Tentata estorsione: indagato Lotito. "Vogliono ostacolarmi"

Calcio
Claudio Lotito indagato per tentata estorsione nell'inchiesta della Procura di Napoli (Getty)

L'inchiesta della Procura di Napoli nasce dalla telefonata resa pubblica dal dg dell'Ischia Iodice. I presunti illeciti riguardano l'erogazione di finanziamenti ai club. Il patron della Lazio: "Campagna diffamatoria, gli accusatori diventeranno accusati"

Nuova inchiesta sul mondo del calcio. Gli agenti della Digos hanno perquisito la sede della Federcalcio di via Allegri, nell'ambito di un'indagine condotta dalla Procura di Napoli. Nel procedimento è indagato per tentata estorsione il presidente della Lazio e consigliere Figc, Claudio Lotito.

"Pressioni sui dirigenti" – L’ipotesi di illecito ipotizzata dai magistrati, riguarda presunte pressioni per costringere dirigenti di Lega Pro a votare l’approvazione di bilancio in senso favorevole alle sue richieste, allo scopo di acquisire una posizione di forza in Figc, Lega A e in quelle minori a vantaggio anche dei suoi club, Lazio e Salernitana. Secondo i pm della Procura di Napoli ci sarebbero diverse società di Lega Pro vittime di un “meccanismo intimidatorio” finalizzato ad acquisire il consenso dispetto all’attuale dirigenza della Lega.

Ascoltato Tavecchio - "In relazione alle operazioni di indagini in corso, svolte dalla procura di Napoli, questa mattina il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, è stato ascoltato in qualità di persona informata dei fatti ed ha assicurato la massima collaborazione da parte della federazione". Così la Figc sulla vicenda.

Nel mirino la telefonata con Iodice - L'inchiesta è nata dalla registrazione di una telefonata consegnata agli inquirenti dal dg dell'Ischia Calcio, Pino Iodice nei mesi scorsi. I presunti illeciti riguardano l'erogazione di finanziamenti a società calcistiche. L'indagine è condotta dai pm di Napoli Vincenzo D'Onofrio, Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone ed è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.

Ascoltato anche il dirigente del club campano - Iodice è stato ascoltato dai pm napoletani come persona informata dei fatti. Nella telefonata registrata dal dirigente dell’Ischia e depositata ai pm napoletani, il patron della Lazio si diceva preoccupato dal fatto che squadre economicamente poco rappresentative, come Carpi e Frosinone, potessero salire in Serie A con un danno economico per il sistema calcio. Iodice inoltre avrebbe denunciato presunte pressioni da parte di Lotito per appoggiare il presidente della Lega Pro, Mario Macalli. Da qui la contestazione di tentata estorsione. Dopo l'apertura dell'inchiesta, Lotito nel frattempo era stato deferito al tribunale federale nazionale, e il pm della procura federale della Figc aveva chiesto un'ammenda di 15mila euro per il presidente della Lazio, per aver pubblicamente leso la reputazione e onorabilità di Iodice.

Perquisita anche l'abitazione di Lotito – I magistrati hanno anche disposto una perquisizione nell’abitazione romana del presidente della Lazio, Claudio Lotito. Disposte perquisizioni anche nei confronti del presidente della Figc Carlo Tavecchio e del presidente della Lega Pro, Mario Macalli. Entrambi, però, non sono indagati.

Il commento di Macalli – "Stanno perquisendo il mio ufficio in Figc? Io non ho mai avuto nemmeno un gabinetto in Figc. Non so nulla, sono squalificato e non metto piede nei luoghi istituzionali. Faranno il loro dovere. Lotito indagato? Chiedetelo a lui non a me". Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, ha commentato così la notizia dell’apertura dell’inchiesta della Procura di Napoli.

Iodice: "L’ho fatto per il calcio" – "Non ritengo di essere artefice di niente, l'ho fatto solo per dovere di giustizia perché il calcio appartiene alla mia vita e l'ho fatto solo per il bene del calcio”, ha commentato il Direttore generale dell’Ischia.

La dura replica di Lotito - "Ho la massima fiducia nella magistratura, e confido che in breve tempo chiarisca la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati". Il presidente della Lazio ha commentato nel pomeriggio la notizia dell’inchiesta nei suoi confronti: "Contro di me c’è una campagna diffamatoria per ostacolare l’opera di risanamento del calcio che sto contribuendo faticosamente a portare avanti, come dimostrato dai molteplici provvedimenti già adottati allo scopo di assicurare l'assoluta trasparenza del sistema". Per questo motivo, fa sapere "mesi addietro avevo presentato presso la Procura di Roma una denuncia per diffamazione e calunnia. Confido che la magistratura, nella quale ho da sempre la massima fiducia, possa in breve tempo chiarire positivamente la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati".