Juve e Conte, verso un altro 5 maggio di gioia. 11 anni dopo

Calcio
Antonio Conte, il 5 maggio del 2002. A sinistra, tre momenti di quel pomeriggio stregato per l'Inter, sconfitta dalla Lazio. A destra, i simboli del nuovo scudetto bianconero
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Nel 2002 l'Inter si preparava a festeggiare lo Scudetto, ma crollò all'Olimpico contro la Lazio. Fu festa bianconera, che vinse a Udine e si laureò campione. Da quel giorno le due squadre hanno preso strade diverse, fino ai 27 punti di differenza di oggi

di Luciano Cremona

Alessandro Manzoni si rassegni, e con lui anche Napoleone Bonaparte. C'è un'intera generazione di tifosi e appassionati di calcio che, da qui all'eternità, associerà la data del 5 maggio non alla morte del condottiero corso, ma a quella dello scudetto del 2002, strappato dalla Juventus di Lippi all'Inter di Cuper all'ultima giornata. Ed eccoci qui, undici anni dopo, con la Juventus pronta a cucirsi di nuovo sul petto il triangolino tricolore. Stavolta senza la suspance di quell'incredibile finale di campionato e senza il duello finale con Inter e Roma. Ma con lo stesso, bianconero, risultato.

Un pomeriggio epico - Sembrava tutto scritto, quel 5 maggio 2002. E invece la storia del calcio è stata una volta di più imprevedibile. All'Olimpico i tifosi della Lazio invitavano i giocatori ad appoggiarsi al palo e a far accomodare l'Inter, per paura che fosse la Roma a vincere lo Scudetto. A oltre 600 chilometri di distanza, al Friuli di Udine, scendeva invece in campo un'agguerrita Juventus, pronta ad aspettare un insperato regalo biancoceleste. La cronaca di quel pomeriggio è palpitante. Al secondo minuto di gioco, al Friuli, Antonio Conte, proprio lui, si invola sulla destra e offre a Trezeguet la palla dell'1-0. Passano nove minuti e Del Piero sigilla lo 0-2. L'Udinese è schienata, resta solo da porgere l'orecchio alla radio. Un minuto dopo il gol di Del Piero, da Roma arriva la notizia: gol di Vieri, Inter in vantaggio. Altri sette minuti e Poborsky pareggia: 1-1, Juve campione virtuale. È un sali e scendi: al 23' Di Biagio riporta avanti l'Inter. Sembra fatta. Ma al 45', Gresko materializza gli incubi nerazzurri, servendo Poborsky: 2-2. Nella ripresa l'Inter crolla sotto i gol di Simeone e Simone Inzaghi: 4-2. È la festa Juve più bella.

11 anni, quanti cambiamenti - Quella Juve, che si appuntava sul petto lo scudetto 26, era allenata da Marcello Lippi. In porta, ovviamente, l'attuale capitano bianconero, Buffon. A centrocampo, come detto, correva e regalava spunti un Antonio Conte più determinato che mai. Era la Juve di Thuram e Montero, di Nedved e Davids, di Del Piero e Trezeguet. L'Inter di Cuper non si riprese: l'anno successivo arrivò seconda, staccata di sette punti sempre dalla Juve. Seguirono anni di cambiamenti. Il 2003-2004 fu l'ultimo anno di Lippi in bianconero: il Milan vinse lo scudetto, l'Inter cacciò Cuper, scelse Zaccheroni per poi esonerarlo a fine stagione. Nel 2004 inziò il dualismo Capello-Mancini. Era una Juve schiacciasassi, con Ibrahimovic e Cannavaro. Cancellata, però, da Calciopoli. L'Inter, suo malgrado, si ritrovò campione d'Italia nel 2006, proprio a spese dei bianconeri, retrocessi in B.

I veleni
- Scudetto di cartone. Serie B. L'acrimonia tra nerazzurri e bianconeri raggiunse vette mai toccate. E mentre l'Inter apriva uno dei cicli più vincenti della sua storia, la Juve ripartiva da Rimini, in B, con Buffon e Chiellini in campo e un giovane Marchisio in panchina. L'anno zero bianconero. Il ritorno in Serie A, le nuove sfide con l'Inter: successi bianconeri negli scontri diretti, vittorie degli scudetti per i nerazzurri. Fino al 2011. La Juve sceglie Conte, l'Inter è orfana di Mourinho già da un anno e inizia a pedere pezzi. L'ex centrocampista tuttofare che spinse la sua squadra anche nel giorno più bello, a Udine, si conferma uomo della provvidenza. La Juve distrugge gli avversari e conquista lo scudetto.

5 maggio 2013
- Ed eccoci qui, undici anni dopo quel pomeriggio. L'Inter aveva Vieri e Ronaldo, ora gli infortuni la costringono a schierare Rocchi e Alvarez. Quel 5 maggio 2002 iniziò con l'Inter a 69 punti e la Juve a 68. Ora la Juve si presenta con 27 punti di vantaggio sui nerazzurri. Un abisso. Modellato dai gol di Vidal, dalle invenzioni di Pirlo, dalle incursioni di Marchisio. L'Inter arranca, sapendo che no, non sarà un pomeriggio amaro come quello di undici anni fa. Anche perché, c'è chi non se lo è dimenticato, il 5 maggio è stato esorcizzato anche dai nerazzurri, nel 2010, giorno del primo mattone verso il Triplete, con la vittoria della Coppa Italia. Proprio all'Olimpico di Roma. E allora, nessun rancore. 5 maggio: la Juve fu, l'Inter è stata, la Juve è. Di nuovo.