Mezzaroma, tutta Salerno: "La conquisteremo con i risultati"

Calcio
I tifosi della Salernitana (U.S. Salernitana 1919 - Photo Ianuale)
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L'INTERVISTA. Comproprietario del club di Prima Divisione assieme al cognato Claudio Lotito, il 40enne imprenditore romano ha scommesso sul progetto granata: "Marchio da rilanciare. La passione e un'amministrazione locale molto attenta ci aiuteranno"

di Alfredo Alberico

Marco Mezzaroma, quarant'anni da poco superati, è un imprenditore romano (nomen omen) che i più attenti ricorderanno accanto a Mara Carfagna, ex ministra e dallo scorso marzo pure sua ex moglie. Rompere e ricostruire, per uno come lui che di mestiere fa prorpio il costruttore, oggi vuol dire ripartire dalle passioni più forti. Il calcio è una di queste. Vizietto, quello del pallone, assai diffuso in Italia e che lo accomuna a molti componenti della sua famiglia. Dal cugino Massimo, che è stato alla guida della M.Roma Volley e oggi al Siena calcio (con la sorella Valentina nel ruolo di vice), fino al cognato, Claudio Lotito. E poiché nemo profeta in patria - nessuno è profeta a casa propria - come direbbe il contestato presidente della Lazio, da buoni amici Marco e Claudio hanno scelto d'investire e di dividersi la proprietà della Salernitana.

Perché la Salernitana?
"La mia famiglia è da sempre interessata allo sport. Anni fa feci parte della Roma di Ciarrapico e l'idea di sviluppare un progetto del genere l'ho sempre avuta. Poi è arrivata questa opportunità e con mio cognato l'abbiamo colta. Qui c'è storia, c'è passione e anche un'amministrazione comunale attenta. Per questo mi sento di dire che oltre alla  Salernitana abbiamo scelto Salerno".

Salerno che non si può accontentare della Prima Divisione. Avete un programma per riportarla in Serie A?
"Le rispondo con una frase che nel calcio si sente spesso: meglio non fare proclami e promesse. Siamo arrivati con la consapevolezza delle potenzialità della città, della grande attenzione del pubblico e con la voglia di rilanciare la società. C’è un'operazione di marketing da fare. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, l'unica per arrivare a dei risultati".

L'operazione rilancio riguarda anche lo stadio?
"Sono discorsi che eventualmente faremo con il Comune che, ripeto, è molto attento e attivo alle vicende sportive".

I tifosi sono legati alle tradizioni e al passato del proprio club. Lei sa chi è stato o chi sono stati i giocatori simbolo della Salernitana?
"Ce ne sono stati molti, ma merita una considerazione particolare Agostino Di Bartolomei, che anche noi abbiamo avuto modo di celebrare degnamente”.

Vediamo se è preparato sulla cucina locale. Piatto tipico di Salerno?
"Non passo molto tempo in città per gli impegni di lavoro. Ma vi assicuro che si mangia benissimo, soprattutto il pesce. E per uno che viene da Roma, ogni volta è stupefacente trovarsi il mare a pochi passi".

Beh, una parola nel dialetto locale l’avrà imparata di sicuro. Si metta alla prova…

"Nu juorno buon (un giorno buono), che è poi la canzone di Rocco Hunt. E' un ragazzo nato a Salerno e ha vinto San Remo per la sezione giovani. Il titolo è un buon auspicio per tutti".

Il successo di Rocco Hunt da You Tube