Figc, Albertini: "Io passo indietro? Ci pensi Tavecchio"

Calcio
Sono 26 mila persone firmatarie della petizione lanciata dal parlamentare del Pd Khalid Chaouki per convincere il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti al passo indietro

Il n° 1 Abodi: "La Lega di Serie B è uscita dall'assemblea unita sul nome di Tavecchio". E il candidato rivale: "Io candidato dei poteri forti? Si sbagliano, forse è il contrario". Interviene anche Lotito: "Il sindacato non può gestire un'azienda"

La Lega di Serie B "è uscita dall'assemblea unita e compatta sul nome di Carlo Tavecchio" ha detto il presidente di Lega, Andrea Abodi, al termine dell'assemblea dei presidenti di Serie B, tenuta a Villa Marigola prima della presentazione del calendario della Serie B 2014-2015. "La cosa più importante è il fatto che per la prima volta le 4 Leghe, che rappresentano il perno organizzativo dei campionati, hanno trovato un'unità d'intenti che non c'è mai stata e questo testimonia la volontà di lavorare sull'ammodernamento del sistema".



"Ingerenze della politica" - Il presidente Malagò "ha annunciato sorprese, ma se avesse qualche notizia sarebbe meglio saperla. Noi proseguiamo con serenità. Sappiamo tutti quali sono le condizioni che possono portare a un commissariamento, sono condizioni oggettive" aveva detto già in mattinata Abodi, prima dell'assemblea dei 21 presidenti di Serie B. Un'assemblea che ha abuto all'ordine del giorno proprio la candidatura di Carlo Tavecchio alla presidenza Figc. L'autonomia dello sport "dalla politica" è da sempre "un valore aggiunto" ma sulla vicenda di Tavecchio alla presidenza della Figc "la politica ha giocato una partita impropria e non corretta" aveva poi aggiunto Abodi.

E Albertini risponde per le rime - "Io candidato dei poteri forti? Si sbagliano, forse è il contrario" ha osservato Demetrio Albertini, uno dei candidati alla presidenza della Figc, intervenendo alla presentazione dei calendari di Serie B. Che poi ha aggiunto: "Fare un passo indietro? Prima la faccia Tavecchio una riflessione". L'appuntamento dell'11 agosto, data dell'elezione del nuovo n° 1 Fgci, si annuncia bollente.

La risposta a Lotito - "Lotito? Lui mi ha detto che non posso fare il presidente e io gli ho risposto che a me non piace il gioco del calcio come lo intende lui: non condivido la sua visione del nostro sport. Il mio team? Come ho sempre detto, io prevedo, in caso di vittoria, di gestire una squadra con capacità specifiche. Ci vogliono competenze chiare e queste devono essere suddivise attraverso delle deleghe. Un presidente invece deve saper comunicare e deve rappresentare al meglio l'istituzione e il ruolo che ricoprire" ha coninuato, ai microfoni di Sky, Demetrio Albertini.

Il fatidico passo indietro - "Un passo indietro dei candidati a favore di un commissario? Bisogna parlare di ciò che c'è allo stato attuale, ovvero due contendenti per la presidenza della Figc, il sottoscritto e Carlo Tavecchio. E' normale comunque che si parli di altre ipotesi. La Lega di A ha detto che avrebbe appoggiato Tavecchio; quindi se cambiano idea i presidenti di A bisogna chiedere all'altro candidato cosa intende fare", ha concluso Albertini.

Lotito: "Un sindacato non può gestire un'azienda" -
Sul tema non può mancare un intervento di Claudio Lotito, tra i principali sostenitori di Tavecchio: "Con Albertini non c'è alcun problema di carattere personale, ma la politica va fatta dalle persone finalizzate a rappresentare le società, condividendo le scelte con le componenti tecniche che rappresentano la controparte contrattuale". "Sarebbe errato", sottolinea il presidente della Lazio, "Dare la gestione dell'azienda al sindacato, la mia è una visione diversa di come impostare le cose, una visione
manageriale".