Finisce così, dopo oltre sei ore di Camera di consiglio, il processo per Calciopoli. Gli ex dg e ad della Juve erano imputati per associazione a delinquere e frode sportiva
Finisce con la prescrizione dei reati il processo Calciopoli. La III sezione penale della Cassazione ha infatti dichiarato la prescrizione per Luciano Moggi, ex dg della Juventus, accusato di associazione a delinquere, e per Antonio Giraudo, ex ad del club bianconero, imputato per associazione a delinquere e frode sportiva.
Moggi è stato assolto anche da alcuni episodi di frode sportiva. La sentenza è arrivata attorno all'1.30 della notte dopo una camera di consiglio durata oltre 6 ore. Per gli imputati che avevano rinunciato alla prescrizione - gli ex arbitri Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio Dattilo - i supremi giudici hanno confermato la condanna a un anno (pena sospesa) per il primo, e hanno assolto gli altri due.
Prescritto anche il reato contestato all'ex vicepresidente della Federcalcio, Innocenzo Mazzini, e all'ex designatore Pieluigi Pairetto. Rigettati dalla Corte i ricorsi di Claudio Lotito, presidente della Lazio e di Diego ed Andrea della Valle (Fiorentina): per loro il reato si era già prescritto in appello. La Cassazione ha infine dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Napoli contro le assoluzioni degli arbitri Paolo Dondarini, Gianluca Rocchi e Tiziano Pieri e dell'ex presidente Aia, Tullio Lanese.
La reazione di Moggi - Un processo che "è stato portato avanti in modo abnorme: abbiamo scherzato per nove anni, questa è una cosa spiacevole, e tutto si è risolto in nulla". E' quanto ha dichiarato Luciano Moggi, dopo la lettura del verdetto in Cassazione. "In nove anni - ha aggiunto - si è stabilito che il campionato è stato regolare, i sorteggi regolari, e che le comunicazioni non ci sono state".
Le parole di De Santis - Il processo Calciopoli "è stato viziato sin dall'inizio, non mi aspettavo che potesse reggere, questa tesi accusatoria". A parlare e' l'ex arbitro Masimo De Santis, unico imputato al processo Calciopoli per il quale la Cassazione ha confermato la condanna. "Provo una grossa delusione - ha aggiunto - non auguro a nessuno di capitare in questo tipo di giustizia. Mi sembra ci sia stata una discriminazione nei miei confronti. Ora aspetto di leggere le motivazioni, voglio capire perché sono rimasto l'unico arbitro coinvolto nell'associazione". De Santis, nel corso del processo, aveva deciso di rinunciare alla prescrizione.
Moggi è stato assolto anche da alcuni episodi di frode sportiva. La sentenza è arrivata attorno all'1.30 della notte dopo una camera di consiglio durata oltre 6 ore. Per gli imputati che avevano rinunciato alla prescrizione - gli ex arbitri Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio Dattilo - i supremi giudici hanno confermato la condanna a un anno (pena sospesa) per il primo, e hanno assolto gli altri due.
Prescritto anche il reato contestato all'ex vicepresidente della Federcalcio, Innocenzo Mazzini, e all'ex designatore Pieluigi Pairetto. Rigettati dalla Corte i ricorsi di Claudio Lotito, presidente della Lazio e di Diego ed Andrea della Valle (Fiorentina): per loro il reato si era già prescritto in appello. La Cassazione ha infine dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Napoli contro le assoluzioni degli arbitri Paolo Dondarini, Gianluca Rocchi e Tiziano Pieri e dell'ex presidente Aia, Tullio Lanese.
La reazione di Moggi - Un processo che "è stato portato avanti in modo abnorme: abbiamo scherzato per nove anni, questa è una cosa spiacevole, e tutto si è risolto in nulla". E' quanto ha dichiarato Luciano Moggi, dopo la lettura del verdetto in Cassazione. "In nove anni - ha aggiunto - si è stabilito che il campionato è stato regolare, i sorteggi regolari, e che le comunicazioni non ci sono state".
Le parole di De Santis - Il processo Calciopoli "è stato viziato sin dall'inizio, non mi aspettavo che potesse reggere, questa tesi accusatoria". A parlare e' l'ex arbitro Masimo De Santis, unico imputato al processo Calciopoli per il quale la Cassazione ha confermato la condanna. "Provo una grossa delusione - ha aggiunto - non auguro a nessuno di capitare in questo tipo di giustizia. Mi sembra ci sia stata una discriminazione nei miei confronti. Ora aspetto di leggere le motivazioni, voglio capire perché sono rimasto l'unico arbitro coinvolto nell'associazione". De Santis, nel corso del processo, aveva deciso di rinunciare alla prescrizione.