Catania, il giocattolo si è rotto: crollano risultati e certezze

Calcio

Ivano Pasqualino

Calil firma il momentaneo pareggio contro la Juve Stabia (foto da Twitter @Catania)
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La squadra di Pancaro, dopo l'inizio straordinario in campionato, ha perso tre delle ultime quattro partite tra Lega Pro e Coppa Italia. Il ritardo di condizione e il calo degli uomini chiave sono le cause principali della mini-crisi dei rossazzurri, che non smettono comunque di sognare i playoff

Tutto svanito in due settimane. Sogni di gloria, illusioni di rimonta, voglia di riscatto dopo la pesante penalità iniziale. Ma la grinta, quella no, Pancaro non la perde così facilmente, nonostante il suo Catania abbia perso tre delle ultime quattro partite tra campionato e Coppa Italia, dopo un inizio di stagione straripante: “Sono molto arrabbiato, non meritavamo di perdere contro la Juve Stabia… La rabbia è tantissima”, ammette l’allenatore rossazzurro dopo la sconfitta per 2-1 a Castellammare arrivata al 95’. Pancaro è oggettivo e non nasconde gli errori della propria squadra: “Abbiamo creato meno occasioni da gol rispetto alle altre partite, siamo stati poco pungenti. Mancanza di cattiveria? Non credo”. Il Catania gioca con grinta, ma il ritardo di preparazione rispetto alle altre squadre inizia a farsi sentire (i rossazzurri hanno costruito la squadra in poco tempo rispetto alle concorrenti, essendo stati costretti ad aspettare l’esito della penalizzazione con relativa categoria). In casa gli uomini di Pancaro possono contare su un uomo in più, lo stadio Massimino, che trascina la squadra con presenze che superano i 12mila spettatori (numeri straordinari per la Lega Pro), ma lontano dal Cibali la squadra soffre: “In trasferta dobbiamo avere la stessa personalità messa in campo in casa”, ammette l’allenatore rossazzurro.

I motivi della “mini-crisi”
– Parlare di crisi di risultati per il Catania sarebbe ingeneroso (senza il -9 di penalizzazione i rossazzurri sarebbero comunque secondi nel Girone C di Lega Pro, ad appena un punto dalla Casertana capolista). Ma le tre sconfitte nelle ultime quattro partite tra campionato e coppa (Casertana, Akragas, Juve Stabia) costituiscono comunque un campanello d’allarme (in mezzo la rocambolesca vittoria per 3-2 contro il Martina Franca). Se la sconfitta sul campo della Casertana può starci visto il valore dell’avversario, se il ko ad Agrigento è accettabile avendo Pancaro schierato molte seconde linee, perdere all’ultimo minuto di recupero contro la Juve Stabia rappresenta un calo di concentrazione che una squadra partita con una forte penalità non può permettersi. La Juve Stabia dell'ex rossazzurro Ciro Polito non veniva certo da un periodo positivo (4 punti in 4 partite prima del successo sul Catania) e Pancaro attendeva una reazione dai suoi uomini. Calil sembra l’unica nota positiva in un Catania che deve ritrovarsi: l’attaccante brasiliano ha messo a segno 4 gol nelle ultime 4 gare, salendo a quota 5 reti. Inevitabile un calo fisico degli altri big, date le 4 partite giocate in 14 giorni: Bastianoni paga qualche amnesia, Nunzella incide meno sulla fascia, Garufo concede troppi spazi, Calderini e Falcone producono poche occasioni da gol, Russotto e Scarsella sono discontinui, Plasmati non ha ancora dato il suo contributo alla squadra.

Passione rossazzurra – Nonostante gli attriti con la società e i risultati altalenanti, il pubblico rossazzurro non smette di restare vicino alla squadra, sia in casa sia in trasferta. Il sostegno dei tifosi sarà fondamentale per le prossima tre partite che attendono il Catania. Sfide decisive per capire che ruolo potrà ricoprire il Catania nel Girone C. Si parte domenica 8 novembre con la rivincita contro l’Akragas dell’ex Legrottaglie, una settimana dopo super derby contro il Messina, per finire domenica 22 novembre con un altro big match contro il Foggia al Massimino. Attualmente il Catania è al 13esimo posto con 8 punti, appena fuori dalla zona playout. Pancaro sostiene che “con una penalizzazione di -9 puoi pensare solo alla salvezza”, ma dopo queste tre partite di fuoco sapremo se l’allenatore rossazzurro potrà alzare l’asticella e ritornare a sognare in grande. Il Catania è ansioso di scoprire quale sarà il suo futuro.