Braglia e la ditta del gol: nella Juve Stabia segnano tutti

Calcio
La Juve Stabia ha segnato con ben dodici giocatori in campionato (Getty)
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B COME BARONE. Le Vespe sono la sorpresa del campionato cadetto e nonostante il loro allenatore continui a ribadire che l'obiettivo resta la salvezza, la classifica parla chiaro: i campani possono conquistare un posto ai playoff e sognare anche la serie A

di DANIELE BARONE

Chiamatelo pure "il salva play-off" (se Dicuonzo non avesse fatto gol praticamente al 90', a La Spezia, oggi ci sarebbero 10 punti di vantaggio tra la terza e la quarta e gli spareggi sarebbero entrati ufficialmente a rischio, almeno come ipotesi) ma adesso, per la lotta per i play-off, sarebbe ora che Piero Braglia venisse candidato con tutti gli onori. E non preoccupatevi se lui continua a scansarli, se lui ripete ai quattro angoli del mondo che la sua squadra deve solo pensare a salvarsi, che questa Juve Stabia non deve montarsi la testa... Tanto, abbiamo smesso di starlo a sentire. Le "vespe" sono da play off. Eccome se lo sono.

Piero Braglia è quello che ha ridato la serie B a Castellammare dopo sessant'anni (e quarto campionato vinto in carriera per lui). Ed è quello che già nel campionato scorso ha messo in scena una rappresentazione di qualità importante. E' vero, l'anno passato aveva Sau, uno che non solo la buttava dentro che era un piacere (saranno ventuno, alla fine) ma che, intorno al suo talento, faceva girare tutta la squadra. Via Sau, andato a misurarsi in serie A, ecco un'altra squadra, ecco un altro modo di fare gol, nel senso che... segnano tutti. Ora che anche Dicuonzo si è iscritto alla lista, sono dodici i giocatori diversi che hanno segnato nell'orchestra di Braglia (Danilevicius il miglior marcatore, con sei gol). Un record ed una consapevolezza: la Juve Stabia c'è. "Noi possiamo e dobbiamo essere, al limite, la mina vagante del campionato. Chi vuole vincerlo, il campionato, deve misurarsi con noi", è la massima concessione che Braglia fa a chi gli continua a ripetere che la sua squadra sta correndo tanto.

Faceva cosí anche due anni fa, quando piano piano riuscí ad arrampicarsi fino ai play off della Prima Divisione per poi vincerli, dopo la doppia finale con l'Atletico Roma. La sa lunga questo toscano schietto che, da calciatore, gli anni migliori li ha spesi a Catanzaro e da quando gli hanno dato una panchina ha sempre fatto bene e anche benone lontano dalle luci della ribalta. E che appena le vede accendersi, le luci, preferisce ritirarsi in un angolo. Da lí, un pò defilato, osserva meglio tutt'intorno. Profilo basso e occhio vigile. E, a disposizione, una squadra dove segnano tutti.