Emozioni Inter: l'addio a Stankovic e il benvenuto a Icardi
CalcioIl Drago nerazzurro saluta i tifosi con una lettera pubblicata sul sito ufficiale: "I 10 anni più importanti della mia vita". Il ventenne attaccante argentino: "E' una grande sfida, spero di non deludere"
Dejan Stankovic dice addio all'Inter dopo dieci anni: in una lettera ai tifosi ringrazia il presidente Massimo Moratti e saluta tutti senza nascondere la propria commozione: "Se penso che non indosserò più la maglia dell'Inter mi vengono le lacrime, ma sono stato sempre sincero e le mie sono lacrime vere. Ho avuto l'onore di indossare questi colori che rimarranno per sempre sulla mia pelle".
"Grazie a Moratti ho vinto tutto" - "Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Anni - scrive Stankovic nella lettera ai tifosi pubblicata sul sito dell'Inter- in cui sono cresciuto prima come uomo e poi, con mio grandissimo piacere, come calciatore. Io e la mia famiglia ringraziamo la famiglia Moratti. Ci tengo a nominare il mio Presidente in particolare, che mi ha dato l'opportunità di vestire la maglia dell'Inter, con la quale ho avuto il piacere ed il grande onore prima di tutto di indossarla e poi di vincere ogni cosa che c'era da vincere".
Ringraziamenti e ricordi - "Ci sono tantissime persone con le quali sono stato benissimo e con questa lettera - dice il centrocampista - li voglio salutare tutti, sempre con queste parole, guardandovi negli occhi, voglio dirvi che rimarrete nel mio cuore per sempre anche se non posso e non voglio nominarvi tutti. Non dimenticherò mai - racconta - il giorno in cui sono arrivato, e non potrò mai dimenticare la presentazione con il nostro Presidente onorario Giacinto Facchetti, una grandissima persona sotto tutti gi aspetti. La foto di quel giorno la tengo stretta fra i miei ricordi più cari. Quel giorno è cominciata la mia vita da nerazzurro".
Icardi e la numero 9 - "E' una grande sfida essere il numero 9 dell'Inter. Walter Mazzarri, mi ha promesso che indosserò quella maglia, spero di non deludere". A parlare è Mauro Icardi, neoattaccante dell'Inter, che a due giorni dal raduno nerazzurro, si prepara alla responsabilità di indossare la maglia che fu di Ronaldo. "E' una grande responsabilità ma non mi spaventa. Spero di fare tanti gol e di essere importante per cercare di lottare per lo scudetto", prosegue il 20enne di Rosario a Canarias7. L'ex giocatore delle giovanili del Barcellona spiega i motivi che lo hanno fatto scegliere l'Italia e la Sampdoria 2 anni fa: "Ho lasciato Barcellona per andare a Genova con l'obiettivo di mettermi in mostra e giocare continuità e ci sono riuscito. L'anno scorso ho saputo sfruttare l'occasione dell'infortunio di Max Lopez e con la doppietta decisiva nella vittoria contro la Juve seguita dai 4 gol al Pescara mi sono conquistato una maglia da titolare e alla fine della stagione è arrivato anche il premio di miglior giovane, credo sia meritato per quello che ho fatto".
Uno sguardo ai mondiali - "Questo è uno dei miei obiettivi per la stagione. Devo fare bene con l'Inter per guadagnare un posto nella squadra che giocherà la Coppa del Mondo. Alejandro Sabella mi ha parlato e mi ha commosso dicendo di seguirmi. Vincere con l'albiceleste in Brasile sarebbe il massimo per tutti gli argentini". Chiusura dedicata all'amicizia con il 4 volte Pallone d'oro Lionel Messi, di Rosario come lui: "Per me, come per tutta l'Argentina, lui è un dio. Ho avuto la fortuna di incontrarlo a Barcellona e si è creata una bella amicizia che dura tuttora. Con Leo di solito non parliamo di calcio, ma della nostra vita personale".
"Grazie a Moratti ho vinto tutto" - "Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Anni - scrive Stankovic nella lettera ai tifosi pubblicata sul sito dell'Inter- in cui sono cresciuto prima come uomo e poi, con mio grandissimo piacere, come calciatore. Io e la mia famiglia ringraziamo la famiglia Moratti. Ci tengo a nominare il mio Presidente in particolare, che mi ha dato l'opportunità di vestire la maglia dell'Inter, con la quale ho avuto il piacere ed il grande onore prima di tutto di indossarla e poi di vincere ogni cosa che c'era da vincere".
Ringraziamenti e ricordi - "Ci sono tantissime persone con le quali sono stato benissimo e con questa lettera - dice il centrocampista - li voglio salutare tutti, sempre con queste parole, guardandovi negli occhi, voglio dirvi che rimarrete nel mio cuore per sempre anche se non posso e non voglio nominarvi tutti. Non dimenticherò mai - racconta - il giorno in cui sono arrivato, e non potrò mai dimenticare la presentazione con il nostro Presidente onorario Giacinto Facchetti, una grandissima persona sotto tutti gi aspetti. La foto di quel giorno la tengo stretta fra i miei ricordi più cari. Quel giorno è cominciata la mia vita da nerazzurro".
Icardi e la numero 9 - "E' una grande sfida essere il numero 9 dell'Inter. Walter Mazzarri, mi ha promesso che indosserò quella maglia, spero di non deludere". A parlare è Mauro Icardi, neoattaccante dell'Inter, che a due giorni dal raduno nerazzurro, si prepara alla responsabilità di indossare la maglia che fu di Ronaldo. "E' una grande responsabilità ma non mi spaventa. Spero di fare tanti gol e di essere importante per cercare di lottare per lo scudetto", prosegue il 20enne di Rosario a Canarias7. L'ex giocatore delle giovanili del Barcellona spiega i motivi che lo hanno fatto scegliere l'Italia e la Sampdoria 2 anni fa: "Ho lasciato Barcellona per andare a Genova con l'obiettivo di mettermi in mostra e giocare continuità e ci sono riuscito. L'anno scorso ho saputo sfruttare l'occasione dell'infortunio di Max Lopez e con la doppietta decisiva nella vittoria contro la Juve seguita dai 4 gol al Pescara mi sono conquistato una maglia da titolare e alla fine della stagione è arrivato anche il premio di miglior giovane, credo sia meritato per quello che ho fatto".
Uno sguardo ai mondiali - "Questo è uno dei miei obiettivi per la stagione. Devo fare bene con l'Inter per guadagnare un posto nella squadra che giocherà la Coppa del Mondo. Alejandro Sabella mi ha parlato e mi ha commosso dicendo di seguirmi. Vincere con l'albiceleste in Brasile sarebbe il massimo per tutti gli argentini". Chiusura dedicata all'amicizia con il 4 volte Pallone d'oro Lionel Messi, di Rosario come lui: "Per me, come per tutta l'Argentina, lui è un dio. Ho avuto la fortuna di incontrarlo a Barcellona e si è creata una bella amicizia che dura tuttora. Con Leo di solito non parliamo di calcio, ma della nostra vita personale".