Keita risponde a Tevez, la Roma riacciuffa la Juve in dieci

Calcio
Roma-Juve termina 1-1: al gol di Tevez, risponde Keita (Getty)

La Juve domina per 70', segna con una punizione splendida dell'argentino, ma i giallorossi in svantaggio e in inferiorità numerica riescono a pareggiare 1-1 con un colpo di testa del maliano. Garcia salvato dai cambi. I bianconeri mantengono il +9

ROMA-JUVENTUS 1-1
64' Tevez (J), 78' Keita (R)

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Al fioretto di Tevez, risponde la spada di Keita. La superiorità tecnica e tattica non basta alla Juventus per avere la meglio sulla Roma. L’argentino porta la capolista in vantaggio al 64’ con una punizione da vero numero 10, ma il maliano ci mette il cuore e trova il pareggio proprio nel momento peggiore della Roma, dopo essere rimasta in inferiorità numerica per l’espulsione di Torosidis per doppia ammonizione. In testa alla classifica non cambia nulla, la Juventus mantiene l’ipoteca sullo scudetto, ma quantomeno Garcia dimostra che lotterà fino alla fine per mantenere il secondo posto. Ennesimo match point fallito per la Juventus, che mantiene comunque il +9 sulla Roma.

Pogba in panchina, Keita titolare - Allegri sceglie il 3-5-2 e conferma in attacco Morata al fianco di Tevez. Grandi assenze a centrocampo: dopo l’infortunio di Pirlo, arriva anche il forfait di Pogba. Il francese va in panchina, al suo posto parte titolare Marchisio. In compenso l’allenatore bianconero recupera Vidal, in campo dal primo minuto. Garcia si affida al 4-3-3 con il tridente offensivo composto da Ljajic, Totti e Gervinho. Keita preferito a Nainggolan, accanto a lui De Rossi e Pjanic. Muro greco in difesa, con tre giocatori ellenici su quattro: Holebas e Torosidis sulle fasce, Manolas al centro con Yanga-mbiwa.

Solo Juve nel primo tempo - La Juventus impiega appena sette minuti per rendersi pericolosa dalle parti di De Sanctis: Vidal prova la girata di prima intenzione, ma il pallone finisce abbondantemente a lato. È il primo sussulto di una Juventus che non perde mai il controllo del gioco nel primo tempo. La Roma è lenta e impacciata, impaurita probabilmente dalle potenzialità dei bianconeri che possono fare male in qualunque momento in contropiede. La dimostrazione è nel mancato stop di Gervinho al 5’: l’ivoriano insegue un pallone semplice, ma pressato dall’avversario finisce per trascinarsi la sfera fuori. L’insicurezza della Roma si materializza al 21’ quando Manolas rischia l’autogol: linea difensiva giallorossa troppo alta, Pereyra si invola verso la porta, prova a servire Morata, ma lo spagnolo viene anticipato dal greco che per un soffio non devia con il piatto nella propria porta. Altra amnesia difensiva al 35’: il retropassaggio di Yanga-Mbiwa verso De Sanctis è corto e per poco non ne approfitta Tevez.

De Sanctis litiga con Manolas - Le ripartenze velenose della Juventus sono frecciate che a poco a poco scalfiscono sempre più il fortino giallorosso, facendo saltare i nervi (e gli schemi) alla squadra di Garcia. Messi sotto pressione, gli uomini di Garcia finiscono per prendersela l’uno con l’altro: al termine del primo tempo, De Sanctis litiga con Manolas e i due per poco non vengono alle mani vicino al tunnel degli spogliatoi. La Juventus invece gioca e ragiona da squadra unita e consolidata: pressa in blocco, attacca in blocco e difende in blocco.

La frecciata dell'Apache - Nella ripresa la musica non cambia. Il primo tempo si era aperto con un tiro di Vidal, il secondo ha lo stesso copione: Ljajic perde un pallone a centrocampo, regala campo aperto a Tevez che serve il cileno al limite dell’area, ma il tiro del centrocampista finisce anche stavolta fuori. Juventus ancora imprecisa, ma più aggressiva rispetto ai primi 45’. La ripartenza di Vidal al 62’ fa tremare De Sanctis: il cileno sta per entrare in area, ma viene steso al limite da Torosidis. È la svolta del match: secondo giallo ed espulsione per il greco, che lascia la Roma in dieci. Ma soprattutto regala un’occasione d’oro alla Juventus per passare in vantaggio. Manca Pirlo per infortunio, ma da quella mattonella Tevez non è da meno. Il numero che porta sulle spalle fa pensare a un cecchino infallibile, quel Del Piero “Godot” che faceva sognare Gianni Agnelli con le sue pennellate. L’avvocato da lassù avrà di certo apprezzato la frecciata dell'Apache che lascia immobile De Sanctis. Vantaggio meritato per la Juventus, che dopo il gol diventa straripante.

Pugile giallorosso - La Roma subisce il colpo. Come un pugile ferito indietreggia e si rifugia all’angolo. Ma da dietro i guantoni da boxe la Roma ha una reazione d’orgoglio con Manolas, che con un colpo di testa impegna Buffon per la prima volta dopo 70 minuti. L’episodio dà una scossa emotiva agli uomini di Garcia. Non a caso i giallorossi trovano il pareggio con il giocatore che ha messo più cuore in campo: Keita, mentre i compagni imbambolati si facevano superare dalle schegge bianconere, non ha mai mollato un centimetro. Nonostante le molte energie spese, il maliano mantiene la lucidità per colpire di testa su punizione di Florenzi. Marchisio prova a deviare la conclusione, ma finisce per accompagnare il pallone nella propria porta. Nel momento peggiore, la Roma risorge e gonfia il petto d'orgoglio di fronte alla capolista, grazie anche i cambi azzeccati di Garcia (Iturbe, Florenzi e Nainggolan). Il pareggio lascia l'amaro in bocca ai bianconeri, nonostante il vantaggio di nove punti rimanga invariato. Entrambe le squadra falliscono comunque un match point importante: la Roma dovrà riuscire a fare 10 punti in più della Juve per vincere lo scudetto, Allegri dovrà rimandare la fuga che avrebbe consentito ai bianconeri di dedicare tutte le energie mentali alla Champions League.