Balotelleide, tutte le incredibili bravate di SuperMario

Calcio
Mario Balotelli è un nuovo attaccante del Milan (Foto Getty)
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Fatti, misfatti, punizioni e castighi di Balotelli Mario. Si chiude dopo tre stagioni con 76 presenze totali e 30 reti l'avventura al Manchester City di Mancini, che lo aveva fatto esordire in serie A con la maglia nerazzurra nella stagione 2007-2008

Dopo le visite mediche programmate per mercoledì ci sarà la firma del contratto e Balotelli diventerà a tutti gli effetti un calciatore del Milan, con l'allenatore rossonero Massimiliano Allegri che potrebbe già utilizzarlo domenica per il match in programma nel posticipo contro l'Udinese. Si chiude così, dopo tre stagioni con 76 presenze totali e 30 reti l'avventura dell'ex interista al Manchester City di Roberto Mancini, che lo aveva fatto esordire in serie A con la maglia nerazzurra nella stagione 2007-2008.

Le vittorie coi Citizens - Nella sua permanenza con i citizens, Supermario ha vinto una Premier League, una Coppa d'Inghilterra e una Community Shield dopo che con l'Inter aveva vinto tutto essendo tra i protagonisti di quella squadra (allenata da Mourinho) che aveva centrato il triplete nel 2009-2010. La sua permanenza al City non è stata priva di problemi e di situazioni che lo hanno "trascinato" nelle prime pagine dei tabloid inglesi.

E le Balotellate a raffica - L'ultima è di qualche settimana fa. Entrata dura in allenamento su Sinclair, Roberto Mancini gli ordina di scusarsi col compagno ma SuperMario dice no e i due quasi arrivano alle mani. Inevitabile che quanto accaduto al centro di Carrington finisca in prima pagina su tutti i principali siti inglesi ma con Balotelli non è una novità. Dal suo arrivo al Manchester City nell'estate 2010 il 22enne attaccante italiano non ha faticato troppo nel far parlare di sé per questioni extracalcistiche.

Incidenti, bravate e cazziatoni - Già ad agosto, poco dopo il suo sbarco Oltre Manica, Balotelli si è reso protagonista con un incidente d'auto in cui ha quasi distrutto la sua Audi R8 mentre qualche mese dopo è finito a rapporto dai suoi dirigenti per aver lanciato delle freccette dalla finestra ai ragazzi delle giovanili. In mezzo una rissa in un ristorante di Manchester e un paio di espulsioni che hanno fatto imbestialire il Mancio. Perché anche sul campo le bravate non sono mancate, come durante la tournée in Usa nel luglio 2011. Nella gara contro i Galaxy, dopo essere andato a segno su rigore, entrato in area e solo davanti al portiere, l'ex interista ha cercato il gol di tacco dopo una veronica. Ma la palla è finita malamente fuori.

Anche con Mancini quante tensioni - Apriti cielo, Mancini si è subito alzato e lo ha sostituto quando sul cronometro erano passati appena 30 minuti. E ovviamente SuperMario non l'ha presa bene, urlando qualcosa in faccia al tecnico e poi lanciando una bottiglietta d'acqua in campo prima di andare a sedersi. "Toglierlo dal campo dopo 30 minuti è una punizione sufficiente per lui che sa di aver sbagliato - fu la spiegazione di Mancini - nel calcio bisogna essere sempre seri, se hai un'occasione per segnare, devi fare gol". Nell'ottobre 2011 altra bravata: i pompieri arrivano nella casa dell'attaccante a Mottram St. Andrew, nei pressi di Macclesfield, per colpa di un piccolo incendio scoppiato nel bagno al primo piano della villa e causato da un fuoco d'artificio.

"Why always me?"
- Qualche giorno dopo Balotelli, sbloccando il derby di Manchester, mostra polemicamente una maglia con su scritto "Why always me?" ("Perché sempre io?") ma a dicembre si rende protagonista in allenamento di una rissa con Micah Richards. Sarà il primo episodio ma non l'ultimo di questo tipo perché nei mesi successivi SuperMario entrerà in conflitto anche con Jerome Boateng mentre nell'intervallo di una gara poi persa col Sunderland avrebbe sfiorato la rissa con Kolarov e Yaya Touré (ma l'ivoriano smentì).

Quel vizio del fumo - In mezzo, altri atteggiamenti sul campo che gli costano delle squalifiche, come le entrate su Scott Parker (4 turni) e Alex Song (altri 3 turni), o il vizio del fumo che Mancini gli rimprovera più volte. Il tecnico, dal canto suo, ha più volte utilizzato il metodo del bastone e della carota, da un lato esaltando le grandi qualità tecniche del suo giocatore ma dall'altro avvertendolo sui rischi di buttare via una carriera da top-player. Col passare dei mesi, però, i rapporti fra i due hanno continuato a incrinarsi, Balotelli rimane spesso a casa perché a detta di Mancini si allena male e quando lo sostituisce nel derby con lo United SuperMario tira dritto verso gli spogliatoi.

C'è poi la questione della multa per motivi disciplinari che quasi finisce in tribunale, anche se alla fine il giocatore accetta la sanzione per rispetto di Mancini, dei tifosi e della società. Che oggi lascia per inseguire il sogno milanista.