Morire di maratona: il dramma di Ponzo congelato a fine gara

Calcio
Ponzo: dal Montevarchi in C2 alla lunga gavetta in Serie B, passando per Cesena, Reggiana, Ravenna e Savoia

Se n'è andato a 41 anni l'ex calciatore di Savona e Modena. Nel suo curriculum due promozioni, dalla C1 alla serie A. Fatale la Maremontana, competizione amatoriale disputata a Monte Acuto, a pochi passi da casa sua in provincia di Savona

Domenica pomeriggio l'ex calciatore Paolo Ponzo stava percorrendo il tratto della Maremontana su Monte Acuto, a 700 metri sul livello del mare, quando forse per il freddo intenso si è sentito male. E' stato assistito dal Soccorso alpino e trasferito all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove è deceduto poco prima delle 22.

L'occasionale tiraccio dalla distanza finiva in curva, certe volte anche in tribuna. E il Braglia, a quel punto, applaudiva: non per prenderlo in giro, non è mai stato un fuoriclasse, ma per il suo immenso cuore. Sulla fascia destra Paolo Ponzo volava basso: un solo gol in cinque anni a Modena, ma anche due promozioni, dalla C1 alla serie A. Era la Longobarda, una squadra che giocava d'attacco grazie soprattutto a quelli come lui. L'esordio contro il Milan, al Braglia, fu una batosta, ma a trent'anni fu anche un trionfo personale. Aveva sfiorato la A già undici anni prima, con la maglia del Genoa: zero presenze, prima di risalire, dal Montevarchi in C2 alla lunga gavetta in Serie B, passando per Cesena, Reggiana, Ravenna e Savoia.

Se l'era presa lui la Serie A, con gli allenamenti duri e la cura maniacale per il corpo. Si definiva "rigidamente ottuso", nel calcio e nella vita. Ci scrisse anche un libro, "un pallone per gli altri", quello che restituiva ai compagni più talentuosi dopo averlo recuperato. "Amo la competizione" diceva. "Da quando gioco a calcio, nei test di resistenza sono sempre il primo. Nonostante l'età, le zavorre non ci sono ancora. Amo mettermi alla prova".

Paolo Ponzo lo ha fatto fino all'ultimo. A Monte Acuto, a pochi passi da casa sua in provincia di Savona, si è messo alla prova alla Maremontana, una maratona amatoriale, dove il suo cuore ottuso si è spinto troppo in là. E' morto in ospedale, a soli 41 anni, lottando fino all'ultimo; lasciandosi alle spalle tre figli e due soprannomi - "Il calciatore proletario" e "il muratore" - che della sua carriera calcistica, e della sua vita, raccontano il senso. Chi lo ha amato lo trova, il senso, anche nella fine: Ponzo se n'è andato correndo, così come era arrivato.