Il Parma alza la testa e ferma la Juve, sorride il Genoa
CalcioUn gol di Mauri al 61' permette agli uomini di Donadoni di realizzare una vera a propria impresa: battere 1-0 i bianconeri. Nell'altro anticipo Niang e Iago Falqué firmano il 2-0 dei liguri sul Cagliari
PARMA-JUVENTUS 1-0
61' Mauri
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Il calcio non è una scienza esatta. E quanto successo al Tardini lo dimostra ancora una volta. Il Parma, fallito e ultimo in classifica, batte la Juve capolista. Un vero e proprio miracolo sportivo. Un’impresa che porta la firma di José Mauri che con un sinistro da fuori al 61’ non ha lasciato scampo a Mirante regalando agli emiliani il secondo successo consecutivo di questo campionato.
Due successi in quattro giorni - Il Parma, che in 28 giornate aveva raccolto solo due vittorie, in poco meno di quattro giorni è riuscito ad ottenere lo stesso numero di successi ed a battere la Juve, che finora aveva perso solo a Marassi con il Genoa: è il bello di questo sport, imprevedibile e meraviglioso. Così accade che la Juve che veniva da quattro vittorie consecutive senza subire gol cada sul campo dell’ultima in classifica. Il Parma ha messo cuore e spirito di abnegazione. Ha lottato per 90’. E’ vero, di fronte aveva una Juve con la testa già alla sfida con il Monaco, nei quarti di Champions, sia negli uomini che probabilmente nella testa. Il robusto turnover effettuato da Allegri non può però da solo giustificare la brutta prova dei bianconeri.
Juve irriconoscibile - Nel finale l’allenatore juventino ha buttato nella mischia anche Morata e Pepe, passando di fatto al 4-2-4, ma il Parma non ha mollato di un centimetro meritando questo successo. La salvezza resta un’impresa ai limiti dell’impossibile, ma sognare non costa soprattutto se hai incamerato 7 punti nelle ultime 3 partite. E Donadoni e i suoi ragazzi vogliono uscire da questa campionato A Testa Alta, proprio come il documentario che Sky sta realizzando su questo Parma. La Juve invece deve subito dimenticare questo scivolone: a Monte-Carlo ci vorrà un’altra Juve per continuare ad avanzare ancora in Champions League.
GENOA-CAGLIARI 2-0
52' Niang, 58' Iago Falqué
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Dopo due mesi di digiuno (con tre pareggi e due sconfitte), il Genoa torna a vincere in campionato superando 2-0 il Cagliari. Gasperini riesce a battere Zeman per la prima volta in Serie A e spinge sempre più in basso i sardi, adesso a -5 dalla zona salvezza. Con questa vittoria il Genoa aggancia il Milan all’ottavo posto a quota 41.
Tre pali in 20’ - Nel primo tempo il Cagliari colpisce tre pali in appena venti minuti: il primo con un colpo di testa di Rossettini, il secondo con Ceppitelli e infine il terzo con un tiro meraviglioso di M’Poku. L’attaccante belga rientra sul destro e lascia partire un destro a giro da fuori area che si stampa sulla traversa. Il Genoa capisce che deve svegliarsi per non chiudere il primo tempo in svantaggio e al 30’ per la prima volta si rende pericoloso: tiro al volo di Marchese su calcio d’angolo, ma il sinistro finisce di poco fuori. Un minuto dopo ancora Genoa vicino al gol: passaggio filtrante perfetto di Bertolacci (già sei assist in questo campionato), Iago Falqué a tu per tu con Brkić calcia di piatto sul secondo palo, ma il portiere del Cagliari compie un intervento strepitoso bloccando il pallone con il piede destro.
Niang show - Nella ripresa il primo cambio arriva dalla terna arbitrale: Russo si fa male e viene sostituito dall’addizionale Guida (è la seconda volta in questo campionato che un direttore di gara viene sostituito al Marassi). Il Genoa torna in campo più concentrato dopo la strigliata di Gasperini negli spogliatoi. I rossoblù trovano il vantaggio al 52’ con un’azione straripante di Roncaglia sulla fascia. L’argentino affonda sulla destra e mette al centro un cross rasoterra per Niang. L’ex attaccante del Milan deve semplicemente spingere in porta la rete del vantaggio (quarto gol con la maglia del Genoa). Il Cagliari si demoralizza e crolla definitivamente sei minuti dopo. Accelerazione palla al piede di Perotti, passaggio filtrante per Iago Falqué che questa volta davanti a Brkić non sbaglia. Uno-due terribile del Genoa che spezza le gambe agli uomini di Zeman. João Pedro prova a impensierire Lamanna con un tiro da posizione defilata, ma il Genoa riesce a gestire il vantaggio senza troppi problemi. Al 77’ il palo nega la gioia della doppietta a Niang (destro potente da fuori area), ma il pubblico del Marassi esulta comunque per aver ritrovato il successo dopo cinque turni senza vittorie.
61' Mauri
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Il calcio non è una scienza esatta. E quanto successo al Tardini lo dimostra ancora una volta. Il Parma, fallito e ultimo in classifica, batte la Juve capolista. Un vero e proprio miracolo sportivo. Un’impresa che porta la firma di José Mauri che con un sinistro da fuori al 61’ non ha lasciato scampo a Mirante regalando agli emiliani il secondo successo consecutivo di questo campionato.
Due successi in quattro giorni - Il Parma, che in 28 giornate aveva raccolto solo due vittorie, in poco meno di quattro giorni è riuscito ad ottenere lo stesso numero di successi ed a battere la Juve, che finora aveva perso solo a Marassi con il Genoa: è il bello di questo sport, imprevedibile e meraviglioso. Così accade che la Juve che veniva da quattro vittorie consecutive senza subire gol cada sul campo dell’ultima in classifica. Il Parma ha messo cuore e spirito di abnegazione. Ha lottato per 90’. E’ vero, di fronte aveva una Juve con la testa già alla sfida con il Monaco, nei quarti di Champions, sia negli uomini che probabilmente nella testa. Il robusto turnover effettuato da Allegri non può però da solo giustificare la brutta prova dei bianconeri.
Juve irriconoscibile - Nel finale l’allenatore juventino ha buttato nella mischia anche Morata e Pepe, passando di fatto al 4-2-4, ma il Parma non ha mollato di un centimetro meritando questo successo. La salvezza resta un’impresa ai limiti dell’impossibile, ma sognare non costa soprattutto se hai incamerato 7 punti nelle ultime 3 partite. E Donadoni e i suoi ragazzi vogliono uscire da questa campionato A Testa Alta, proprio come il documentario che Sky sta realizzando su questo Parma. La Juve invece deve subito dimenticare questo scivolone: a Monte-Carlo ci vorrà un’altra Juve per continuare ad avanzare ancora in Champions League.
GENOA-CAGLIARI 2-0
52' Niang, 58' Iago Falqué
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Dopo due mesi di digiuno (con tre pareggi e due sconfitte), il Genoa torna a vincere in campionato superando 2-0 il Cagliari. Gasperini riesce a battere Zeman per la prima volta in Serie A e spinge sempre più in basso i sardi, adesso a -5 dalla zona salvezza. Con questa vittoria il Genoa aggancia il Milan all’ottavo posto a quota 41.
Tre pali in 20’ - Nel primo tempo il Cagliari colpisce tre pali in appena venti minuti: il primo con un colpo di testa di Rossettini, il secondo con Ceppitelli e infine il terzo con un tiro meraviglioso di M’Poku. L’attaccante belga rientra sul destro e lascia partire un destro a giro da fuori area che si stampa sulla traversa. Il Genoa capisce che deve svegliarsi per non chiudere il primo tempo in svantaggio e al 30’ per la prima volta si rende pericoloso: tiro al volo di Marchese su calcio d’angolo, ma il sinistro finisce di poco fuori. Un minuto dopo ancora Genoa vicino al gol: passaggio filtrante perfetto di Bertolacci (già sei assist in questo campionato), Iago Falqué a tu per tu con Brkić calcia di piatto sul secondo palo, ma il portiere del Cagliari compie un intervento strepitoso bloccando il pallone con il piede destro.
Niang show - Nella ripresa il primo cambio arriva dalla terna arbitrale: Russo si fa male e viene sostituito dall’addizionale Guida (è la seconda volta in questo campionato che un direttore di gara viene sostituito al Marassi). Il Genoa torna in campo più concentrato dopo la strigliata di Gasperini negli spogliatoi. I rossoblù trovano il vantaggio al 52’ con un’azione straripante di Roncaglia sulla fascia. L’argentino affonda sulla destra e mette al centro un cross rasoterra per Niang. L’ex attaccante del Milan deve semplicemente spingere in porta la rete del vantaggio (quarto gol con la maglia del Genoa). Il Cagliari si demoralizza e crolla definitivamente sei minuti dopo. Accelerazione palla al piede di Perotti, passaggio filtrante per Iago Falqué che questa volta davanti a Brkić non sbaglia. Uno-due terribile del Genoa che spezza le gambe agli uomini di Zeman. João Pedro prova a impensierire Lamanna con un tiro da posizione defilata, ma il Genoa riesce a gestire il vantaggio senza troppi problemi. Al 77’ il palo nega la gioia della doppietta a Niang (destro potente da fuori area), ma il pubblico del Marassi esulta comunque per aver ritrovato il successo dopo cinque turni senza vittorie.