Lega Pro, la digitalizzazione può attendere: no alla Pec

Calcio
Non basta la Pec: per l'iscrizione al campionato, il Viareggio dovrà presentare la documentazione in originale
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Domanda di iscrizione al prossimo campionato da rimandare per il Viareggio, che aveva presentato la fidejussione necessaria via posta elettronica certificata. Ma la Lega vuole i documenti solo in originale. E il club dovrà così fare di nuovo la pratica

Il futuro può attendere, anche nel calcio. Quello informatico, almeno, vale a dire la digitalizzazione delle pratiche del pallone nostrano. Accade in Lega Pro, nei giorni in cui le società ammesse alla prossima terza divisione unica della piramide calcistica italiana devono presentare la domanda di iscrizione.

Lo ha fatto anche l'Esperia Viareggio, che ha da pochi giorni cambiato proprietà, e la cui iscrizione al momento però "non è conforme ai criteri". Brividi fra i tifosi. Possibile? Possibile sì, dal momento che la fidejussione bancaria necessaria per l'iscrizione al campionato è stata consegnata alla Lega Pro via Pec. Posta elettronica certificata, firma digitale insomma, che in linea teorica nel nostro paese è obbligatoria per le imprese costituite in forma di società e per i professionisti.

Il calcio, però, alla Pec non è granché abituato, come ha spiegato il dg del Viareggio che ha voluto rassicurare i tifosi spiegando che si tratta solo di una formalità, o almeno lasciando intendere che questo e solo questo fosse il motivo: "Abbiamo presentato la fidejussione via Pec, ma la Lega Pro vuole l'originale". Sic et simpliciter. Digitalizzazione che?