pensare. Sono sconcertato". Il presidente del Catania insiste sulle accuse alla terna arbitrale per il gol non concesso ieri contro la Juve. 'L'errore lo accettiamo - dice ai microfoni di Radio Anch'io Sport -, ma è successo qualcosa di più. La sudditanza psicologica mi sembra evidente". Pulvirenti ha aggiunto di essere convinto che la pagina Facebook con lo scudetto della Juventus sia effettivamente di Maggiani. "Me la sono fatta stampare - dice -. Se non fosse autentica chiederei scusa. Non sono un esperto, ma penso che il profilo sia il suo...".

"C'è eccome sudditanza psicologica" - "Non penso a un complotto ma a una sudditanza psicologica che è evidente, quantomeno da parte del guardalinee". ha detto ancora Pulvirenti. "A parti invertite ci sarebbero stati tre espulsi del Catania - aggiunge Pulvirenti - a Pechino ricordate cosa è successo con la panchina del Napoli quando sono andati a protestare? Ma voglio pensare che sia sudditanza psicologica, questo anche se tanti anni fa si diceva la stessa cosa e poi abbiamo visto cosa è successo".

Marotta: respingo tutte le accuse - "Se parliamo di un errore arbitrale non posso che condividere, si è verificato come se ne sono verificati nelle altre partite di ieri, nelle giornate precedenti, nel campionato scorso dove la Juve è stata penalizzata. Ma se si parla di Juve che ha condizionato l'arbitro, allora respingo tutto al mittente". L'amministratore delegato bianconero Beppe Marotta, intervenuto anche lui a Radio anch'io Sport su Radio1, replica così alle accuse del presidente del Catania sul gol annullato a Bergessio. "La Juve si comporta seriamente e anche se avesse subito quella rete nessuno può dire che sarebbe finita in quel modo - aggiunge -, smentisco che siano stati i nostri giocatori a invogliare gli arbitri a una riflessione, la bandierina di Maggiani era protesta verso l'alto al momento del gol per indicare il fuorigioco anche se poi la riabbassa". Marotta conclude: "Questo è il primo anno in cui assistiamo alla valutazione di sei giudici di campo, alle volte mi pongo anch'io delle domande, su chi per esempio prevale rispetto alle decisioni che vengono prese, ma si possono commettere degli errori e credo che bisogna dare fiducia a questo movimento".

Petrucci: bisogna accettare gli errori - "Gli errori ci sono stati, è sotto gli occhi di tutti, e ci saranno sempre. Ma tutti dovrebbero accettarli, stare più zitti e ritirare le denunce fatte". Questo il commento del presidente del Coni, Giovanni Petrucci, sulle polemiche seguite ai discussi arbitrati del weekend, e in particolar modo agli errori nelle gare Catania-Juventus e Fiorentina-Lazio. "L'ho detto, lo ripeto e lo ripeterò oggi: i mali del calcio arrivano dall'interno - ha spiegato Petrucci alla stazione Roma Tiburtina, prima di salire sul Treno Italo insieme alla delegazione degli atleti olimpici invitati a Maranello dal presidente della Ferrari Luca di Montezemolo - ognuno vuol dare lezioni all'altro, invece dovremmo essere più umili tutti quanti".

Rizzoli per Palermo-Milan
-  Nicola Rizzoli, quinto uomo  nella partita delle polemiche Catania-Juventus, è stato intanto designato a dirigere Palermo-Milan, anticipo infrasettimanale della 10.a giornata.