Juve, le mani sullo scudetto: 2-0 alla Lazio, +11 sul Napoli
CalcioDue reti di Vidal nella prima mezz’ora risolvono la gara contro la squadra di Petkovic. I bianconeri approfittano del pari tra Napoli e Milan e allungano ulteriormente in classifica
LAZIO-JUVENTUS 0-2
8' su rig. e 28' Vidal
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
E adesso il vantaggio sul Napoli si allunga: +11. Fuori dalla Champions ma con mezzo scudetto in tasca, i bianconeri si confermano dominatori assoluti almeno in Italia.
La facilità con cui dopo mezz’ora hanno già affossato la Lazio, ovvero una delle principali forze del nostro campionato, ne è la dimostrazione. Vidal-Vidal e partita indirizzata sul binario che, percorso senza deragliamenti o fermate impreviste, porta dritto dritto allo scudetto.
Il cileno la sblocca già all’8°, su rigore concesso per fallo di Cana su Vucinic, e dopo 20’ raddoppia con uno degli inserimenti che hanno reso famosi i centrocampisti della squadra di Conte. Tempi così perfetti che, sull’invitante pallone in profondità di Vucinic, sono addirittura in due a fiondarsi: Vidal anticipa anche il compagno Marchisio (schierato da Conte un passo dietro a Vucinic) e supera di giustezza Marchetti, dando un senso alle parole di Marotta che nel prepartita aveva smentito le voci relative alla possibile cessione del cileno (“Non siamo dei venditori”, le parole dell’ad bianconero).
Una doppietta che è frutto di gioco, geometrie, intensità. Tanto che sul corpo di Ciani si infrangono altre due conclusioni a botta sicura (prima Marchisio, poi Vidal), che sarebbero stati due gol certi, se il difensore biancoceleste non si fosse immolato.
Nell’intervallo Petkovic rivolta la squadra: dentro Ederson e Kozak per Mauri e Hernanes: difesa a 3, 4 centrocampisti e Ederson dietro a due punte nel tentativo di rimontare. La rivoluzione tattica produce un buon avvio da parte della Lazio (attento Buffon su colpo di testa di Ciani), ma la miglior occasione è bianconera: punizione di Pirlo, respinta di Marchetti e gol divorato da Marchisio, chiamato al tap-in facile facile. Sul fronte opposto lo imita poco dopo Kozak, che di testa fallisce clamorosamente la rete che avrebbe riaperto la partita.
Scampato il pericolo, alla Juve non resta che controllare e gestire. Con 11 punti di vantaggio sul Napoli, è ciò che dovrà fare anche nelle prossime 6 gare.
8' su rig. e 28' Vidal
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E adesso il vantaggio sul Napoli si allunga: +11. Fuori dalla Champions ma con mezzo scudetto in tasca, i bianconeri si confermano dominatori assoluti almeno in Italia.
La facilità con cui dopo mezz’ora hanno già affossato la Lazio, ovvero una delle principali forze del nostro campionato, ne è la dimostrazione. Vidal-Vidal e partita indirizzata sul binario che, percorso senza deragliamenti o fermate impreviste, porta dritto dritto allo scudetto.
Il cileno la sblocca già all’8°, su rigore concesso per fallo di Cana su Vucinic, e dopo 20’ raddoppia con uno degli inserimenti che hanno reso famosi i centrocampisti della squadra di Conte. Tempi così perfetti che, sull’invitante pallone in profondità di Vucinic, sono addirittura in due a fiondarsi: Vidal anticipa anche il compagno Marchisio (schierato da Conte un passo dietro a Vucinic) e supera di giustezza Marchetti, dando un senso alle parole di Marotta che nel prepartita aveva smentito le voci relative alla possibile cessione del cileno (“Non siamo dei venditori”, le parole dell’ad bianconero).
Una doppietta che è frutto di gioco, geometrie, intensità. Tanto che sul corpo di Ciani si infrangono altre due conclusioni a botta sicura (prima Marchisio, poi Vidal), che sarebbero stati due gol certi, se il difensore biancoceleste non si fosse immolato.
Nell’intervallo Petkovic rivolta la squadra: dentro Ederson e Kozak per Mauri e Hernanes: difesa a 3, 4 centrocampisti e Ederson dietro a due punte nel tentativo di rimontare. La rivoluzione tattica produce un buon avvio da parte della Lazio (attento Buffon su colpo di testa di Ciani), ma la miglior occasione è bianconera: punizione di Pirlo, respinta di Marchetti e gol divorato da Marchisio, chiamato al tap-in facile facile. Sul fronte opposto lo imita poco dopo Kozak, che di testa fallisce clamorosamente la rete che avrebbe riaperto la partita.
Scampato il pericolo, alla Juve non resta che controllare e gestire. Con 11 punti di vantaggio sul Napoli, è ciò che dovrà fare anche nelle prossime 6 gare.