I due ex attaccanti, amatissimi dalle rispettive tifoserie, inquadrano la grande sfida del San Paolo. Punti di forza, obiettivi, dubbi, certezze... e un ricordo personale. Dì la tua su Twitter con l'hashtag #NapoliJuve e GUARDA LO SPECIALE
di Valerio Spinella
Così come è insolito che si giochi una sfida scudetto di venerdì, potrebbe sembrare prematuro definire cruciale una partita di campionato in programma il 1°marzo.
Eppure Napoli-Juve è così: il calendario ci dice che di qui a maggio sia Conte che Mazzarri dovranno affrontare le milanesi e che entrambi sono attesi all'Olimpico di Roma (la Juve contro la Lazio e il Napoli contro i giallorossi).
Ma è al San Paolo che il campionato darà il suo primo verdetto. Forse quello definitivo. Lo abbiamo chiesto a due grandi ex delle prime due potenze della Serie A: Luca Vialli, in bianconero dal '92 al '96, ha vinto tutto in Italia e in Europa; Roberto Sosa, il Pampa, è un idolo a Napoli, dove ha giocato dal 2004 al 2008, ed è l'ultimo giocatore ad aver segnato un gol al San Paolo vestendo la numero 10 che fu di Maradona.
Ecco Napoli-Juve visto da loro, in 10 domande.
1) Se la Juve vince al San Paolo e va a + 9 si chiude il discorso scudetto?
Vialli: "Non aritmeticamente, ma dal punto di vista psicologico sì perché per la Juve significa battere l'avversario diretto sul proprio campo. E a quel punto anche il Napoli guarda dietro anziché davanti"
Pampa: "Assolutamente sì, non ci sono dubbi. Questo è chiaro"
2) Qual è il punto debole della Juve in questo momento? Se c'è...
V: "Il fatto di non riuscire a concretizzare la mole di gioco che esprime attraverso il numero di gol realizzati. Per vincere deve sempre giocare al massimo"
P: "E' difficile trovare un punto debole a questa squadra che è partita per vincere lo scudetto, quindi magari dico nell'attacco: non ha Cavani, che il Napoli invece ha"
3) Quale può essere il punto di forza del Napoli contro questa Juve?
V: "Cavani. E dico anche Insigne"
P: "Come reparto senza dubbio l'attacco, dalla trequarti in su. Con Hamsik, Pandev, Insigne e Cavani, quando riparte è micidiale. Come caratteristica, quella di compattarsi e ripartire sugli esterni, che quando tagliano centralmente sono devastanti"
4) Giovinco e Insigne, armi tascabili a confronto. Chi preferisci e perché?
V: "Non preferisco nessuno, ognuno può essere utile. A me piace molto Insigne perché è giovane, creativo, esprime qualità ma fa anche le cose molto semplici, quindi si vede che è un tipo di giocatore che non è mai un peso. Giovinco fa più gol"
P: "Giovinco ha molta più esperienza, lo ha dimostrato anche in passato. Lorenzo ha tutto il futuro davanti e farà tanta strada in Serie A, ma deve ancora dimostrarlo. Hanno caratteristiche simili, sono imprevedibili, ma Giovinco ha più gol di Insigne"
5) Cavani, capocannoniere, è a secco da 4 turni (mai a segno in febbraio). Per un attaccante, arrivare a una partita del genere in queste condizioni, può incidere?
V: "Secondo me non in senso negativo. I grandi attaccanti quando si devono sbloccare aspettano sempre la grande occasione, quindi fossi nella Juve sarei poco serena. Avrei preferito trovare un Cavani meno 'arrabbiato'."
P: "No, queste partite non vanno neanche preparate, il giocatore arriva più carico che mai. Trovi la motivazione da solo, non c'è bisogno di allenamenti e lavagna tattica. Non cambia niente il fatto di non segnare da un po' di tempo, è vero che trovi la difesa più dura ma magari poi segni. A me succedeva, quindi nessun dubbio sul Matador"
6) All'andata si risolse negli ultimi 10' coi gol di Caceres e Pogba. Se anche al San Paolo dovessero deciderla due outsider, chi potrebbero essere?
V: "Dirò due difensori: Cannavaro e Bonucci"
P: "Per il Napoli dico il capitano, Cannavaro: magari su corner, di testa. Da napoletano sarebbe speciale. Anche per la Juve potrebbe sbloccarsi sulle palle inattive, quindi se gioca dico Chiellini, che è molto forte in quelle occasioni"
7) È più concreta la possibilità che il Napoli riprenda la Juve o che venga acciuffato dalla Lazio o da una delle milanesi?
V: "Dipende da quello che succede al San Paolo"
P: "L'augurio è che punti in alto. Se scendi in campo per pareggiare hai piu probabilità di perdere. Al contrario, se il Napoli punta alla Juve si allontanerà da quelle che stanno dietro"
8) Quanto può aiutare Mazzarri il fatto di essere uscito dall'Europa League, per gestire il campionato?
V: "La chiave del campionato non sono gli impegni di coppa ma il risultato della partita del San Paolo"
P: "In questa partita non conta il fatto di essere uscito a Plzen, perché il Napoli ha giocato lunedì con l'Udinese. Il vantaggio di non avere più impegni in coppa si vedrà più avanti perché la Juve giocherà in Champions, passerà il turno e magari si stancherà un po'."
9) Quanto può pesare la permanenza in Champions per la Juve? In bene o in male?
V: "Se perde col Napoli gli impegni in Champions League si faranno sentire, se no li gestirà con piu serenità"
P: "La Champions ti toglie energie psicologiche ma io penso che se vinci sei motivato e le motivazioni superano la stanchezza. Lo diceva sempre Marcelo Bielsa, El Loco: non senti il freddo, le botte, la stanchezza. Perché le motivazioni ti portano a vincere, e vincere nel calcio è la cosa più bella che c'è"
10) Qual è il Napoli-Juve (o Juve-Napoli) che hai giocato di cui conservi il miglior ricordo?
V: "Mi ricordo una volta che giocammo al San Paolo, era il mio primo anno alla Juve, con il Trap, Baggio... Vincemmo 3 a 2, la soddisfazione di battere Massimo Mauro è un'emozione non trascurabile. In più feci gol su punizione"
P: "Ho un bel ricordo del 3-3 in Coppa Italia, nel 2006, anche se non entrai in campo. Vincemmo ai rigori, tirò anche Buffon e lo sbagliò. Contro la Juve ho sempre fatto benissimo nel mio periodo all'Udinese: il primo gol in serie A l'ho fatto alla Juve, ho segnato a Peruzzi, a Rampulla, a Van der Sar... Ho dei bellissimi ricordi".
Così come è insolito che si giochi una sfida scudetto di venerdì, potrebbe sembrare prematuro definire cruciale una partita di campionato in programma il 1°marzo.
Eppure Napoli-Juve è così: il calendario ci dice che di qui a maggio sia Conte che Mazzarri dovranno affrontare le milanesi e che entrambi sono attesi all'Olimpico di Roma (la Juve contro la Lazio e il Napoli contro i giallorossi).
Ma è al San Paolo che il campionato darà il suo primo verdetto. Forse quello definitivo. Lo abbiamo chiesto a due grandi ex delle prime due potenze della Serie A: Luca Vialli, in bianconero dal '92 al '96, ha vinto tutto in Italia e in Europa; Roberto Sosa, il Pampa, è un idolo a Napoli, dove ha giocato dal 2004 al 2008, ed è l'ultimo giocatore ad aver segnato un gol al San Paolo vestendo la numero 10 che fu di Maradona.
Ecco Napoli-Juve visto da loro, in 10 domande.
1) Se la Juve vince al San Paolo e va a + 9 si chiude il discorso scudetto?
Vialli: "Non aritmeticamente, ma dal punto di vista psicologico sì perché per la Juve significa battere l'avversario diretto sul proprio campo. E a quel punto anche il Napoli guarda dietro anziché davanti"
Pampa: "Assolutamente sì, non ci sono dubbi. Questo è chiaro"
2) Qual è il punto debole della Juve in questo momento? Se c'è...
V: "Il fatto di non riuscire a concretizzare la mole di gioco che esprime attraverso il numero di gol realizzati. Per vincere deve sempre giocare al massimo"
P: "E' difficile trovare un punto debole a questa squadra che è partita per vincere lo scudetto, quindi magari dico nell'attacco: non ha Cavani, che il Napoli invece ha"
3) Quale può essere il punto di forza del Napoli contro questa Juve?
V: "Cavani. E dico anche Insigne"
P: "Come reparto senza dubbio l'attacco, dalla trequarti in su. Con Hamsik, Pandev, Insigne e Cavani, quando riparte è micidiale. Come caratteristica, quella di compattarsi e ripartire sugli esterni, che quando tagliano centralmente sono devastanti"
4) Giovinco e Insigne, armi tascabili a confronto. Chi preferisci e perché?
V: "Non preferisco nessuno, ognuno può essere utile. A me piace molto Insigne perché è giovane, creativo, esprime qualità ma fa anche le cose molto semplici, quindi si vede che è un tipo di giocatore che non è mai un peso. Giovinco fa più gol"
P: "Giovinco ha molta più esperienza, lo ha dimostrato anche in passato. Lorenzo ha tutto il futuro davanti e farà tanta strada in Serie A, ma deve ancora dimostrarlo. Hanno caratteristiche simili, sono imprevedibili, ma Giovinco ha più gol di Insigne"
5) Cavani, capocannoniere, è a secco da 4 turni (mai a segno in febbraio). Per un attaccante, arrivare a una partita del genere in queste condizioni, può incidere?
V: "Secondo me non in senso negativo. I grandi attaccanti quando si devono sbloccare aspettano sempre la grande occasione, quindi fossi nella Juve sarei poco serena. Avrei preferito trovare un Cavani meno 'arrabbiato'."
P: "No, queste partite non vanno neanche preparate, il giocatore arriva più carico che mai. Trovi la motivazione da solo, non c'è bisogno di allenamenti e lavagna tattica. Non cambia niente il fatto di non segnare da un po' di tempo, è vero che trovi la difesa più dura ma magari poi segni. A me succedeva, quindi nessun dubbio sul Matador"
6) All'andata si risolse negli ultimi 10' coi gol di Caceres e Pogba. Se anche al San Paolo dovessero deciderla due outsider, chi potrebbero essere?
V: "Dirò due difensori: Cannavaro e Bonucci"
P: "Per il Napoli dico il capitano, Cannavaro: magari su corner, di testa. Da napoletano sarebbe speciale. Anche per la Juve potrebbe sbloccarsi sulle palle inattive, quindi se gioca dico Chiellini, che è molto forte in quelle occasioni"
7) È più concreta la possibilità che il Napoli riprenda la Juve o che venga acciuffato dalla Lazio o da una delle milanesi?
V: "Dipende da quello che succede al San Paolo"
P: "L'augurio è che punti in alto. Se scendi in campo per pareggiare hai piu probabilità di perdere. Al contrario, se il Napoli punta alla Juve si allontanerà da quelle che stanno dietro"
8) Quanto può aiutare Mazzarri il fatto di essere uscito dall'Europa League, per gestire il campionato?
V: "La chiave del campionato non sono gli impegni di coppa ma il risultato della partita del San Paolo"
P: "In questa partita non conta il fatto di essere uscito a Plzen, perché il Napoli ha giocato lunedì con l'Udinese. Il vantaggio di non avere più impegni in coppa si vedrà più avanti perché la Juve giocherà in Champions, passerà il turno e magari si stancherà un po'."
9) Quanto può pesare la permanenza in Champions per la Juve? In bene o in male?
V: "Se perde col Napoli gli impegni in Champions League si faranno sentire, se no li gestirà con piu serenità"
P: "La Champions ti toglie energie psicologiche ma io penso che se vinci sei motivato e le motivazioni superano la stanchezza. Lo diceva sempre Marcelo Bielsa, El Loco: non senti il freddo, le botte, la stanchezza. Perché le motivazioni ti portano a vincere, e vincere nel calcio è la cosa più bella che c'è"
10) Qual è il Napoli-Juve (o Juve-Napoli) che hai giocato di cui conservi il miglior ricordo?
V: "Mi ricordo una volta che giocammo al San Paolo, era il mio primo anno alla Juve, con il Trap, Baggio... Vincemmo 3 a 2, la soddisfazione di battere Massimo Mauro è un'emozione non trascurabile. In più feci gol su punizione"
P: "Ho un bel ricordo del 3-3 in Coppa Italia, nel 2006, anche se non entrai in campo. Vincemmo ai rigori, tirò anche Buffon e lo sbagliò. Contro la Juve ho sempre fatto benissimo nel mio periodo all'Udinese: il primo gol in serie A l'ho fatto alla Juve, ho segnato a Peruzzi, a Rampulla, a Van der Sar... Ho dei bellissimi ricordi".