Il Mancio ritrova l'allievo Sinisa. Che ora va più forte

Calcio

Francesco Giambertone

Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic ai tempi dell'Inter (Foto Getty)
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TIMELINE. Poco più di 20 anni fa nasceva l'amicizia tra Mancini e Mihajlovic, che si affrontano domenica sera a Marassi, proprio dove tutto è cominciato. Insieme hanno incantato con Samp e Lazio e guidato l'Inter. Domani chissà: uno scambio di panchine?

Il temperamento è diverso, ma il modo di portare quegli sciarponi al collo è lo stesso. Sembrano essersi contaminati l'un l'altro anche nel modo di vestire, e non solo nella capacità - conclamata - di trasformarsi da grandi giocatori in bravi allenatori. Mancini ha già vinto tanto, Sinisa è in rampa di lancio. Segue le orme del suo maestro, che dalla panchina dell'Inter gli insegnò molto. E a sua volta ricevette moltissimo dal sergente Mihajlovic nella guida di quello spogliatoio pieno di campioni e prime donne che riscrisse la storia nerazzurra. Hanno spesso corso affianco - prima da giocatori, poi uno tecnico dell'altro - ma raramente si sono passati il testimone. A Firenze, ma a distanza di anni, l'unica panchina dove entrambi hanno comandato (con risultati alterni). Ora su quella interista c'è di nuovo il Mancio, senza più il suo fidato ex-vice. Sinisa sta dall'altra parte e per la prima volta lo guarda dall'alto in basso: comunque dovesse finire, al 90' lì davanti all'Inter in classifica ci sarà ancora la sua Sampdoria. O meglio, la loro Sampdoria. Che un giorno, forse, tornerà nelle mani di Mancini, lui che ne è stato padrone con cervello, cuore e piedi in quegli anni indimenticabili. Potrebbe succedere, perché no, se e quando lascerà l'Inter che Mihajlovic sogna da sempre. Ne sono passati più di 20 dal loro incontro, tutti - o quasi - ricchi di successi. Quando a Marassi i loro sguardi si incroceranno di nuovo, li ricorderanno uno per uno. Senza di te, penseranno, forse non sarebbero arrivati.