L'orchestra Viola dà spettacolo: lezione di calcio all'Inter

Calcio
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La Fiorentina di Montella domina per tutta la gara e stende i nerazzurri: 4-1 e corsa al terzo posto sempre più avvincente. Doppiette di Ljajic e Jovetic, poi Cassano, in una gara in cui fioccano le occasioni create dai viola

FIORENTINA-INTER 4-1
13' e 65' Ljajic, 33' e 55' Jovetic, 87' Cassano

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Se ormai è scritto che per lo scudetto sarà lotta a due tra Juve e Napoli, la corsa al terzo posto si fa sempre più avvincente e ritrova una grande protagonista. La Fiorentina di Montella sfodera una prestazione super, annichilisce l’Inter (4-1) e si rilancia in classifica. Squadra femmina, quella viola, per come cambia umore di partita in partita, ma anche per come sa incantare gli avversari, nelle sue giornate di grazia.

Bella e imprendibile, di sicuro, quella che ammalia l’Inter e allo stesso tempo la mette al tappeto con un primo tempo di qualità barcelloniana (possesso palla, pressing alto e conclusioni a ripetizione) e una ripresa in cui non si limita ad amministrare.
I nerazzurri, messi all’angolo, incassano, incassano e quando si risvegliano hanno i viola alle calcagna in classifica e il Milan ancora sopra. Domenica il derby, altra tappa fondamentale per chi punta a un posto sul podio.

Stramaccioni inizia a studiare l’Inter-senza-Milito che sarà da qui a fine stagione: conferma la linea difensiva a 4 e ritrova Guarin, piazzato dietro alle punte Cassano e Palacio. La Fiorentina di Montella, invece, gioca d’astuzia: si schiera a 4 nei primi minuti, alzando Cuadrado nel tridente completato da Jovetic e Ljajic, salvo poi tornare alle sue naturali sembianze: 3-5-2, con il colombiano che fa tutta la fascia come al solito. Femmina anche nel piacere che prova a travestirsi.
La partenza è a ritmi altissimi, con i viola che pressano l’Inter già al limite dell’area di rigore: passano solo 2’ e, con una verticalizzazione, Jovetic si ritrova davanti ad Handanovic. Strepitosa la risposta del portiere nerazzurro, che ancora non immagina cosa lo aspetti.

Il gol arriva poco dopo e nasce da sinistra: cross di Pasqual a centroarea, Jovetic stacca ma non ci arriva e alle sue spalle si inserisce Ljajic, che di testa infila Handanovic. Al 17’ il binario viola di sinistra porta ancora un pericolo alla porta dell’Inter: Ljajic scappa in fascia, trova Jovetic al centro e si ripete il duello tra i due "Ic-men", con Handanovic che risponde nuovamente da campione.
L’Inter? Nei primi 25’, dalla cintola in su è inesistente e il primo tiro verso Viviano è dell’ex-Kuzmanovic che sfiora l’incrocio al termine di una manovra comunque abbastanza casuale.
Di sicuro la tela viola è di tutt’altra fattura. La Fiorentina ricama ai limiti dell’area nerazzurra facendo girare la palla da destra a sinistra, alla ricerca del pertugio giusto, in cui si infilano Borja Valero (un paio di volte, ma sempre in fuorigioco) e Cuadrado.

E dalla grande pressione viola nasce il raddoppio, splendido, al 33’. Aquilani attacca i difensori nerazzurri al limite dell’area e intercetta un pallone che affida a Jovetic. Conclusione da fuori nel sette, che fulmina Handanovic.
Lo show allestito da Montella non è finito, con altre due conclusioni nel giro di un minuto (Borja Valero e Aquilani), che impegnano nuovamente il portiere interista, oramai diventato un vero e proprio bersaglio per i padroni di casa.

Difficile fare peggio, nella ripresa, per l’Inter. La musica, però, non cambia. La prima conclusione (al 5’) è ancora dei viola (sinistro di Cuadrado deviato in angolo), la seconda è un altro acuto di Jovetic al termine di una combinazione che è musica: assist di tacco di Aquilani, tanto per gradire, gol del 3-0 dopo 10'.
Ne passano altri 10 ed è poker, con Ljajic che non vuole essere da meno e si inventa la sua doppietta personale con una conclusione a giro da fuori.

A questo punto (è solo il 25') è già tempo di standing ovation. Il direttore d'orchestra Pizarro si merita la prima (con Sissoko che esordisce in maglia viola), un immenso Jovetic la seconda. Anche Strama rovista in panchian e si gioca le sue carte: che però si chiamano Alvaro Pereira e Schelotto (Ricky Alvarez era già entrato a inizio ripresa). Per loro solo qualche giro di valzer, quando la Fiorentina è ormai appagata e si accontenta di farli ballare al ritmo della sua melina. Interrotta solo da un gran gol di Cassano (87'), che in una serata così, però, passa praticamente inosservato.