Sotto accusa Milan e Seedorf. Tulipano che non fiorisce

Calcio
Seedorf e Balotelli: in questo momento, forse, i condottieri più discussi del Milan

Il primo bilancio di Clarence da allenatore è un bicchiere mezzo vuoto, anzi quasi del tutto vuoto. Nessuno pensava che avesse la bacchetta magica. Ma, in 2 mesi, 11 partite e 6 sconfitte. Viaggio nella crisi rossonera a caccia dei colpevoli

di Luca Tommasini

2 mesi. 11 partite. 6 sconfitte. E Milan fuori da tutto. Il primo bilancio di Seedorf da allenatore è un bicchiere mezzo vuoto, anzi quasi del tutto vuoto. Nessuno pensava che avesse la bacchetta magica. Pochi credevano che fosse l'allenatore il problema principale di una squadra che non investe sul mercato da 3 anni. Ma in tanti si aspettavano comunque qualcosa in più da gennaio ad oggi. La sua filosofia è ambiziosa. Troppo evidentemente per un Milan che ha smesso di esserlo da quando ha deciso di ridimensionarsi.

Il gioco offensivo, il cambio di modulo, i metodi di allenamento, non hanno portato ai risultati sperati. 10 gol fatti in 11 partite sono una miseria, e sono la metà di quelli realizzati dalla squadra nelle ultime 11 giornate con Allegri. Seedorf sostiene di aver ereditato un gruppo con una scarsa condizione atletica. Ma perché allora il suo Milan crolla alla distanza, mentre prima trovava spesso il gol nei minuti finali?

A nulla è servito pure l'atteggiamento, quasi fraterno, nei confronti di Balotelli. Troppa carota e poco bastone per un giocatore che ormai in pochi nello spogliatoio riescono ancora a sopportare. "Mario è dolce" - ripete. Ma quello che non può ancora dire è che sia un campione. Ci hanno provato Mourinho, Mancini, Allegri e Prandelli… con metodi diversi ma risultati quasi mai esaltanti. Mario non è ancora super, e sin qui non lo è mai stato. Un altro obiettivo fallito, come la Champions e la Coppa Italia.