Il gip Giovanni Gallo ha parzialmente accolto le richieste avanzate dagli avvocati degli indagati dopo gli interrogatori sui disordini che avevano caratterizzato il dopo gara dello scorso 16 giugno. I reati contestati: resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e incendio.
I supporter, pur ammettendo le proprie responsabilità, si sono detti pentiti e hanno precisato di avere agito spinti dalla rabbia scatenata dal risultato negativo della gara. Nello specifico, il gip ha disposto la scarcerazione, con obbligo di dimora, per Francesco Cannoletta e Renato Orlando, mentre gli arresti domiciliari sono stati concessi a Christian Capoccia, Simone Fiorentino, Antonio Carmine Angelè e Gabriele Greco. La custodia cautelare in carcere è stata invece confermata per Giuseppe Campobasso, Andrea De Giorgi e Riccardo Tondo. Restano invece da definire le posizioni di Andrea Bufano, salentino arrestato e detenuto a Bologna, e Antonino Raccardi, ultras del Palermo che ha assistito alla partita del Lecce in virtù del gemellaggio tra la squadra giallorossa e quella rosanero. Proprio quest'ultimo è stato ritenuto responsabile degli episodi più gravi di aggressione ai danni di uno steward e dell'incendio di un'auto della polizia.
I reati contestati agli arrestati sono: resistenza aggravata a pubblico ufficiale (ovvero alle forze dell'ordine e agli steward), danneggiamento e incendio. In totale sono 25 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci. Le indagini della Digos di Lecce sono ancora in corso per identificare le altre persone che hanno partecipato agli scontri, dentro e fuori lo stadio di Via Del Mare.