Pesce... d'aprile: "Ai Mondiali andrei anche a nuoto"

Calcio
Simone Pesce, centrocampista del Novara (Getty)
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INTERVISTA ESCLUSIVA al protagonista di giornata. Simone Pesce, centrocampista del Novara, si presta al gioco: "Lo scherzo perfetto? Noi in serie A senza i playoff, lo firmerei". NATI SOTTO IL SEGNO DEL PESCE D'APRILE

di Augusto De Bartolo

"Pronto?", "Chi parla?", "Signor Pesce avevo provato a chiamarla", "Sì, non c’era campo", "Immagino, sott’acqua". La tentazione era troppo forte, un desiderio irrefrenabile, cose del genere capitano una volta nella vita. Nel giorno degli scherzi non si poteva fare diversamente. La soddisfazione è quella di un pescatore che, dopo aver sistemato accuratamente l’esca ingannevole, vince la battaglia con la sua preda. Qui la dinamica è leggermente diversa ma la sostanza è la stessa: il centrocampista del Novara Simone Pesce sta al gioco, basta promettergli che non sarà un'intervista fiume…

Simone, sei il simbolo di giornata, immagino di scherzi il primo aprile te ne abbiano fatti, non è così?

“In realtà più che subirli normalmente li faccio, d’altronde ci metto la firma. Proprio di recente al nostro compagno Matthias Lepiller abbiamo sporcato gli slip con la tintura di iodio. Avresti dovuto vedere la sua faccia dopo averli indossati”.

Se mi fossi presentato come assistente di Prandelli prospettandoti l’idea di poter essere convocato per la Confederations Cup ci avresti creduto?

“No, non mi avresti fregato”.

Però, in Brasile nel 2014…

“Beh è ovvio che ci andrei anche a nuoto (ride ndr), questo sì che sarebbe un bel pesce d’aprile”.

Centrocampista di buona qualità ma per forza di cose non hai un buon rapporto con la rete, vero?
“E' così però a qualcuna sono particolarmente legato”.

Tipo?
“Alla prima in serie A, il 4-0 nel derby vinto dal Catania sul Palermo, quello sì che fu un bello scherzo”.

Sai che non sei l’unico Pesce ad aver giocato in serie A? Te lo ricordi un certo Mark Fish?
“Ah sì che grande! Alla Lazio e poi nazionale sudafricano. Non sarebbe male poter ripetere la sua stessa carriera”.

Torniamo seri, una grande prova a Cittadella, dieci risultati utili consecutivi, due vittorie con sei gol all'attivo, avete battuto il Verona, qual è il segreto di questa rinascita?

“Aver ripreso consapevolezza delle nostre qualità. Tesser ha fatto un grande lavoro e va ringraziato, Aglietti ha saputo trarre il meglio da questa squadra. Non avevamo la pretesa di vincere il campionato ma meritavamo di essere lì nell'alta classifica”.

La serie B è diventata una riserva di piccoli campioncini. I vari Verratti, Immobile, Insigne hanno fatto il grande salto. C’è qualcuno che può ripercorrere la loro stessa strada?
"A Novara ci sono due grandi talenti, uno è Fernandes che merita la serie A, l'altro è Lepiller che non è giovanissimo ma può dire la sua. In generale dico anche Jorginho del Verona, Boakye e Berardi del Sassuolo".

Per chiudere, se dovessi pensare a un pesce d’aprile oggi in prospettiva campionato quale sarebbe?
"L'ideale sarebbe questo: vincere tutte le partite da qui alla fine, avere indietro i punti di penalizzazione, secondo posto e promozione assicurata perché il campionato, invece, lo vincerà il Sassuolo. Non male come scherzone!”.