Scommesse, Mauri 4 ore in Procura a Roma. I legali: è sereno

Calcio
Il vice capitano della Lazio, Stefano Mauri, all'arrivo in Procura federale a Roma
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Il centrocampista della Lazio già sottoposto a custodia cautelare a maggio doveva fornire chiarimenti in merito alle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. E' invece durato mezz'ora il confronto tra Sculli e il pool del Procuratore

E' durato 4 ore il confronto in Procura federale tra Stefano Mauri e il pool del procuratore Palazzi nel merito della vicenda del Calcioscommesse. "Abbiamo confermato le medesime circostanze nei precedenti appuntamenti alla Procura federale e alla Procura di Cremona, abbiamo dato tutte le ulteriori specificazione e più che mai stasera siamo convinti dell'estraneità di Stefano nelle possibili contestazioni", ha rilevato al termine l'avvocato del
calciatore della Lazio, Amilcare Buceti.

Il centrocampista brianzolo, indagato dalla Procura della Repubblica di Cremona e già sottoposto a custodia cautelare lo scorso maggio, doveva fornire chiarimenti in merito alle presunte combine di Lazio-Genoa (4-2, il risultato finale) disputata il 14 maggio 2011 e a Lecce-Lazio (2-4) del 22 maggio 2011. Mauri, accompagnato dai legali Matteo Melandri e Amilcare Buceti, era già stato ascoltato dagli inquirenti federali lo scorso 13 aprile. "Se è stato un lungo interrogatorio? Lungo il giusto - ha aggiunto Buceti -. Non è emerso nulla di particolare. Abbiamo tutti i presupposti per cui l'atleta possa uscire bene da questa vicenda con i risultati migliori. C'è l'ottimismo che c'è sempre stato. Il ragazzo è assolutamente sereno, basta vedere le sue performance in campo", ha quindi concluso il legale.

In mattinata era durato invece mezz'ora il confronto in Procura federale tra Giuseppe Sculli e il pool del procuratore Palazzi. "Non abbiamo detto nulla. Perché? E' un nostro diritto", si è limitato a dichiarare, all'uscita dagli uffici di via Po, l'avvocato Paolo Rodella che ha assistito all'audizione del centrocampista della Lazio assieme all'avvocato Maurilio Prioreschi. Il calciatore biancoceleste, indagato dalla Procura della Repubblica di Cremona, era chiamato a fornire chiarimenti in merito alla presunta combine di Lazio-Genoa.