Incidenti dopo Lecce-Carpi, scarcerati 6 ultrà

Calcio
Gli scontri al termine di Lecce-Carpi
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Il gip Giovanni Gallo ha parzialmente accolto le richieste avanzate dagli avvocati degli indagati dopo gli interrogatori sui disordini che avevano caratterizzato il dopo gara dello scorso 16 giugno. I reati contestati: resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e incendio.

Sono stati scarcerati sei degli undici ultra' arrestati una settimana fa dalla Digos di Lecce con l'accusa di avere partecipato ai disordini al termine della gara Lecce-Carpi, del 16 giugno scorso, che ha decretato la promozione in serie B della squadra emiliana e la permanenza dei salentini in Lega Pro. Il gip Giovanni Gallo, che ha firmato tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tifosi violenti (due non sono state eseguite a causa di dubbi sull'identità dei destinatari), ha parzialmente accolto le sollecitazioni avanzate dagli avvocati degli indagati all'esito degli interrogatori di garanzia tenuti nei primi giorni della settimana.

I supporter, pur ammettendo le proprie responsabilità, si sono detti pentiti e hanno precisato di avere agito spinti dalla rabbia scatenata dal risultato negativo della gara. Nello specifico, il gip ha disposto la scarcerazione, con obbligo di dimora, per Francesco Cannoletta e Renato Orlando, mentre gli arresti domiciliari sono stati concessi a Christian Capoccia, Simone Fiorentino, Antonio Carmine Angelè e Gabriele Greco. La custodia cautelare in carcere è stata invece confermata per Giuseppe Campobasso, Andrea De Giorgi e Riccardo Tondo. Restano invece da definire le posizioni di Andrea Bufano, salentino arrestato e detenuto a Bologna, e Antonino Raccardi, ultras del Palermo che ha assistito alla partita del Lecce in virtù del gemellaggio tra la squadra giallorossa e quella rosanero. Proprio quest'ultimo è stato ritenuto responsabile degli episodi più gravi di aggressione ai danni di uno steward e dell'incendio di un'auto della polizia.

I reati contestati agli arrestati sono: resistenza aggravata a pubblico ufficiale (ovvero alle forze dell'ordine e agli steward), danneggiamento e incendio. In totale sono 25 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci. Le indagini della Digos di Lecce sono ancora in corso per identificare le altre persone che hanno partecipato agli scontri, dentro e fuori lo stadio di Via Del Mare.