Empoli-Sassuolo, il piatto ricco della provincia d'Italia
CalcioL'ANTICIPO. La sfida dell'ora di pranzo vedrà in campo al Castellani due squadre che danno fiducia al calcio italiano: pochi gli stranieri in campo per una sfida che riporta indietro di vent'anni. Tra Under e Nazionale maggiore tanti sono nel giro azzurro
Se le formazioni della vigilia dovessero essere confermate, all'ora di pranzo oggi al Castellani ci saranno appena 4 stranieri in campo dall'inizio: signore e signori è Empoli-Sassuolo, è Serie A ed è la Serie A di oggi, non quella del 1995, anche se 18 italiani titolare in una partita del nostro massimo campionato forse non si vedevano più o meno da allora, dal Piacenza autarchico di Garilli e della A con tre stranieri. Perché 4 stranieri (all'andata erano 5) significa 18 italiani. Banale, ma rivoluzionario: si può fare.
Si può fare perché Empoli-Sassuolo è una sfida di medio bassa classifica, ma ad oggi ben lontana dalla zona retrocessione; si può fare perché fra i nomi degli italiani in campo c'è chi già fa parte della Nazionale di Conte e chi dell'Under - la provincia che funziona, già - o è nel giro di una grande, si può fare perché il futuro azzurro, di questi tempi, nasce anche da lì: basta avere coraggio e idee chiare, quelle che a Sarri e Di Francesco non mancano.
Allora eccoli qua gli Zaza e i Berardi, i Rugani e i Saponara, i Barba, i Sansone e gli Acerbi, i Sepe e i Consigli per parlare dei più giovani, ma anche i Tavano e i Maccarone, i Valdifiori, i Missiroli e i Magnanelli allargando il campo ai più esperti. Più calcio italiano di così...
Si può fare perché Empoli-Sassuolo è una sfida di medio bassa classifica, ma ad oggi ben lontana dalla zona retrocessione; si può fare perché fra i nomi degli italiani in campo c'è chi già fa parte della Nazionale di Conte e chi dell'Under - la provincia che funziona, già - o è nel giro di una grande, si può fare perché il futuro azzurro, di questi tempi, nasce anche da lì: basta avere coraggio e idee chiare, quelle che a Sarri e Di Francesco non mancano.
Allora eccoli qua gli Zaza e i Berardi, i Rugani e i Saponara, i Barba, i Sansone e gli Acerbi, i Sepe e i Consigli per parlare dei più giovani, ma anche i Tavano e i Maccarone, i Valdifiori, i Missiroli e i Magnanelli allargando il campo ai più esperti. Più calcio italiano di così...