Roma, dopo l'Inno alla Gioia è caccia al "10" da record

Calcio
I giocatori della Roma, capitanati da Daniele De Rossi, esultano dopo la vittoria al Friuli contro l'Udinese
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Espugnando il Friuli la squadra di Garcia ha festeggiato la nona vittoria di fila, un avvio esibito solo dalla Juventus di Capello nel 2005. Il Chievo può valere la storia ma, tra strisce positive e difese di ferro, non sempre il trionfo è dietro l’angolo

di Luca Cassia

Nella Roma di Rudi Garcia che macina vittorie, consensi ed entusiasmo, diventa inevitabile soffermarsi tra numeri e bilanci. Le prime nove giornate hanno generato 27 punti, la vetta del campionato e pubbliche smentite su un modulo (il 4-3-3) tradizionalmente votato alla sola fase offensiva. Sulla panchina giallorossa sedeva Zdenek Zeman, fautore di un calcio champagne spesso privo di brindisi e bollicine. Garcia condivide lo stesso assetto tattico, ma ha costruito una macchina da record.

Che numeri, come la Juventus di Capello – Nella storia del calcio italiano solo la Juve versione 2005-06 aveva infranto statistiche e primati con un inizio esaltante, salvo precipitare nel ciclone di Calciopoli e sprofondare in Serie B. Tuttavia un confronto puramente calcistico tra i due club, che condividono la militanza di Federico Balzaretti, merita di essere stilato. L’avvio di stagione bianconero celebrò nove successi in altrettanti incontri, 18 gol fatti e 2 subiti, 8 giocatori a segno e 4 vittorie esterne. Una sbornia che ebbe termine alla decima giornata, il 30 ottobre a San Siro contro il Milan. Anche la Roma ha collezionato 27 punti ma, numeri alla mano, il paragone premia i giallorossi: 23 reti all’attivo ed 1 incassata, 10 marcatori differenti e 5 successi esterni. Nella notte di Halloween il posticipo contro il Chievo può valere la storia.

Europa, uno sguardo tra presente e passato
– Nell’attuale stagione solo lo Standard Liegi ha emulato l’impresa della Roma vincendo le prime 9 giornate in Belgio, sebbene abbia racimolato la miseria di 1 punto nelle successive 3. I giallorossi hanno fatto addirittura meglio di Barcellona (25 punti nello stesso intervallo) e Atletico Madrid, Bayern Monaco e delle altre big internazionali. Tuttavia nel Vecchio Continente detta legge il primato del Tottenham 1960-61 allenato da Bill Nicholson, che inanellò 11 trionfi iniziali prima di conquistare campionato ed FA Cup. In termini di affermazioni periodiche brilla il record del Benfica 1972-73 guidato dall’inglese Hagan, forte di 23 successi di fila ma stregato dalla maledizione di Béla Guttmann nelle finali europee.



Record non è sempre sinonimo di scudetto
– La tendenza è che un avvio sprint sia in rima con la conquista del titolo, come confermano i 9 squilli dai blocchi di partenza di Real Madrid (1968-69) e del Chelsea di Mourinho nel 2005-06. Ma non sempre è così. Nella stagione 1985-86 il Manchester United di Hughes e Strachan, dopo 10 trionfi di fila e 15 gare d’imbattibilità, crollò nel girone di ritorno chiudendo al quarto posto. Anche una difesa impenetrabile non può necessariamente coincidere con feste e caroselli: campionato 1966-67, Cagliari ed Inter blindarono la propria porta in 8 delle prime 9 giornate, ma al termine delle ostilità esultò la Juventus del Sergente Heriberto Herrera. Una retroguardia a lungo immacolata non giovò nemmeno a Stoccarda (2003/04, beffato dal Werder Brema) e Bayern Monaco, sorpreso due stagioni fa dal Borussia Dortmund di Klopp.



Paragoni confortanti, De Sanctis insegue Rossi
– Abbandonando anzitempo spauracchi storici, occorre ricordare come la Juventus targata 1930/31 e 1985/86 debuttò a suon di vittorie (8) vincendo poi il titolo. Senza dimenticare che la difesa del Milan 1993-94, guidata dall’onnipresente Capello, incassò le briciole in avvio di torneo: 2 reti subite nelle prime 9 giornate violate solo da Kolyvanov e Roberto Baggio, 15 al passivo in tutta la stagione chiusa davanti alla Juventus. Di quella squadra il portiere, Sebastiano Rossi, stabilì il record d’imbattibilità ancora persistente in Serie A con 929 minuti. A distanza di vent’anni Morgan De Sanctis, sinora beffato dal solo Biabiany, lo pedina con 591 giri di lancette. Una difesa di ferro per i giallorossi, galvanizzati da soluzioni offensive ed un bottino consistente: se due indizi sono un sospetto, tre fanno una prova. E la Roma di Garcia naviga verso nuovi record.