Non solo Verona-Chievo. Quando il quartiere sfida la città

Calcio
Il primo derby di Verona in Serie A si giocò il 18 novembre 2001 con la vittoria dell'Hellas per 3-2 (Getty)
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Alle 18 al Bentegodi si gioca il terzo “Derby della Scala” della storia della Serie A. Una partita in cui si affrontano il centro e la "periferia". Un caso unico in Italia, ma non nel mondo. Da Madrid ad Amburgo, se la parte incontra il tutto

di Roberto Brambilla

Un derby particolare. Perchè ritorna in Serie A dopo 11 anni, perchè è il più “piccolo” tra i cinque che si giocano nella massima serie 2013-2014 e soprattutto perchè a sfidarsi sono Verona e Chievo. Non due anime della stessa città come accade a Milano o Roma, non di due quartieri come è frequente a Londra, ma quella di un borgo diventato quartiere che si confronta calcisticamente con la città. Come succede in poche altre città del mondo. Tra orgoglio e identità, quando una (piccola) parte sfida il tutto.


“Ceo” e Hellas, un incontro tardivo – Fino a vent'anni fa Chievo era solo un quartiere di Verona. 3mila abitanti, una diga che fa da ponte pedonale e una squadra di calcio, partita in maglia bianco-azzurra da un campo parrocchiale e che prima del 1986 non aveva mai assaggiato il calcio professionistico. I cugini (o fratelli maggiori) dell'Hellas, anno di nascita 1903, 36 campionati di prima divisione e uno scudetto, li chiamavano i Mussi, gli asini e ironizzavano sulla loro possibilità di giocare in Serie A (“Sarete in Serie A quando i Mussi voleranno"). Strade diverse per più di mezzo secolo e un primo incontro ufficiale datato 10 novembre 1994, in Serie B. Da quel giorno le squadre si sono sfidate dieci volte, otto in seconda serie e due in Serie A, entrambe nella stagione 2001-2002, la prima del "Ceo" nella massima serie. Quattro vittorie a testa, due pareggi e una rivalità soft cresciuta soprattutto negli ultimi anni, con il Chievo in A e in Europa e il Verona a veleggiare tra B e C1. E alimentata anche da una controversia sull'uso della Scala come simbolo da parte dei clivensi.

Madrid, un quartiere operaio contro i "galacticos" – La squadra più ricca della Liga e del mondo contro una squadra di un quartiere con una storia di identità e ribellione. Real Madrid-Rayo Vallecano non è il clasico con la C maiuscola, ma molto di più, per gli abitanti di Vallecas, zona operaia di Madrid. Un derby senza storia sul campo, dove il Rayo ha ottenuto solo 5 vittorie (l'ultima nella Liga datata 1997) in 23 incontri, ma che è soprattutto una contrapposizione culturale, oltre che territoriale. Da un lato il Madrid, squadra considerata conservatrice e vicina al potere, dall'altro il Rayo legato fortemente a Vallecas e alle sue radici operaie, rivendicate dai tifosi, da sempre fieramente di sinistra. Contrariamente non solo ai blancos ma anche all'Atletico Madrid, altro avversario nei clasicos madrileni.

Amburgo-St.Pauli,  il quartiere cult che sfida la borghesia –
Sulle rive del Mare del Nord la partita più importante dell'anno si gioca tra il blasonato Hsv (l'unica squadra ad aver giocato tutte le stagioni della Bundesliga) e il St.Pauli. Due squadre che nel 2013-2014 non si incontreranno (il St.Pauli milita nella Zweite Bundesliga, la Serie B) e che rappresentano due realtà territoriali diverse. L'Amburgo è la squadra della città anseatica e della borghesia capitalista, mentre il St.Pauli rappresenta il quartiere omonimo, affacciato sull'Elba e il cui centro è la Reeperbahn, la via dei cordai, culla della cultura punk tedesca e famosa per i night club e i locali in cui suonarono a inizio carriera anche i Beatles. Una squadra con il teschio sulla bandiera, dallo stadio sempre pieno e che si è sempre segnalata per le sua posizioni anti-razzismo e anti-omofobia (nel 2013 è diventato il primo club gay friendly del calcio professionistico tedesco) ma che in 90 anni di Stadtderby ha vinto solo 19 volte su 92 incontri.

Belenenses, un quartiere tra i Giganti –
A Lisbona O Classico è sinonimo di Benfica contro Sporting, le due squadre che si dividono il tifo della maggioranza degli abitanti della città cara a Fernando Pessoa. Ma le Aquile e Leoni  affrontano storicamente anche un altro derby. Quello con il Belenenses, la squadra del quartiere di Santa Maria de Belem "di casa" all'Estado do Restelo. Una società con 94 anni di storia che ha conquistato 3 scudetti, riuscendo insieme al Boavista a rompere il dominio delle tre grandi del calcio portoghese, Una squadra in cui ha militato anche Josè Mourinho che non batte il Benfica dal dicembre 2007 ma che già quest'anno è riuscito a fermare le Aquile nella Superliga sull'1-1.