A tutto Mancio: "Balotelli non cambierà, Conte come Lippi"
CalcioIl campionato italiano visto dal tecnico del Manchester City in un'intervista esclusiva: "Mario è migliorato molto, ma farà sempre i suoi errori, anche a 30 anni. La Juve può trionfare in Europa. Io alla Roma? Sono un professionista..."
Roberto Mancini risponde in esclusiva ai microfoni di Sky e affronta i principali temi legati al calcio italiano: dai successi della Juventus alle ultime "cassanate", da Balotelli al mercato.
Balotelli non cambia - "Con Balotelli abbiamo vinto un campionato, una FA Cup, una Charity Shield. C'è stato sempre nelle vittorie. E' migliorato in tutto. Però i suoi errori li farà sempre. Non penso che Mario possa cambiare del tutto, io credo che anche il giorno che avrà 30 anni, ne farà, ma questo è lui, nel bene e nel male", il giudizio dell'allenatore del Manchester City. "La cosa importante è che lui capisca che in campo può e deve dare di più, sempre il massimo, perché da un giocatore come lui ci si aspetta sempre il massimo. E lui lo può fare".
Tra cassanate e balotellate - Mancini non vede nessuna analogia tra lo scontro tra Stramaccioni e Cassano ed il suo con Balotelli. "Queste sono balle, riportate solo dai tabloid e dai fotografi perché tra me e lui non c'è stato assolutamente niente. Noi stavamo giocando una partitina, io giocavo nella squadra avversaria, lui ha fatto un fallo su un suo compagno e io l'ho preso per la maglia e l'ho mandato via. E non ho idea di quello che c'è stato tra Stramaccioni e Cassano, sinceramente".
Che Juve! - Mancini parla anche della Juventus, elogiando Antonio Conte: "Credo che abbia dato una mentalità importante alla squadra che gioca sempre al massimo. Assomiglia un po' alla prima Juve di Lippi, come squadra, che non vinceva da diversi anni e sta facendo un ottimo lavoro". Il Mancio non esclude che i bianconeri possano trionfare in Europa: "Adesso è tutto aperto, perché poi in due partite a volte passa anche la squadra che non è più forte dell'altra. Nessuno pensava che il Milan battesse il Barcellona e ha vinto 2-0. Basta prendere il Chelsea dell'anno scorso: dopo il 3-1 di Napoli nessuno pensava potesse arrivare in finale e vincere e poi vinse. La Champions League è una storia particolare".
Inter su Dzeko - "Dzeko è per noi un giocatore importante - sottolinea Mancini - In questo momento non abbiamo mai parlato di cessioni e acquisti, perché abbiamo ancora 10 partite. Poi a giugno tutto può accadere, ma questo vale per qualsiasi giocatore. Dzeko per me è un grande giocatore, ha bisogno sicuramente di giocare sempre. E' un giocatore che in Italia se gioca sempre può fare oltre 20 gol. Se vale 20 milioni di euro? Beh, forse qualcosa in più".
Allenare la Roma? Sono un professionista - Infine, alla domanda se da ex laziale avrebbe remore nell'allenare la Roma, dice: "Sono un professionista, il giorno che deciderò di tornare in Italia, se ci sarà una squadra che mi farà un'offerta... Quando uno fa questo lavoro cambia squadra. Non si può stare sempre nella stessa squadra".
Balotelli non cambia - "Con Balotelli abbiamo vinto un campionato, una FA Cup, una Charity Shield. C'è stato sempre nelle vittorie. E' migliorato in tutto. Però i suoi errori li farà sempre. Non penso che Mario possa cambiare del tutto, io credo che anche il giorno che avrà 30 anni, ne farà, ma questo è lui, nel bene e nel male", il giudizio dell'allenatore del Manchester City. "La cosa importante è che lui capisca che in campo può e deve dare di più, sempre il massimo, perché da un giocatore come lui ci si aspetta sempre il massimo. E lui lo può fare".
Tra cassanate e balotellate - Mancini non vede nessuna analogia tra lo scontro tra Stramaccioni e Cassano ed il suo con Balotelli. "Queste sono balle, riportate solo dai tabloid e dai fotografi perché tra me e lui non c'è stato assolutamente niente. Noi stavamo giocando una partitina, io giocavo nella squadra avversaria, lui ha fatto un fallo su un suo compagno e io l'ho preso per la maglia e l'ho mandato via. E non ho idea di quello che c'è stato tra Stramaccioni e Cassano, sinceramente".
Che Juve! - Mancini parla anche della Juventus, elogiando Antonio Conte: "Credo che abbia dato una mentalità importante alla squadra che gioca sempre al massimo. Assomiglia un po' alla prima Juve di Lippi, come squadra, che non vinceva da diversi anni e sta facendo un ottimo lavoro". Il Mancio non esclude che i bianconeri possano trionfare in Europa: "Adesso è tutto aperto, perché poi in due partite a volte passa anche la squadra che non è più forte dell'altra. Nessuno pensava che il Milan battesse il Barcellona e ha vinto 2-0. Basta prendere il Chelsea dell'anno scorso: dopo il 3-1 di Napoli nessuno pensava potesse arrivare in finale e vincere e poi vinse. La Champions League è una storia particolare".
Inter su Dzeko - "Dzeko è per noi un giocatore importante - sottolinea Mancini - In questo momento non abbiamo mai parlato di cessioni e acquisti, perché abbiamo ancora 10 partite. Poi a giugno tutto può accadere, ma questo vale per qualsiasi giocatore. Dzeko per me è un grande giocatore, ha bisogno sicuramente di giocare sempre. E' un giocatore che in Italia se gioca sempre può fare oltre 20 gol. Se vale 20 milioni di euro? Beh, forse qualcosa in più".
Allenare la Roma? Sono un professionista - Infine, alla domanda se da ex laziale avrebbe remore nell'allenare la Roma, dice: "Sono un professionista, il giorno che deciderò di tornare in Italia, se ci sarà una squadra che mi farà un'offerta... Quando uno fa questo lavoro cambia squadra. Non si può stare sempre nella stessa squadra".