Totti: "Al Real avrei vinto 3 Champions e 2 palloni d'oro"
CalcioIl capitano della Roma si racconta in una lunga intervista France Football. A partire dall suo mancato trasferimento nel 2004 ai blancos: "Nel 2006 Lippi mi disse: tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola"
"Se fossi andato al Real Madrid, avrei vinto 3 Champions League, 2 Palloni d'oro e tante altre cose. Avrei avuto molte più possibilità senza alcun dubbio. Ma sono contento di quello che ho fatto. Ma ho il rimpianto di non aver vinto altri 2 o 3 scudetti". Francesco Totti, capitano della Roma, si esprime così in un'intervista al magazine francese 'France Football'.
Nel 2004, dice il capitano giallorosso, il trasferimento al Real Madrid era un'ipotesi concreta. "Volevo andare in una grande squadra per vincere, all'epoca i dirigenti non potevano darmi tutto quello che volevo. Ma, alla fine, per fortuna il cuore mi ha detto di rimanere", spiega. "Quando le cose vanno bene - dice riferendosi all'ambiente di Roma - vieni trattato come un Papa. L'amore che Roma sa regalare non ha eguali. Il capitano giallorosso rivela anche di avere tuttora "offerte da importanti squadre straniere, non da italiane" e non esclude di poter fare la scelta di andare a giocare all'estero.
L'infortunio e il mondiale 2006 - "Il giorno dopo l'intervento chirurgico, Marcello Lippi venne a trovarmi all'ospedale e mi disse: 'Tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola". Francesco Totti ricorda l'operazione subita a tre mesi dal mondiale poi vittorioso in Germania, nel 2006. Nell'intervista il capitano della Roma torna anche sulle incomprensioni con l'allenatore argentino Carlos Bianchi, che lo stavano portando a lasciare la Roma nel 1997, e rivela che aveva "quasi firmato con la Sampdoria".
Il rapporto con Bianchi - "Lui insisteva affinchè me ne andassi - racconta Totti -: pensava che, nonostante le attese, fossi un giocatore normale. Lo accettai tranquillamente e avevo quasi firmato con la Sampdoria. Ma ci fu un torneo amichevole a Roma, dovevamo giocare contro il Borussia Moenchengladbach e l'Ajax, squadra in cui giocava Jari Litmanen, che Bianchi voleva a ogni costo portare alla Roma. Per lui, Litmanen era un giocatore stratosferico, il più forte in circolazione. In quel torneo, giocai benissimo e segnai un gol in ognuna delle due partite. Il presidente Sensi disse allora: 'lui non si muove di qui".
La rivalità con la Lazio - Totti continua poi a scherzare sulla rivalità con la Lazio, tema che apre la lunga intervista alla rivista francese. "Se tuo figlio Cristian ti dicesse fra qualche anno che esce con una tifosa della Lazio?" - "A casa non ci rientra". Da bambino, sua madre optò per l'offerta della Roma: "se avesse scelto la Lazio - dice Totti ridendo - penso che l'avrei ammazzata". Hai amici tifosi della Lazio? "Purtroppo sì". Il capitano non lo dice, ma anche sua moglie Ilary Blasi da bambina era una supporter biancoceleste.
Nel 2004, dice il capitano giallorosso, il trasferimento al Real Madrid era un'ipotesi concreta. "Volevo andare in una grande squadra per vincere, all'epoca i dirigenti non potevano darmi tutto quello che volevo. Ma, alla fine, per fortuna il cuore mi ha detto di rimanere", spiega. "Quando le cose vanno bene - dice riferendosi all'ambiente di Roma - vieni trattato come un Papa. L'amore che Roma sa regalare non ha eguali. Il capitano giallorosso rivela anche di avere tuttora "offerte da importanti squadre straniere, non da italiane" e non esclude di poter fare la scelta di andare a giocare all'estero.
L'infortunio e il mondiale 2006 - "Il giorno dopo l'intervento chirurgico, Marcello Lippi venne a trovarmi all'ospedale e mi disse: 'Tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola". Francesco Totti ricorda l'operazione subita a tre mesi dal mondiale poi vittorioso in Germania, nel 2006. Nell'intervista il capitano della Roma torna anche sulle incomprensioni con l'allenatore argentino Carlos Bianchi, che lo stavano portando a lasciare la Roma nel 1997, e rivela che aveva "quasi firmato con la Sampdoria".
Il rapporto con Bianchi - "Lui insisteva affinchè me ne andassi - racconta Totti -: pensava che, nonostante le attese, fossi un giocatore normale. Lo accettai tranquillamente e avevo quasi firmato con la Sampdoria. Ma ci fu un torneo amichevole a Roma, dovevamo giocare contro il Borussia Moenchengladbach e l'Ajax, squadra in cui giocava Jari Litmanen, che Bianchi voleva a ogni costo portare alla Roma. Per lui, Litmanen era un giocatore stratosferico, il più forte in circolazione. In quel torneo, giocai benissimo e segnai un gol in ognuna delle due partite. Il presidente Sensi disse allora: 'lui non si muove di qui".
La rivalità con la Lazio - Totti continua poi a scherzare sulla rivalità con la Lazio, tema che apre la lunga intervista alla rivista francese. "Se tuo figlio Cristian ti dicesse fra qualche anno che esce con una tifosa della Lazio?" - "A casa non ci rientra". Da bambino, sua madre optò per l'offerta della Roma: "se avesse scelto la Lazio - dice Totti ridendo - penso che l'avrei ammazzata". Hai amici tifosi della Lazio? "Purtroppo sì". Il capitano non lo dice, ma anche sua moglie Ilary Blasi da bambina era una supporter biancoceleste.