Nell'anticipo serale della 18.a giornata di campionato la squadra di Garcia crolla nel secondo tempo, resta in 9 e va a -8 dai bianconeri. Gli uomini di Conte (campioni d'inverno) in gol con Vidal, Bonucci e Vucinic su rigore
JUVENTUS-ROMA 3-0
16' Vidal, 48' Bonucci, 77' rig Vucinic
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L'aveva immaginata diversamente, aveva sperato di poter mantenere "la chiesa al centro del villaggio", mettendo semmai anche la sua squadra al centro del campionato come vera antagonista di una Juventus che, invece, sembra padrona incontrastata della nostra serie A. Ha fatto il possibile Rudi Garcia per imbrigliare il gioco della squadra di Conte anche attraverso la marcatura serrata di Pjanic su Pirlo per inaridire la fonte del gioco bianconero. Ma Conte l'ha studiata meglio, preparata bene accettando di aspettare per i primi 10' la Roma lasciandola sfogare, aprire, per poi colpire con improvvise verticalizzazioni grazie alla imprevedibilità dei centrocampisti capaci di appoggiarsi sulle punte per fare male in area come in occasione del vantaggio siglato da Vidal giunto al suo ottavo gol stagionale.
E la Roma non ha saputo variare il suo gioco anche quando, dopo il raddoppio firmato da Bonucci, capace di sfruttare una palla inattiva, ha inserito in campo un'altra punta, Destro, al posto di Pjanic per dare consistenza a un attacco che non è mai stato pericoloso dalle parti di Buffon. Il resto lo ha fatto la testa dei giocatori in campo. De Rossi non ha retto alla pressione lasciandosi cogliere in un fallo brutto ai danni di Chiellini che gli è costato un rosso diretto ineccepibile. Lo stesso dicasi per Castan goffo nel tentare di intercettare con la mano una sponda diretta sulla testa di Vucinic destinato ad appoggiare il pallone in rete: espulsione sacrosanta e rigore segnato dallo stesso montenegrino.
Il resto, con i giallorossi in 9, è stata solo accademia, minuti di festa per il popolo bianconero che temeva questa gara e che, invece, ha avuto una nuova prova di forza dalla squadra. La Juve è ora a +8 proprio sulla Roma, ricomincia da dove aveva terminato. In vetta alla classifica con un margine ancora più ampio.
16' Vidal, 48' Bonucci, 77' rig Vucinic
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L'aveva immaginata diversamente, aveva sperato di poter mantenere "la chiesa al centro del villaggio", mettendo semmai anche la sua squadra al centro del campionato come vera antagonista di una Juventus che, invece, sembra padrona incontrastata della nostra serie A. Ha fatto il possibile Rudi Garcia per imbrigliare il gioco della squadra di Conte anche attraverso la marcatura serrata di Pjanic su Pirlo per inaridire la fonte del gioco bianconero. Ma Conte l'ha studiata meglio, preparata bene accettando di aspettare per i primi 10' la Roma lasciandola sfogare, aprire, per poi colpire con improvvise verticalizzazioni grazie alla imprevedibilità dei centrocampisti capaci di appoggiarsi sulle punte per fare male in area come in occasione del vantaggio siglato da Vidal giunto al suo ottavo gol stagionale.
E la Roma non ha saputo variare il suo gioco anche quando, dopo il raddoppio firmato da Bonucci, capace di sfruttare una palla inattiva, ha inserito in campo un'altra punta, Destro, al posto di Pjanic per dare consistenza a un attacco che non è mai stato pericoloso dalle parti di Buffon. Il resto lo ha fatto la testa dei giocatori in campo. De Rossi non ha retto alla pressione lasciandosi cogliere in un fallo brutto ai danni di Chiellini che gli è costato un rosso diretto ineccepibile. Lo stesso dicasi per Castan goffo nel tentare di intercettare con la mano una sponda diretta sulla testa di Vucinic destinato ad appoggiare il pallone in rete: espulsione sacrosanta e rigore segnato dallo stesso montenegrino.
Il resto, con i giallorossi in 9, è stata solo accademia, minuti di festa per il popolo bianconero che temeva questa gara e che, invece, ha avuto una nuova prova di forza dalla squadra. La Juve è ora a +8 proprio sulla Roma, ricomincia da dove aveva terminato. In vetta alla classifica con un margine ancora più ampio.