
SCHEDA. Dalla fondazione ai nostri giorni, passando per una promozione in B sfiorata nel 2003 e anche un fallimento, ma sempre con la forza di rinascere e stupire. E' la storia dei biancazzurri e di questa città, sempre fedeli ai suoi colori
Il 24 novembre 1947 Grottaglie-Martina. Al 44' del primo tempo Campobasso segna su rigore il pari degli ospiti. Passerà alla storia come il primo gol del Martina in un campionato ufficiale. La società è nata poche settimane prima, dall'iniziativa dell'avvocato Giovanni Serio, primo presidente della sua storia. Il simbolo è un cavallo, su sfondo azzurro. Nella stagione 69/70 la prima promozione tra i professionisti: in panchina c’è Biagio Catalano. Il presidente è Benito Semeraro. Sono anche gli anni di Mario Laudisa, detentore del record di presenze con la maglia biancoazzurra: 426.
Tra alti e bassi arriviamo ai giorni nostri, dal 2001 al 2003 due promozioni consecutive e riecco nuovamente i pugliesi in C1, con il sogno della B svanito soltanto nella finale dei play-off, contro il Pescara. E in estate negli uffici della Lega, che le "preferiscono" nel ripescaggio la più blasonata Fiorentina. Eppure sono gli anni più belli del Martina, con Mitri & Prisciandaro a esaltare la gente a suon di gol e prodezze. La città è in estasi, ma il duro colpo della B negata e la morte del vice-presidente e azionista di riferimento Lino Cassano cedono il passo alla pagina più triste dei martinesi.
Al termine della stagione 2007-08, alla retrocessione segue il fallimento. Ma ancora una resurrezione: alcuni imprenditori, capitanati da Nicola Basta prima e dall'avvocato Donato Muschio poi, fondano la "Gioventù Martina". Dopo quattro promozioni consecutive, e con il nuovo nome di As Martina Franca 1947, i biancoazzurri tornano in Seconda divisione, dove militano da due anni a questa parte.
L'allenatore. E' Tommaso Napoli, che è cresciuto con Zeman nel Licata e il Foggia dei miracoli più tardi, che gli permetterà anche di esordire in A nel '91 e giocare altre otto partite nella massima serie.
Le 10 cose da sapere
(E ringraziamo per la preziosa collaborazione Mauro Mari dell'ufficio stampa del Martina)
Tra alti e bassi arriviamo ai giorni nostri, dal 2001 al 2003 due promozioni consecutive e riecco nuovamente i pugliesi in C1, con il sogno della B svanito soltanto nella finale dei play-off, contro il Pescara. E in estate negli uffici della Lega, che le "preferiscono" nel ripescaggio la più blasonata Fiorentina. Eppure sono gli anni più belli del Martina, con Mitri & Prisciandaro a esaltare la gente a suon di gol e prodezze. La città è in estasi, ma il duro colpo della B negata e la morte del vice-presidente e azionista di riferimento Lino Cassano cedono il passo alla pagina più triste dei martinesi.
Al termine della stagione 2007-08, alla retrocessione segue il fallimento. Ma ancora una resurrezione: alcuni imprenditori, capitanati da Nicola Basta prima e dall'avvocato Donato Muschio poi, fondano la "Gioventù Martina". Dopo quattro promozioni consecutive, e con il nuovo nome di As Martina Franca 1947, i biancoazzurri tornano in Seconda divisione, dove militano da due anni a questa parte.
L'allenatore. E' Tommaso Napoli, che è cresciuto con Zeman nel Licata e il Foggia dei miracoli più tardi, che gli permetterà anche di esordire in A nel '91 e giocare altre otto partite nella massima serie.
Le 10 cose da sapere
(E ringraziamo per la preziosa collaborazione Mauro Mari dell'ufficio stampa del Martina)
1. Lo stadio | Serio e l'amministrazione comunale creano la società nel '47, ma il primissimo tifoso del Martina resta Giuseppe Domenico Tursi, che vuole fortemente una squadra di calcio nella sua città. E lo stadio, oggi, è intitolato proprio a lui. |
2. La missione | E con una storia incredibile: nell'immediato dopoguerra la famiglia Aquaro cedette per 100 anni al Comune un lotto di terra pianeggiante, con il preciso intento di utilizzarlo per giocarci a pallone. |
3. Da guinness | Nella prima promozione in C il portiere De Iaco conquistò il record italiano di imbattibilità (691 minuti) e subì solo 8 reti. |
4. Tu chiamale se vuoi... | Emozioni. Come nel 1979, quando il Martina riconquista la Serie D grazie ad un ripescaggio per meriti sportivi e l'anno seguente arriva la promozione in C2 dopo lo spareggio da paura a Nocera Inferiore contro il Vasto, vinto ai rigori per 4-3 dopo lo 0-0 dei supplementari. |
5. E che ricordi... | La squadra riesce a tenere la categoria per ben 11 anni, con una parentesi in C1 nell'86/87, dopo una grande cavalcata: vincendo le prime sei partite, e salita con cinque giornate di anticipo. |
6. Il Trap | Rimangono in C1 solo una stagione, ma gli uomini di Ambrogio Pelagalli entrano di fatto nella memoria collettiva e giornalistica per i numeri da rullo compressore: tanto da essere paragonati all'imbattibile Juventus di Trapattoni. E poi... |
7. La Juve! | Un'altra giornata storica, il 19 agosto del 2006: i pugliesi affrontano nel primo turno di Coppa Italia la Juve campione d'Italia, ma retrocessa in B nell'estate dei Mondiali e di Calciopoli. I bianconeri vincono 3-0, al San Nicola di Bari. Ma vuoi mettere una sera con Buffon, Nedved... |
8. Spettacolo | Martina Franca è famosa per la sua architettura barocca e la splendida posizione geografica, nel Tarantino, sulle colline sud-orientali della Murgia, con un panorama incantevole sulla Valle d'Itria, ad un'altitudine di 431 metri. |
9. Il Santo | Il nome della città deriva da San Martino, patrono festeggiato la prima domenica di luglio e l'11 novembre. La tradizione vuole che il santo sia più volte corso in aiuto dei cittadini, proteggendoli dalle invasioni barbariche e dagli assalti bellici, nei secoli. |
10. Dulcis in fundo... | A Martina è cresciuto il cantante Renzo Rubino, che si è reso protagonista dell'ultimo Festival di Sanremo con la canzone "Per sempre e poi basta", una delle più gettonate tra i ragazzi in queste settimane. |