Razzismo, Abete: stop a gare se serve. Pro a porte chiuse

Calcio
Un turno a porte chiuse per la Pro Patria, dopo i cori razzisti nella partita contro il Milan
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Il n° Figc: fare quel che è necessario. Il giudice sportivo della Lega Pro dispone che la Pro Patria disputi una gara di campionato a porte chiuse dopo i cori razzisti che ci sono stati nella partita contro il Milan

"Il problema è allontanare dagli stadi quelli che non devono starci perché inquinano la convivenza civile di un evento sportivo. Se è necessario sospendere le gare, che si faccia pur di contrastare questo fenomeno". Così il presidente della Figc, Giancarlo Abete al
termine del vertice al Viminale dopo i cori razzisti a Busto. Lo spettacolo, per la Figc, non deve insomma andare avanti per forza, fuori i razzisti dagli stadi. "Non dobbiamo avere alcuna preoccupazione circa il fatto di parlare di calendari, o di difficoltà collegate ai recuperi - spiega Abete, al termine dell'incontro con il Capo della Polizia, Antonio Manganelli -. Non è questo il problema: il problema è appunto allontanare dagli stadi tutti coloro che non hanno titolo a starci perché inquinano complessivamente la convivenza civile di un evento sportivo".

Una gara a porte chiuse - Intanto, il giudice sportivo della Lega Pro ha disposto che la Pro Patria disputi una gara di campionato a porte chiuse con decorrenza immediata. La decisione è stata presa dopo le manifestazioni di discriminazione razziale nell'incontro con il Milan. Il comportamento del gruppo dei sostenitori della Pro Patria - si legge nelle decisioni del giudice sportivo - "appare di particolare gravità, in quanto qualificabile come manifestazione di discriminazione razziale avvenuta in occasione di una gara amichevole e quindi priva di tensione agonistica e di spirito di competizione, situazioni che, lungi dal costituire giustificazione, possono essere assunte quali circostanze attenuanti per la quantificazione della relativa sanzione".

Il giudice di Lega Pro sottolinea inoltre che la sanzione da irrogare per episodi di tale natura svolge "una funzione non solo afflittiva ma anche preventiva allo scopo di evitare il ripetersi degli stessi episodi" e che "nel corso della stagione la Pro Patria è stata già sanzionata per analoghi episodi con un'ammenda da 5000 euro" e che la precedente sanzione "si manifesta ad oggi inefficace".

Le dimissioni dell'assessore indagato -
Si è dimesso dalla carica di assessore allo Sport del Comune di Corbetta, nel Milanese, Riccardo Grittini, leghista, indagato per istigazione all'odio razziale in seguito ai cori razzisti rivolti ai giocatori di colore del Milan. Grittini si è dimesso da assessore ma non da consigliere comunale.