
LA FOTOGALLERY. Esploso al Caen a 16 anni, l'attaccante francese veste rossonero da oltre 3 stagioni ma si è sbloccato contro Sampdoria e Crotone. Tra look ricercati e disavventure al volante, feeling mai sbocciati e prestiti rigeneranti, il talento di M'baye sta conquistando Mihajlovic

La freccia che non ti aspetti nell’attacco del Milan. Dopo una campagna estiva da 90 milioni di euro, Mihajlovic riscopre in casa M’baye Niang, soluzione al gol e variabile impazzita non solo in campo. Ma intanto convince l’evoluzione del francese -
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Già protagonista in passato di comportamenti sopra le righe, il quasi 21enne di origini senegalesi ha impiegato 36 match complessivi (tre anni e due mesi) per segnare in Serie A in rossonero, contro la Sampdoria. Riavvolgiamo il nastro della sua storia -
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Classe 1994, nato nell’area di Parigi da genitori senegalesi, abbracciò il pallone a 7 anni e raggiunse Caen dopo l’esperienza a Poissy. Scalate gerarchie, giovanili e squadre riserve, a 16 anni e 114 giorni diventò l’esordiente più precoce in Ligue 1 -
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Ariedo Braida se ne innamorò, convinse Galliani e lo portò a Milanello nell’estate 2012 bruciando la concorrenza di mezza Europa. Un 17enne M’Baye Niang, maglia numero 19 e tanti sogni nel cassetto, sposò il Milan con un contratto fino a giugno 2015 -
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Del talento se ne accorse anche Allegri, tecnico del campionato chiuso al 3° posto. Ma non mancarono nemmeno le bizze da bad boy: fermato al volante dalla polizia senza aver conseguito la patente, dichiarò di essere il compagno Bakaye Traoré -
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Un semplice episodio? Un mese più tardi, nel ritiro dell’U21 francese, andò a ballare insieme ai compagni M’Vila, Griezmann, Mavinga e Ben Yedder, squalificati per un anno dalla Federcalcio. A dicembre trovò il gol in Coppa Italia contro la Reggina -
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El Shaarawy e Balotelli compagni d’attacco e di creste, look dal quale Niang non si separa mai. Al compimento dei 18 anni il Milan gli offrì un prolungamento di contratto, ma il suo talento risultava ancora inespresso complice la leggerezza dell’età -
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Il crocevia più significativo si registrò il 12 marzo 2013 al Camp Nou, ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona. Dopo il 2-0 a San Siro, Niang sprecò un contropiede arrendendosi al palo. Sonora la remuntada del Barça: 4-0 -
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Se Allegri l’aveva schierato a sorpresa, l’accaduto testimoniò le ombre di una stellina ancora acerba. Nella stagione seguente Niang cambiò il numero (78, come il dipartimento d’origine di Yvelines), ma Gandini si dimenticò di inserirlo nella lista Uefa -
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Presagio o meno, anche Allegri lo scordava spesso in panchina. Per questo a gennaio passò in prestito sino al termine della stagione al Montpellier, club che due stagioni prima aveva sorpreso la Francia intera imponendosi in Ligue 1 e beffando il Psg -
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L’impatto fu positivo: gol al debutto in Coppa di Francia, 4 in campionato nel bilancio finale. Courbis ne apprezzava l’intesa con il compagno Mounier, oggi in forza al Bologna. Nonostante i risultati sul campo, il lato oscuro di Niang non si era sopito -
Niang: "Milan da primi tre posti. Io? Diventerò il migliore"
Nel pomeriggio del 2 febbraio 2014, alla guida di una Ferrari nonostante avesse subìto il ritiro della patente nel maggio precedente, M’Baye seminò il panico a Domaine de Grammont, a Montpellier, infrangendo più volte il codice della strada -
Niang, ecco la condanna: 18 mesi con condizionale
Quattro auto urtate nel percorso, un testacoda, slalom tra i veicoli in coda (danneggiati) prima di schiantarsi violentemente contro un albero. Fuggì a piedi ma non al responso del giudice: patente annullata e condanna a 18 mesi con la condizionale -
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L’ennesima bravata gli costò l’addio dal Montpellier e il ritorno al Milan, appena affidato a Pippo Inzaghi, che ne lodò immediatamente l’approccio e l’atteggiamento diligente. All’orizzonte si profilava una nuova alba per l’allora 19enne Niang -
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Tanto lusinghiere le premesse quanto nefasti gli sviluppi: 5 presenze e 82 minuti di lì a gennaio in Serie A per Niang, che in compenso collezionava procuratori. Quattro in altrettante stagioni: Damiani, Raiola, Coubis fino all’attuale Moussa Ndiaye -
Niang: "Milan da primi tre posti. Io? Diventerò il migliore"
A gennaio fu ancora prestito, stavolta ad una società legata al Milan dalle innumerevoli operazioni di mercato. Proprio il Genoa rappresentò la migliore parentesi in carriera di M’Baye, rigenerato dalla fiducia di Gasperini e dal tridente d’attacco -
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Il 15 febbraio, nel 5-2 al Verona, festeggiò i suoi primi due gol in Serie A ripetendosi contro Empoli, Genoa e addirittura Milan, sconfitto 3-1 in un successo storico a San Siro (mancava dal 1958) per i rossoblù. Finalmente spazio, maturità e gol (5) -
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Stavolta non mancò la volontà di trattenerlo: Preziosi pregò Galliani di legarlo ancora al Genoa, ma senza esito. E così, dopo i feeling tramontati con Allegri e Inzaghi, Niang si prestò alle volontà di Sinisa Mihajlovic, tecnico esigente per sacrificio -
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Che qualcosa fosse cambiato lo dimostrò il carattere del francese, subito protagonista nelle amichevoli estive prima della frattura al metatarso che l’ha fermato ai box per 3 mesi. Al rientro, contro l’Atalanta, ha dato subito indicazioni positive -
Milan, frattura al piede e lungo stop (3 mesi) per Niang
Approfittando dello stop dell’amico Balotelli, Niang è stato tra i migliori contro la Juventus prima di spezzare il tabù infinito contro la Sampdoria: due gol e un assist nel 4-1 che hanno consegnato una nuova alternativa offensiva a Mihajlovic -
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Indizi che hanno trovato conferme nell’insidioso match di Coppa Italia contro il Crotone, rivelazione in Serie B. Il 3-1 finale, firmato proprio dal subentrato Niang, ha offerto indicazioni utili sulla maturità del talento francese, non più un’incognita -
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