Magico Tevez, vince la Juve: il Toro esce a testa alta
CalcioUn gol dell'Apache decide il derby della Mole e riporta i bianconeri a +9 sulla Roma (che ha una gara da recuperare). I granata giocano bene e recriminano per un rigore piuttosto netto non accordato
JUVENTUS-TORINO 1-0
30' Tevez
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Magico, come il pifferaio imitato al momento dell'esultanza. Perché il gol che ha steso il Torino è stato frutto di imprevedibilità e coordinazione, quel pizzico di magia con cui i grandi giocatori sanno condire le proprie prestazioni. Perché se non ci fosse stato Carlos Tevez questo derby della Mole sarebbe finito in parità, probabilmente senza gol, e non sarebbe stato un risultato ingiusto per l'avversario. Il Torino, mai come questa volta negli ultimi anni, arrivava all'impegno stracittadino con una classifica invidiabile, un gioco efficace e la coppia gol, Cerci-Immobile, più prolifica del campionato con 24 centri in due, raggiunta proprio da quella juventina, Tevez-Llorente, dopo la rete dell'Apache. Tutto lasciava sperare per un successo che manca dal lontano aprile 1995, un'astinenza che la Juve ha voluto e saputo prolungare affidandosi al cinismo del suo attaccante e al'attenzione di una difesa che, spesso, è andata in difficoltà sulle incursioni di Cerci, Immobile ed El Kaddouiri.
Il coraggio di Ventura - Aveva cominciato bene la squadra di Ventura, con il solito coraggio nell'accettare di giocare palla da basso, con i terzini, per non regalare l'oportunità al centrocampo della Juve di recuperare rilanci lunghi e attaccare in profondità. Il coraggio nel proporre gioco aveva fatto seguito all'accortezza nelle marcature dei movimenti delle punte bianconere fino alla piroetta con tiro imparabile di Tevez.
Ampiezza e incursioni - La Juve aveva replicato con la solita trama di gioco fatta di ampiezza e incursioni centrali da parte dei centrocampisti con Llorente a fungere da appoggio per gli inserimenti di Vidal (che ammonito salterà il big match contro il Milan nella prossima giornata) e Pogba chiuso dall'imbuto approntato dalla retroguardia granata.
Rigore galeotto - Dopo il gol subito, trascorsi 15' della ripresa, Ventura ha saputo rivitalizzare la squadra lasciando a Kurtic maggiore libertà di offenedere senza più preoccuparsi della fase difensiva e Immobile ha mostrato tutto il suo talento creando scompiglio nella retroguardia bianconera. E il Toro ha recriminato per un calcio di rigore non accordato dall'arbitro Rizzoli per uno sgambetto apparso evidente di Pirlo su El Kaddouri.
Il Toro ha provato fino alla fine a pressare cercando di buttare il cuore oltre l'ostacolo per trovare un pareggio che sarebbe stato, onestamente, meritato. La vittoria permette ai bianconeri di tornare a +9 sulla Roma che ha una partita in meno. La delusione per il risultato non inficia quanto di buono fatto dal Toro finora. Ma bisognerà aspettare la prossima stagione per sognare di rivincere un derby.
30' Tevez
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Magico, come il pifferaio imitato al momento dell'esultanza. Perché il gol che ha steso il Torino è stato frutto di imprevedibilità e coordinazione, quel pizzico di magia con cui i grandi giocatori sanno condire le proprie prestazioni. Perché se non ci fosse stato Carlos Tevez questo derby della Mole sarebbe finito in parità, probabilmente senza gol, e non sarebbe stato un risultato ingiusto per l'avversario. Il Torino, mai come questa volta negli ultimi anni, arrivava all'impegno stracittadino con una classifica invidiabile, un gioco efficace e la coppia gol, Cerci-Immobile, più prolifica del campionato con 24 centri in due, raggiunta proprio da quella juventina, Tevez-Llorente, dopo la rete dell'Apache. Tutto lasciava sperare per un successo che manca dal lontano aprile 1995, un'astinenza che la Juve ha voluto e saputo prolungare affidandosi al cinismo del suo attaccante e al'attenzione di una difesa che, spesso, è andata in difficoltà sulle incursioni di Cerci, Immobile ed El Kaddouiri.
Il coraggio di Ventura - Aveva cominciato bene la squadra di Ventura, con il solito coraggio nell'accettare di giocare palla da basso, con i terzini, per non regalare l'oportunità al centrocampo della Juve di recuperare rilanci lunghi e attaccare in profondità. Il coraggio nel proporre gioco aveva fatto seguito all'accortezza nelle marcature dei movimenti delle punte bianconere fino alla piroetta con tiro imparabile di Tevez.
Ampiezza e incursioni - La Juve aveva replicato con la solita trama di gioco fatta di ampiezza e incursioni centrali da parte dei centrocampisti con Llorente a fungere da appoggio per gli inserimenti di Vidal (che ammonito salterà il big match contro il Milan nella prossima giornata) e Pogba chiuso dall'imbuto approntato dalla retroguardia granata.
Rigore galeotto - Dopo il gol subito, trascorsi 15' della ripresa, Ventura ha saputo rivitalizzare la squadra lasciando a Kurtic maggiore libertà di offenedere senza più preoccuparsi della fase difensiva e Immobile ha mostrato tutto il suo talento creando scompiglio nella retroguardia bianconera. E il Toro ha recriminato per un calcio di rigore non accordato dall'arbitro Rizzoli per uno sgambetto apparso evidente di Pirlo su El Kaddouri.
Il Toro ha provato fino alla fine a pressare cercando di buttare il cuore oltre l'ostacolo per trovare un pareggio che sarebbe stato, onestamente, meritato. La vittoria permette ai bianconeri di tornare a +9 sulla Roma che ha una partita in meno. La delusione per il risultato non inficia quanto di buono fatto dal Toro finora. Ma bisognerà aspettare la prossima stagione per sognare di rivincere un derby.