Seedorf, ecco chi è il Tulipano Nero al timone del Milan

Calcio
Seedorf e Allegri durante una conferenza stampa in Champions
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IL PERSONAGGIO. Oggi arriva Clarence. Che vuole importare una nuova mentalità: si ispira al basket e metterà al centro del suo lavoro il collettivo. In un "racconto digitale", tutto quel che bisogna sapere sul tecnico rossonero

di Luigi Caputo

Quando nel 2009 un lettore del New York Times gli chiese sul suo blog se occorresse rinforzare il Milan dopo la sconfitta in Champions con lo Zurigo, Clarence Seedorf rispose come un allenatore: “Occorre ridefinire la nostra identità. Ci vorrà pazienza e tempo. Siamo il Milan dopotutto, un grande club”. Ripartire da zero e rimettere al centro il collettivo. Sembra il manifesto del nuovo Milan, quello di Seedorf: l’uomo che ha stregato Berlusconi e che dovrà aprire un altro ciclo.



Clarence Seedorf, 37 anni, nativo del Suriname, ma cresciuto nella gloriosa cantera dell'Ajax. Non ha esperienza come allenatore, ma Berlusconi lo definisce "un innovatore, una persona intelligente per la quale è naturale passare dal campo alla panchina". Sarà per questo che l’investitura è arrivata direttamente dal presidente. L'ex premier lo voleva sulla panchina del Milan già lo scorso anno, perché con Seedorf condivide con lui anche l’amore per il gioco offensivo. Come Berlusconi poi è un grande oratore (l’olandese parla sei lingue e a Milanello era soprannominato Obama) ed è stato anche insignito del titolo di Cavaliere in Olanda. E’ automatico che tra i due sia scattato subito il feeling. Un fattore su tutti, però, lo differenzia dagli altri campioni milanisti: oltre a essere un vincente, Seedorf è un convinto sostenitore delle sue idee. Lo dimostra la sua storia. Come nel 2008 quando rifiutò la convocazione di Van Basten per l’Europeo perché non era considerato il trequartista titolare. Ancora prima, all’Europeo del 1996, solo grazie alle sue doti da affabulatore evitò l’espulsione dalla Nazionale dopo un’accesa discussione con il ct Guus Hiddink per il suo ruolo in campo (Davids invece fu spedito a casa).



L’uomo nato pronto

Aveva 16 anni quando ha debuttato nel campionato olandese (calciatore più giovane ad aver indossato la maglia dell’Ajax) ed è l’unico ad aver vinto quattro Champions con altrettante squadre. Ha collaborato con il New York Times e ha gestito una scuderia di moto. Clarence Seedorf è riassumibile nella frase che l’ha reso celebre, quel “Sono nato pronto” in risposta ad un’accusa di Leonardo che lo aveva visto in panchina con un paio di ciabatte (in realtà erano scarpe da ginnastica). Lui entrò e segnò il gol decisivo quella sera del 2010 contro il Chievo.


“Sono nato pronto” ha ripetuto alla chiamata di Berlusconi, perché Seedorf le sfide più importanti della sua vita le ha giocate tutte.



I modelli di Seedorf: Phil Jackson e l’attacco triangolo

Voglio diventare il miglior allenatore del mondo”, dichiarò lo scorso novembre Seedorf. All’epoca il Milan era solo una suggestione, ma adesso che è diventata realtà, l’olandese dovrà applicare la teoria (imparata nel corso da allenatore a distanza della Federazione olandese) al campo. Seedorf dice di ispirarsi a Phil Jackson, l’allenatore di basket che ha vinto tutto negli ’90 con i Chicago Bulls di Michael Jordan.


Lo scorso 12 dicembre Seedorf ha aperto un campo di basket ad Almere, in Olanda. Su questa mappa, Seedorf ha segnato le parole Sport, Educazione e Integrazione

La filosofia di Jackson, che l’ex numero 10 rossonero vorrebbe trasferire al calcio, è la strategia dell’”attacco triangolo”, che rese celebre l’allenatore dei Bulls.


La caratteristica di questo sistema di gioco molto offensivo è la capacità della squadra di formare triangoli con il movimento dei giocatori, in modo da avere linee di passaggio ampie ed efficaci. Questa idea viene confermata anche da Seedorf, che si è sempre definito “amante del calcio offensivo e del possesso palla”. Che sia questo il nuovo corso del Milan?

Un nuovo modulo per il Milan

Seedorf non ha mai avuto un buon rapporto con Allegri, accusato di averlo costretto a lasciare il Milan. Per questo la nuova era rossonera passerà anche da un cambio radicale del modulo di gioco. Il 4-3-1-2, modulo preferito da Berlusconi, dovrebbe mandare in soffitta l’albero di Natale tanto caro al tecnico livornese e Ancelotti, che invece ha costruito le fortune dei rossoneri con questo sistema. Nella sua carriera da calciatore, Seedorf ha giocato anche con Capello, Lippi, ma quei sistemi di giochi sono troppo tradizionali per la spinta innovatrice di cui l’olandese si vuole fare portatore. Forse un suo modello potrebbe essere Louis Van Gaal, il tecnico che l'ha cresciuto all'Ajax. Degli attuali colleghi, il nuovo allenatore del Milan nutre simpatia per Conte e Montella, ma è improbabile che si ispiri a loro per il nuovo percorso che vuole intraprendere.

Il Professore coordinatore



Seedorf ha intenzione di prendere in prestito altre peculiarità del basket. “Il Professore” (altro soprannome dell’olandese) non vuole essere un allenatore tradizionale. Nel sua concezione di calcio il suo ruolo si avvicina al coordinatore. Per questo motivo il suo staff sarà completato da Jaap Stam e Hernan Crespo. Il primo, attualmente assistente allenatore all’Ajax, si occuperà dell’allenamento del reparto avanzato. L’argentino, che commenta le partite dei campionati stranieri per Fox, lavorerà in modo specifico sul centrocampo e l’attacco. Il quadro sarà completato dai tecnici di Milan Lab, struttura che Seedorf vuole riportare agli antichi fasti.