Allegri, Stramaccioni, Andreazzoli e Mazzarri: allenatori dal futuro incerto. Se il rossonero sembra il più saldo sulla panchina, il tecnico dell'Inter deve fare i conti con i risultati che non arrivano. A Roma si attende un nome nuovo. E a Napoli chissà
Il gioco delle panchine che cambiano eravamo abituati a chiamarlo mosaico, oppure domino. Tutto passato di moda, ora che Ruzzle è diventato più che un gioco, una mania. Per il Milan una combinazione porta alla conferma di Allegri, l'altra compone le lettere del sostituto più accreditato: Donadoni. Il suo nome si compone anche per la Roma, con l'alternativa Aurelio, che di cognome fa Andreazzoli e la cui conferma è difficile come trovare le parole più lunghe nel vero Ruzzle. Al Napoli, le caselle da accendere le ha toccate De Laurentiis in persona: Mazzarri se resta va bene. Ma se non resta, ecco una combinazione facile e sicura: Pioli, un altro allenatore che dà punti sicuri, l'ha dimostrato a Bologna.
E poi c'è l'Inter. E quindi c'è ancora Mazzarri. Che se ne parla da tanto. Da quando Ruzzle non era ancora nato e per le panchine di giocava ancora a domino o mosaico. Qui invece Stramaccioni viene accettato anche come Strama, il diminutivo. Invece Mourinho che si accende digitando semplicemen te Mou, accende anche la fantasia dei tifosi.
E poi c'è l'Inter. E quindi c'è ancora Mazzarri. Che se ne parla da tanto. Da quando Ruzzle non era ancora nato e per le panchine di giocava ancora a domino o mosaico. Qui invece Stramaccioni viene accettato anche come Strama, il diminutivo. Invece Mourinho che si accende digitando semplicemen te Mou, accende anche la fantasia dei tifosi.