Da Lulic a Balzaretti: un gol nel derby e diventi un eroe
CalcioDomenica la stracittadina della Capitale (diretta alle 14.30 su SKY Calcio 2 HD), una gara dove spesso il protagonista è un insospettabile. Che da quel giorno ha visto cambiare il rapporto con tifo e città
di Gianluca Maggiacomo
Sono gol pesanti, quelli segnati nei derby. A Roma soprattutto. Con la maglia giallorossa o con quella della Lazio, poco importa. Una rete nella stracittadina dell’Olimpico è diversa dalle altre. Regala titoli, cori e l’ammirazione di una parte della città. Di più: spesso ha il potere di cambiare la percezione del giocatore-goleador agli occhi dei tifosi, soprattutto quando si tratta di marcatori “improvvisati”. Da buoni calciatori, magari ogni tanto contestati, a eroi. Il passo può esser breve.
Balza… agli onori della cronaca – Si prenda l’ultimo derby. L'uomo copertina è stato Federico Balzaretti (assente domenica per infortunio), autore del primo dei due gol con cui la Roma ha battuto la Lazio. Rete, festa sotto la curva Sud e lacrime di commozione. Da quel momento tra lui e la parte giallorossa della Capitale è scoppiata la pace, dopo un anno di incomprensioni, fischi e voglia di scappare lontano, magari a Parigi, dove lavora la moglie, Eleonora Abbagnato.
Lulic 71 – In casa Lazio derby vuol dire Lulic. Fino al 26 maggio scorso, il bosniaco era un semplice laterale. Un buon giocatore, certo. Ma non uno che accendeva i tifosi. Il gol contro la Roma nella finale di Tim Cup (al 71’) l’ha fatto entrare nella cerchia degli eroi laziali. Trofeo nella bacheca di Formello e “Lulic 71” che diventa un tormentone, con scritte sui muri della città, magliette celebrative e una linea di abbigliamento creata dallo stesso giocatore con un nome che è un chiaro riferimento a quella rete.
Candreva e quel passato… - Quando è arrivato alla Lazio (gennaio ‘12), veniva fischiato perché di fede romanista ed estimatore di Totti e De Rossi. Sacrilegio. La diffidenza è svanita grazie al gol nel derby di campionato del 2012 (la gara finì 3-2 per i biancocelesti). Tanto è bastato perchè i tifosi gli perdonassero quel “peccato” di gioventù. Da allora i fischi si sono trasformati in applausi. E oggi, guai chi tocca Candreva.
Gol e tre punti nel… Cassetti – La firma su un derby l’ha messa anche Marco Cassetti. Lui, laterale poco appariscente, fatto di corsa, cross e sudore. Ha deciso la gara del 2009 e ancora oggi i tifosi, su siti e blog, parlano di lui come “l’eroe che diede il via alla manita”, i cinque derby di fila vinti dai giallorossi a cavallo del 2010.
Castroman e Gottardi: all’ultimo respiro – Due gol negli ultimi minuti di un derby. Ecco cosa accomuna l’italo-svizzero e l’argentino. Da gregari a protagonisti in un batter d’occhi. Guerino Gottardi è l’autore, al 94’,della rete del 2-1 laziale in Coppa Italia nel 1998. Lucas Castroman del gol, al 95’, del 2-2 nel derby di campionato del 2001. A Roma, sponda biancoceleste, nessuno li ha dimenticati.
Il caso-Negro – E poi c’è il laziale idolo dei romanisti. Strano, ma è così. Di mezzo c’è sempre un gol. Questa volta, però, segnato nella propria porta. Come successo a Paolo Negro nel derby del dicembre 2000. La gara finisce 1-0 per la Roma. I giallorossi a fine anno vincono lo scudetto con due punti di vantaggio sulla Juventus. Ad essere determinanti (anche) i tre punti guadagnati nella stracittadina, quella decisa dall’autogol. Quando si dice: il danno e la beffa.
Sono gol pesanti, quelli segnati nei derby. A Roma soprattutto. Con la maglia giallorossa o con quella della Lazio, poco importa. Una rete nella stracittadina dell’Olimpico è diversa dalle altre. Regala titoli, cori e l’ammirazione di una parte della città. Di più: spesso ha il potere di cambiare la percezione del giocatore-goleador agli occhi dei tifosi, soprattutto quando si tratta di marcatori “improvvisati”. Da buoni calciatori, magari ogni tanto contestati, a eroi. Il passo può esser breve.
Balza… agli onori della cronaca – Si prenda l’ultimo derby. L'uomo copertina è stato Federico Balzaretti (assente domenica per infortunio), autore del primo dei due gol con cui la Roma ha battuto la Lazio. Rete, festa sotto la curva Sud e lacrime di commozione. Da quel momento tra lui e la parte giallorossa della Capitale è scoppiata la pace, dopo un anno di incomprensioni, fischi e voglia di scappare lontano, magari a Parigi, dove lavora la moglie, Eleonora Abbagnato.
Lulic 71 – In casa Lazio derby vuol dire Lulic. Fino al 26 maggio scorso, il bosniaco era un semplice laterale. Un buon giocatore, certo. Ma non uno che accendeva i tifosi. Il gol contro la Roma nella finale di Tim Cup (al 71’) l’ha fatto entrare nella cerchia degli eroi laziali. Trofeo nella bacheca di Formello e “Lulic 71” che diventa un tormentone, con scritte sui muri della città, magliette celebrative e una linea di abbigliamento creata dallo stesso giocatore con un nome che è un chiaro riferimento a quella rete.
Candreva e quel passato… - Quando è arrivato alla Lazio (gennaio ‘12), veniva fischiato perché di fede romanista ed estimatore di Totti e De Rossi. Sacrilegio. La diffidenza è svanita grazie al gol nel derby di campionato del 2012 (la gara finì 3-2 per i biancocelesti). Tanto è bastato perchè i tifosi gli perdonassero quel “peccato” di gioventù. Da allora i fischi si sono trasformati in applausi. E oggi, guai chi tocca Candreva.
Gol e tre punti nel… Cassetti – La firma su un derby l’ha messa anche Marco Cassetti. Lui, laterale poco appariscente, fatto di corsa, cross e sudore. Ha deciso la gara del 2009 e ancora oggi i tifosi, su siti e blog, parlano di lui come “l’eroe che diede il via alla manita”, i cinque derby di fila vinti dai giallorossi a cavallo del 2010.
Castroman e Gottardi: all’ultimo respiro – Due gol negli ultimi minuti di un derby. Ecco cosa accomuna l’italo-svizzero e l’argentino. Da gregari a protagonisti in un batter d’occhi. Guerino Gottardi è l’autore, al 94’,della rete del 2-1 laziale in Coppa Italia nel 1998. Lucas Castroman del gol, al 95’, del 2-2 nel derby di campionato del 2001. A Roma, sponda biancoceleste, nessuno li ha dimenticati.
Il caso-Negro – E poi c’è il laziale idolo dei romanisti. Strano, ma è così. Di mezzo c’è sempre un gol. Questa volta, però, segnato nella propria porta. Come successo a Paolo Negro nel derby del dicembre 2000. La gara finisce 1-0 per la Roma. I giallorossi a fine anno vincono lo scudetto con due punti di vantaggio sulla Juventus. Ad essere determinanti (anche) i tre punti guadagnati nella stracittadina, quella decisa dall’autogol. Quando si dice: il danno e la beffa.