Luci: "Giocando a calcio posso pagare le cure a mio figlio"

Calcio
La curva del Livorno dedica uno striscione a Luci, il cui figlio soffre di una gravissima malattia
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Il capitano del Livorno parla della malattia di suo figlio, che soffre di fibrodisplasia ossificante progressiva: "Ho pensato di lasciare il calcio nelle prime ore dopo la diagnosi, poi ho capito che così posso garantirgli cure mediche anche costose"

"Ho pensato di lasciare il calcio nelle prime ore dopo la diagnosi, poi riflettendoci bene ho capito che giocare a calcio è una fortuna anche per mio figlio, perchè posso garantirgli cure mediche anche costose. Ho capito anche che negli ultimi anni che mi restano da giocatore devo dare anche qualcosa in più per tentare di raccogliere il massimo e permettere tutte le cure del caso al mio bambino". Così Andrea Luci, capitano del Livorno, il cui figlio di sei anni soffre di una gravissima malattia, la fibrodisplasia ossificante progressiva.

Il calciatore e sua moglie Lisa che pochi giorni fa hanno deciso di rendere pubblico il dramma che stanno vivendo. "Cosa mi fa paura se penso alla malattia di nostro figlio Marco? Non sapere cosa succederà domani", dice Luci nell'intervista al TGR Toscana. "Marco sta bene, fa le cose che fanno tutti i bambini anche se ha capito di avere qualcosa che non va - racconta il centrocampista labronico - Posso solo ringraziare i tifosi e la città di Livorno perchè mi sono sempre stati vicini".

Luci è nato a Piombino ma è da sempre un tifoso della Fiorentina e spera che la sfida fra viola ed amaranto, in programma ad inizio 2014, possa essere un'ulteriore occasione "per attirare l'attenzione su questa malattia. Sarebbe bello invitare le famiglie malate allo stadio Franchi per assistere alle partita. Un appello al mondo del calcio? Spero che ci aiuti. Girano tanti soldi e una piccola donazione dai miei colleghi potrebbe fare la differenza per tanti malati".