Ancona, è Salciccia il piatto forte: "Sogno la Nazionale"

Calcio
Francesco Salciccia, 18 anni, mediano dell'Ancona
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LA GIOVANE ITALIA. Marchigiano, ha 18 anni e può giocare anche come mezzala: "Pirlo e Vidal i miei idoli". Intanto lavora duro per trovare un posto in prima squadra e raggiungere il suo obiettivo: "L'azzurro. Guardo sempre i video del Mondiale vinto nel 2006..."

di Alfredo Alberico

Sul cognome abbiamo già giocato nel titolo, e probabilmente il risultato non è granché. Per il resto, con Francesco Salciccia si fa sul serio. Mediano, giovane promessa dell’Ancona, può essere impiegato anche come mezzala. "Entrambi ruoli delicati – dice il ragazzo nato a Macerata e cresciuto a Corridonia – ma per questo più stimolante. Se penso al mediano per eccellenza, beh, è chiaro che il modello a cui guardare è Pirlo. Tra i miei idoli c'è poi Vidal, uno che ha grinta da vendere e una straordinaria voglia di non mollare. Mai".

Mollare mai, soprattutto in una stagione di Lega Pro dove trovare spazio in prima squadra al momento appare un affare complicato: "Però non mi lamento e capisco. In quella posizione del campo serve tanta esperienza e io ora mi accontento di stare nel gruppo; a dire il vero andrei anche solo in panchina durante le partite. Si cresce pure così. L'anno scorso c'è stato l’esordio in Prima Divisione, oggi mi metto a disposizione e grazie alla Beretti provo a migliorare quello che so fare, ma soprattutto quello che mi riesce meno".

Sì, perché se con grande schiettezza il 18enne marchigiano mette in mostra la sua argenteria – corsa e inserimenti le armi migliori – con altrettanta sincerità sottolinea ciò su cui deve lavorare per diventare un vero 'Pro': "Il colpo di testa ma anche la fase di non possesso. E' quello che mi viene rimproverato più spesso".

Parole che tracciano l’identikit di un ragazzo che ha personalità e cattiveria agonistica quanto basta per provare a concretizzare un sogno ricorrente: "La Nazionale. Spesso mi capita di rivedere su You Tube le immagini del Mondiale 2006 vinto dall’Italia. Le vedo una volta, due e poi andrei avanti per ore. Deve essere un’emozione unica indossare quella maglia, cosa che io ho accarezzato con la selezione Dilettanti . Faccio un passo alla volta, in futuro chissà".

Senza fare calcoli, dunque, anche perché non è proprio il suo forte a scuola: "Faccio lo scientifico e in matematica fatico un po’. Meglio l’italiano, mi piace scrivere". La frase migliore, però, quella che ogni tanto lo fa riflettere, per ora è del fratello maggiore: "Il perdente è quello che non ci prova mai, il vincente trova invece sempre una soluzione". E Francesco la soluzione la sta cercando per inseguire il suo sogno azzurro.