LA FOTOGALLERY. L'arrivo di Mihajlovic, per ora, non ha guarito le ferite del club rossonero, bruciato dalla partenza di Pirlo, dalla girandola di allenatori in panchina, dalle cessioni illustri e non solo. Dal 2011 ad oggi, i crocevia della decadenza rossonera
La batosta dell'altra sera patita in casa dal Milan riapre antiche ferite in casa rossonera. Ferite che arrivano da lontano, dal 2011 post scudetto firmato Allegri. Riviviamo i passaggi chiave di queste ultime stagioni
Nel febbraio 2012, con il Milan in lotta con la Juventus per lo scudetto, a San Siro va in scena il famigerato "gol fantasma" di Muntari. La Juve scappa, lo scudetto sarà bianconero
Mario Balotelli, arrivato a gennaio 2013, trascina il Milan a suon di gol e di rigori a qualificarsi per la Champions League
Nel dicembre del 2013 Ariedo Braida, storico braccio destro di Galliani e astuto uomo mercato, lascia il Milan. Qualche mese dopo firmerà con il Barcellona
Arriva Clarence Seedorf, accolto come un eroe dal popolo milanista. Firma un contratto da due stagioni e mezzo, è l'uomo chiamato a riportare in alto il Milan
Arriva Sinisa Mihajlovic, il tanto atteso sergente di ferro. Torna anche Balotelli, ciliegina di un mercato molto dispendioso: arrivano Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci e Romagnoli
Un buon precampionato, la vittoria nel derby estivo con l'Inter: i tifosi rossoneri credevano fortemente in una stagione da protagonisti
Col Napoli arriva lo 0-4, la seconda sconfitta interna più pesante della stagione rossonera. Mihajlovic in difficoltà, ambiente in subbuglio. Quattro anni dopo, il Milan non esce dalla crisi